Giugno 2011  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
Dal quotidiano cartaceo al giornale online: le caratteristiche testuali e linguistiche dell'articolo di giornale in un percorso per studenti universitari di italiano L2 di Patrizia Bacchelli

ABSTRACT

Nelle pagine che seguono ci proponiamo di evidenziare le principali caratteristiche strutturali e espressive del testo giornalistico e di presentare un percorso didattico da noi elaborato al fine di favorire, oltre al perfezionamento linguistico dei nostri studenti, lo sviluppo delle competenze socioculturali necessarie alla comprensione della realtà sociale del nostro paese attraverso la lettura dei quotidiani cartacei e online. Questo percorso è stato sperimentato all'interno dei corsi per studenti in mobilità interuniversitaria attivati presso il nostro Centro Linguistico ed è destinato a studenti di livello intermedio-alto (B2).

 

1. IL PERCORSO DIDATTICO

La consultazione dei quotidiani italiani è, per un lettore straniero, un’attività complessa che implica il riconoscimento delle modalità linguistiche e sintattiche che caratterizzano lo stile espressivo adottato dalla nostra stampa nonché la familiarità con le più comuni strategie retoriche che guidano la stesura di un testo giornalistico. Comprendere pienamente un articolo significa individuarne il messaggio esplicito ed implicito ed avere consapevolezza degli artifici retorici messi in atto dall’ autore per informare o “suggerire” una certa interpretazione dei fatti.

Il percorso che abbiamo ideato mira a favorire una familiarità con le principali testate italiane oltre a sviluppare le competenze linguistiche ed interpretative necessarie a cogliere funzione e obiettivi di un articolo giornalistico, offrendo un’occasione di contatto con una scrittura usata in modo corretto e consapevole.

Il nostro modulo, suddiviso in fasi che vanno dal lavoro comune in aula all’esercitazione in autonomia, fino al confronto dei dati e delle osservazioni raccolte, si sofferma su alcuni aspetti quali l’analisi della struttura di una prima pagina e quindi dei rapporti gerarchici che ne regolano l’organizzazione interna, mette in luce alcuni accorgimenti retorici tipici della stampa italiana che non trovano un uguale riscontro nella stampa estera, analizza le diverse parti e la funzione delle titolazione e mette a confronto il giornale tradizionale con le più recenti versioni online. Dal punto di vista linguistico viene evidenziata l’estrema varietà di registri e codici utilizzata dai giornali e si analizzano gli strumenti dello stile “brillante” caratterizzato dal prevalere della componente espressiva. Si prendono inoltre in esame alcuni dei fenomeni linguistici più frequenti quali l’ampio uso di neologismi creati ad hoc per rappresentare nuovi eventi o fenomeni sociali, l’assimilazione temporanea o permanente di termini stranieri, il massiccio impiego di termini specialistici che spesso, grazie alla stampa, entrano in modo stabile nella lingua comune, fino a sottolineare l’uso e l’effetto del ricorso a sigle, abbreviazioni e nomi.

Le attività e i materiali didattici qui presentati sono rivolti a studenti universitari in situazione di L2, di livello intermedio-alto. Le attività previste sono state elaborate tenendo conto degli obiettivi contemperati nel sillabo del livello B2 contenuto nel Quadro Comune Europeo (Consiglio d'Europa 2002):

  • lettura: capire articoli e resoconti su problemi d’attualità in cui gli autori sostengono punti di vista specifici;

  • scrittura: riassumere informazioni estratte da fonti e media diversi;

  • produzione orale: capire e riassumere oralmente notizie o servizi giornalistici ed esporre il proprio punto di vista riguardo a un problema.

 

 

2. ATTIVITÀ DI ANALISI IN AULA

2.1 LA PRIMA PAGINA

La prima pagina dà rilievo alle notizie che vengono reputate più importanti e introduce gli articoli contenuti nelle pagine interne. I criteri che ne guidano la composizione (scelta degli argomenti, collocazione e spazio assegnato agli articoli, titolazioni, ecc.) sono indicatori importanti, che riflettono la linea editoriale e l'orientamento politico della testata. Per questo motivo un'analisi comparativa delle prime pagine di diversi quotidiani è un attività di classe utile e stimolante.

La prima parte dell'attività ha lo scopo di far familiarizzare gli studenti con la struttura tradizionale della prima pagina di un quotidiano italiano e con i termini che ne designano le varie parti (fondo, apertura, taglio alto, medio e basso, ecc.), con la posizione che solitamente occupano nella prima pagina e la funzione che svolgono.

Si introduce quindi una riflessione sul paratesto, vale a dire su quell'apparato costituito da titolo, occhiello, sottotitolo, sommario, schemi, riquadri e trafiletti interni al brano che funge da contorno all'articolo vero e proprio ed ha la funzione di presentarlo e completarlo. Il paratesto di norma contiene gli elementi essenziali dell'articolo, spesso non chiaramente segnalati nel titolo, il quale ha invece la funzione di attrarre e incuriosire il lettore. Questa caratteristica, che Dardano definisce “disposizione a stella dei contenuti informativi” (1994: 216) è peculiare alla nostra stampa, forse anche in ragione del fatto che non è consuetudine rintracciare le informazioni principali nel primo paragrafo dell'articolo (lead), come spesso avviene nei giornali stranieri (Bonomi 2003:139).

Infine si  focalizza la discussione sulle peculiarità espressive e sintattiche dei titoli degli articoli giornalistici. Questi possono essere informativi o, come avviene più spesso, impressivi: nel primo caso l'obiettivo è quello di riferire sinteticamente la notizia, mentre la seconda tipologia mira a catturare l'attenzione del lettore e indurlo a leggere il pezzo, esasperando gli aspetti più sensazionali, anche se secondari, della notizia. I titoli possono inoltre essere neutrali o esprimere una valutazione rispetto alla notizia stessa, come spesso avviene nella stampa nostrana, fornendoci una chiave di lettura per l'articolo che introducono.

 

2.2 L’ARTICOLO GIORNALISTICO: STRUTTURA

L'articolo giornalistico dovrebbe essere organizzato in modo da presentare, nell'ordine, i tratti essenziali della notizia (chi, cosa, come, dove, perché), le informazioni secondarie, altri elementi di contorno ed eventuali commenti del giornalista. In realtà i nostri giornalisti raramente rispettano questa scansione.

L'aspetto che meglio esemplifica il divario tra norma e realtà è la frequente posposizione del nucleo della notizia che, invece di essere esposto nel primo paragrafo, viene spostato in avanti e preceduto da elementi accessori di tipo espressivo, allo scopo di catturare l’attenzione del lettore attraverso uno stile più animato e “brillante” (Dardano 1994: 218), che mira più ad incuriosire che ad informare il pubblico. Viene meno, dunque, la tecnica del lead, che prevede la presentazione degli elementi principali della notizia – luoghi, protagonisti ed azioni – all’inizio del pezzo (Bonomi 2003: 139).

Per quanto riguarda la struttura interna all’articolo giornalistico, si è scelto di sottolineare due aspetti in cui la nostra stampa si discosta maggiormente dalla tradizione giornalistica di altri paesi. Il primo consiste in quell’artificio stilistico, sempre più diffuso nella stampa italiana, che viene definito “ellissi cataforica del tema” (Dardano 1994: 233), per cui elementi secondari e di contorno precedono l’informazione principale. Un secondo tratto che tende a prevalere nella stampa nazionale è il venir meno di una distinzione visibile fra piano referenziale e valutativo, per cui i fatti vengono presentati come commenti e viceversa.

Le attività elaborate in questa sezione prevedono il riconoscimento dei fenomeni descritti in articoli appositamente selezionati.

 

3. LA LINGUA DEI GIORNALI

Considerata la varietà di registri che contraddistingue i giornali italiani, si è scelto di isolare ed analizzare almeno alcuni dei più frequenti aspetti linguistici che possono rappresentare un elemento di difficoltà per il lettore straniero. L’obiettivo che ci siamo posti è stato quello di sensibilizzare lo studente alla presenza di fenomeni linguistici e grafici inusuali, analizzare gli aspetti morfo-sintattici di prestiti, neologismi, tecnicismi e sigle anche alla luce dell’effetto che il loro impiego determina.

Le fasi del lavoro prevedono, per ognuna delle voci analizzate, una prima parte di attività in aula dove, attraverso la lettura di titoli, frasi o brani tratti dalla stampa e selezionati ad hoc, vengono esaminati i tratti peculiari di ogni singolo fenomeno linguistico. In un secondo momento gli studenti svolgono autonomamente esercizi di riformulazione, sostituzione e completamento elaborati dall’insegnante, dotati di chiavi e mirati al potenziamento del lessico. La terza fase infine prevede l’individuazione e l’analisi, da parte dello studente, dei diversi aspetti linguistici analizzati a partire dalla lettura di articoli giornalistici liberamente scelti fra quelli proposti dalla stampa recente.

 

3.1. I FORESTIERIMI

L’abbondante uso di forestierismi da parte dei giornali italiani è evidente anche ad una prima e veloce scorsa dei titoli di prima pagina.

Attraverso l’analisi di titoli ed esempi forniti dall’insegnante, sarà utile far notare la frequenza dei termini provenienti dalle diverse lingue e i loro ambiti prioritari. Così, ad esempio, i francesismi, molto più occasionali se confrontati con i termini di matrice anglo-americana, fanno spesso riferimento a temi quali moda e cucina, in cui si sfrutta l’effetto di raffinatezza ed eleganza di cui la Francia rimane in qualche modo il simbolo. La scelta del termine francese non è quasi mai dovuta alla mancanza di un equivalente italiano, ma risponde alla volontà di evocare nel lettore un’idea di ricercatezza.

Per quanto riguarda i prestiti dal tedesco, si farà notare che si tratta quasi sempre di testimonianze legate alla guerra e, in quanto tali, riferite ad un lessico militare. Blitz, lager e diktat, per fare alcuni esempi, rimandano a scenari angoscianti, ma venendo spesso impiegati dai giornali in senso traslato creano un effetto ironico piuttosto che drammatico.

Molto più numerosi e talvolta fortemente consolidati nell’italiano i termini di origine anglo-americana, sottoposti spesso a processi di adattamento e derivazione secondo le regole morfo-sintattiche della nostra lingua (test- testare, by-pass– bypassare, ecc..). Fra gli ambiti di maggiore frequenza troviamo quello finanziario e tecnologico dove, trattandosi spesso di concetti elaborati all’estero, i termini stranieri vengono accolti nell’italiano senza alcuna resistenza. Talvolta si tratta di termini tecnici e dal significato oscuro (gains, golden share, futures, stock-option), utilizzati per creare un effetto di cultura e prestigio.

Altrettanto ricco di anglicismi il sottocodice lessicale relativo alla musica e allo spettacolo dove il ruolo marginale del nostro paese trova riscontro nella mancanza di equivalenti (set, film, stage, live ecc.).

Se, nel caso dei sottocodici legati a finanza e nuove tecnologie, l’uso di termini stranieri risponde ad una lacuna della nostra lingua, ben diverso è il caso del calcio o della cronaca dove, il ricorso a stranierismi quali goal o pressing (spesso usati anche in senso traslato), killer, sexy e baby spesso usati come prefissoidi o giustapposti a parole italiane rispondono esclusivamente alla ricerca di un effetto sensazionalistico e al desiderio di  movimentare la scrittura (De Benedetti 2004:121).

Di particolare interesse la massiccia presenza di anglicismi nell’ambito degli articoli di politica, dove molti termini quali premier, leader, election day, convention, welfare (divenuto il nome di un ministero) hanno quasi sostituito, nel linguaggio dei giornali, gli equivalenti italiani.

Per quanto riguarda la fortuna di prefissoidi quali – gate, (ma anche sexy, baby , ecc.) essi possono essere assunti come emblematici dei meccanismi di adozione di termini stranieri e creazione di nuove parole secondo le regole della giustapposizione. La scelta di tali termini, a discapito dei sinonimi italiani disponibili, si spiega col loro maggiore impatto visivo, per la loro forte connotazione che li fa divenire termini-etichetta; la parola composta con -gate (Cinzia-gate, sexy-gate) richiama immediatamente nel lettore eventi fra loro analoghi molto più di quanto non riesca ormai a fare il termine “scandalo”.

Vale dunque la pena far notare che l’uso di termini derivanti dalle altre lingue, in particolare dall’inglese, non è sempre dettata da una lacuna linguistica dell’italiano e soprattutto non produce un effetto univoco, ma ottiene risultati diversi a seconda dei termini impiegati e dall’uso che se ne fa.

La corretta comprensione di titoli e testi passa perciò non solo attraverso la comprensione letterale degli eventuali prestiti da altre lingue, ma richiede la capacità di cogliere l’effetto che tali scelte determinano.

 

3.2. I LINGUAGGI SETTORIALI

Il linguaggio utilizzato dalla stampa è anche caratterizzato dall’insieme dei linguaggi settoriali corrispondenti alle diverse sezioni e ai differenti argomenti di cui ogni testata si occupa. Sotto un certo punto di vista il linguaggio dei giornali è un insieme di vari linguaggi specialistici che, grazie alla stampa, divengono familiari al grande pubblico. In alcuni casi si tratta di termini legati a un evento passeggero che, dopo essere stati sfruttati in relazione ad una particolare vicenda, vengono dimenticati insieme alla notizia stessa; in altri casi essi entrano invece in modo stabile nella lingua comune.

Molto frequenti sono, inoltre, le contaminazioni fra i diversi sottocodici, per cui termini scientifici vengono utilizzati per parlare di una notizia di politica o, viceversa, argomenti tecnici vengono descritti prendendo a prestito parole della lingua comune: ombrello-termico, buco dell’ozono.

Per promuovere una maggiore familiarità con i linguaggi settoriali abbiamo proposto attività in cui, a partire da gruppi di termini afferenti a codici diversi, si chiede agli studenti di individuarne gli ambiti di appartenenza. Successivamente, attività di tipologia simile sono state applicate alla lettura di articoli complessi.

 

3.3. NEOLOGISMI

Il giornale è un luogo di grande invenzione e sperimentazione linguistica dove spesso vengono creati veri e propri neologismi in relazione a esigenze specifiche.

I meccanismi più produttivi per la formazione di nuove parole sono la giustapposizione e la prefissazione. Nel primo caso si uniscono due parole già esistenti per dar vita a una nuovo termine: ne sono un esempio i derivati dalla parola euro che ha dato vita a tutta una gamma di termini che vanno da eurolandia a euroscettici. Nel secondo caso invece si aggiungono a una radice già esistente i diversi suffissi –ismo, (buonismo) -issimo (governissimo), -ino, -iano, o prefissi super (superbollo), anti- (antidroga), ultra, iper,ecc..

Un interessante esempio da proporre riguarda il termine “tangentopoli”, ibrido greco-latino ampiamente usato dai giornali ed entrato nel linguaggio comune per indicare un ambiente politico corrotto e dominato da un sistema di tangenti. Successivamente il suffisso –poli è divenuto sinonimo di “scandalo”, dando vita ad un proliferare di termini quali “raiopoli” e “vallettopoli”.

Per promuovere una maggiore familiarità con i meccanismi della derivazione e della composizione abbiamo proposto attività in cui veniva richiesto di spiegare e riformulare termini quali ad esempio “portaborse”, “norma antismog”, ecc. e, in un secondo tempo, di trasformare alcuni termini dati utilizzando i meccanismi della suffissazione e della prefissazione.

 

3.4. SIGLE ABBREVIAZIONI, NOMI, COGNOMI E TITOLI

L’uso delle sigle e delle abbreviazioni, frequente quanto quello dei neologismi, è da ricondurre sia a una necessità di sintesi, sia alla volontà di attirare l’attenzione su un elemento chiave del titolo. Esse rispondono, secondo De Benedetti (2004), a un “movente iconico”, poiché servono ad attrarre l’attenzione del lettore senza essere spesso “né trasparenti né necessarie”.

A un lettore straniero risulteranno sicuramente oscure le sigle dei diversi partiti politici italiani, delle coalizioni e delle organizzazioni sindacali (Pd, Pdl, Cdl, Udc, Idv, CGIL, CISL ecc..) mentre, probabilmente, gli saranno già note sigle quali UE, ONU,FBI, ecc..Molto frequenti risultano anche le sigle legate all’ambito giudiziario (CSM, PM, ecc.) molto familiari al pubblico italiano che non sempre ne conosce, tuttavia, la denominazione per esteso. La presentazione in aula delle sigle dei partiti e delle coalizioni sarà anche l’occasione per affrontare con gli studenti alcuni aspetti del sistema politico italiano, elementi senza i quali è davvero difficile affrontare la lettura dei nostri quotidiani.

Un fenomeno analogo riguarda l’uso di nomi, cognomi, soprannomi e titoli per indicare personaggi noti in ambito politico o protagonisti della vita pubblica. Ne sono un esempio i vari Professore per designare Prodi, Il Cavaliere per indicare Berlusconi, il Senatur per Bossi o il Cinese per l’ex sindaco di Bologna. Tali scelte, decisamente orientate verso un registro familiare e un lessico colloquiale, funzionano come utili sinonimi, ma hanno soprattutto il merito di coinvolgere maggiormente il lettore accorciando le distanze fra chi legge e i protagonisti della vita pubblica o istituzionale. Alla classe sono stati proposti alcuni esempi tratti dalla stampa in cui l’uso del nome proprio o del titolo producono un evidente effetto di avvicinamento al mondo politico.

In questa parte del lavoro l’obiettivo non è, naturalmente, far conoscere agli studenti tutta la gamma delle sigle e il loro significato, quanto prepararli alla loro massiccia presenza e sensibilizzarli al diverso effetto che possono produrre.

 

4. ATTIVITÀ IN AUTONOMIA

La seconda fase del nostro lavoro richiede che gli studenti lavorino in autonomia, operando sui siti dei quotidiani presenti nel web seguendo le istruzioni impartite dall'insegnante, e divengano al contempo familiari con i quotidiani italiani in rete e con le loro peculiarità. I discenti presenteranno in aula i risultati del lavoro svolto individualmente, in modo da condividere con i compagni le informazioni raccolte e le opinioni maturate. Le attività di discussione che ne risultano hanno come obiettivo il miglioramento della competenza culturale e, insieme, di quella linguistica.

In primo luogo, agli studenti viene richiesto di esaminare, sulla base di schede di lettura elaborate dalle insegnanti, la pagina web di un quotidiano a scelta; in secondo luogo essi dovranno selezionare, analizzare e riassumere un articolo di loro interesse; infine dovranno presentare una notizia operando un confronto tra articoli di testate diverse.

 

4.1. CARATTERISTICHE DEL QUOTIDIANO ONLINE

Il quotidiano online presenta caratteristiche che lo differenziano da quello cartaceo, dovute alla diversa natura del mezzo che lo veicola: le nuove possibilità e al contempo i limiti connaturati alla comunicazione telematica hanno infatti modificato in modo sostanziale le modalità di presentazione dell'informazione. I tratti distintivi che caratterizzano il giornale digitale rispetto al suo equivalente cartaceo sono in sostanza costituiti da quattro aspetti fondamentali:

  • la tempestività: la notizia online è caratterizzata dal continuo aggiornamento in tempo reale e, al tempo stesso, dalla immediata possibilità di approfondimenti tramite il ricorso agli archivi digitali;

  • l'ipertestualità: le notizie online sono inserite in un pagina web e questo ne rende possibile l'espansione e l'approfondimento attraverso collegamenti ipertestuali ad altri articoli o a documenti di varia natura, ad esempio audiovisivi;

  • l'interattività: in virtù dell'ipertestualità che lo caratterizza, questo tipo di testo offre all'utente la possibilità di creare un proprio percorso nella ricerca e nell'approfondimento delle informazioni e, insieme, l'opportunità di partecipare attivamente alla costruzione dell'informazione esprimendo le proprie opinioni e interagendo con gli autori del sito e con gli altri utenti attraverso forum e blog;

  • la multimedialità: il giornale online è il prodotto di linguaggi diversi, che compongono l'ipertesto multimediale: la notizia scritta rappresenta quindi solo una parte dell'offerta informativa online, e viene spesso integrata da immagini, file audio e video (Gualdo 2007:121-124).

 

4.2. ANALISI DELLA HOMEPAGE DI UN QUOTIDIANO ONLINE 

La presentazione delle notizie nella home page di un quotidiano online avviene secondo criteri diversi da quelli che informano la prima pagina di un quotidiano tradizionale. Mentre la rilevanza degli articoli sulla prima pagina segue una diagonale di lettura che va da sinistra a destra e dall'alto in basso, l'home page dei quotidiani presenta in genere una colonna centrale che ospita le notizie del giorno e due bande laterali con menu e collegamenti ipertestuali. Il modulo centrale, che riporta le notizie, è a sua volta scomponibile in 4 parti, che corrispondono all'incirca a: apertura (notizia principale con immagine e link); taglio alto (notizie più rilevanti, da 5 a 10); taglio medio (notizie meno rilevanti); taglio basso (rubriche, forum, ecc.). Il collegamento dalla prima pagina digitale agli articoli veri e propri avviene attraverso lo strillo o un titoletto che funge da link, seguito da un breve sommario. Altre possibilità di approfondimento ipertestuale sono i link interni al testo dell'articolo oppure i collegamenti di solito presenti nella colonna a fianco (Lorenzetti 2005: 65-75).

La prima parte del lavoro di analisi richiede allo studente di esaminare la pagina web di un quotidiano di sua scelta, identificando le notizie principali e attribuendole alle diverse sezioni. Nella fase di confronto in classe emergeranno in tal modo le divergenze tra i quotidiani nel selezionare e disporre gerarchicamente le diverse notizie, e questo condurrà alla formulazione di ipotesi relative al pubblico di riferimento e all'orientamento politico delle diverse testate. La seconda parte dell’ attività fornisce invece una serie di parametri utili ad analizzare un sito web d'informazione (Nielsen 1993), al fine di verificare se il giornale online sfrutta adeguatamente le potenzialità offerte dalla rete, vale a dire l'ipertestualità, l'interattività, la tempestività e la multimedialità (aggiornamento notizie, link ad altri articoli, collegamenti ad altri siti e a materiali multimediali, archivi, comunicazione lettore-lettore e lettore-testata).

 

4.3. ANALISI E SINTESI DI UN ARTICOLO ONLINE

La lettura su schermo rallenta e limita la fruibilità dei testi, dato che risulta più faticosa e permette di processare un numero limitato di righe, coincidente con la schermata. Gli articoli devono dunque essere più chiari e sintetici - ma maggiormente corredati di possibili approfondimenti ipertestuali – e i titoli più informativi. È inoltre necessario far ricorso a un linguaggio meno espressivo e più descrittivo rispetto allo stile brillante che caratterizza spesso il testo cartaceo. Come rileva anche Bonomi (2003: 137), l'informazione online si caratterizza per una maggiore “informatività denotativa”, se raffrontata all'espressività del giornalismo tradizionale. “Nei quotidiani online le notizie sono riportate nel modo più lineare possibile, evitando architetture complesse ed enfatizzate e limitando all'essenziale i dati riportati”.

Il testo per il web è inoltre dotato di una maggiore esplicitezza strutturale (Prada 2003: 261), al fine di aumentarne la leggibilità dando rilievo agli elementi chiave. Si tratta infatti di testi spesso segmentati in brevi paragrafi separati da uno spazio e introdotti da un titolo che permette di identificarne immediatamente il contenuto; di norma vengono anche evidenziate alcune parole chiave attraverso il grassetto. Queste caratteristiche, tipiche del testo ideato per la rete, fanno sì che la lettura del testo giornalistico online sia più agevole e quindi più adatta agli studenti stranieri, facilitandone il lavoro in autonomia.

La seconda attività richiede allo studente di selezionare un articolo di suo interesse in un quotidiano a scelta e svolgere alcune attività di lettura e comprensione volte ad evidenziare le principali peculiarità testuali e linguistiche dell'articolo giornalistico: la funzione del paratesto, le strategie di attacco, l'individuazione dei fenomeni linguistici trattati in aula, la distinzione tra elementi informativi e valutativi. Lo studente dovrà nfine redigere un riassunto scritto da inviare all'insegnante e preparare una breve esposizione orale da presentare in classe.

 

4.4. ANALISI COMPARATIVA DI UNA NOTIZIA ATTRAVERSO FONTI DIVERSE

La scheda conclusiva prevede che lo studente si colleghi al sito di due diversi quotidiani, preferibilmente di opposta tendenza politica, e selezioni due articoli sul medesimo argomento, analizzando come viene riportata la stessa notizia in giornali diversi sulla base di una tabella di confronto elaborata dall'insegnante.  

 

ANALISI DI UNA NOTIZIA ATTRAVERSO ARTICOLI DI DIVERSI GIORNALI 

 

Collegati al sito di due diversi quotidiani online e seleziona due articoli sullo stesso argomento. Analizza come viene riportata la stessa notizia in giornali diversi. Preparati a riferire alla classe le tue conclusioni in 7-8 minuti.

 

  1. Confronta i titoli e il paratesto (sottotitoli, foto, approfondimenti): quali diversi termini sono usati? Quali aspetti si vogliono evidenziare?

  2. Quali fatti vengono presentati e quali opinioni vengono espresse?

  3. Quali sono i punti di disaccordo? Quali elementi sono stati ignorati o sottovalutati? Quali sono stati enfatizzati?

  4. Qual è il tuo giudizio sui due diversi articoli?

  5. Qual è la tua opinione sull'argomento?

 

 

5. CONCLUSIONE

I giornali in Italia costituiscono una realtà variegata e multiforme, che tuttavia risponde a dinamiche comuni che riguardano l’organizzazione gerarchica dell’impaginazione, l’ibridazione dei linguaggi, la sovrapposizione dei piani referenziale e denotativo, il ricorso ad artifici retorici volti più a colpire l’attenzione del lettore che ad informarlo e a fenomeni sempre più diffusi di spettacolarizzazione dello stile. Favorire l’avvicinamento degli studenti stranieri ai nostri giornali, rendendoli lettori attenti e consapevoli, significa offrire loro un fondamentale strumento di interpretazione della nostra cultura e dell’assetto istituzionale del nostro paese e rappresenta al tempo stesso una preziosa occasione di confronto con una “miscela” di varietà linguistiche dell’italiano dove si coniugano forme tradizionali e ricerca di soluzioni sempre nuove.

L’approccio alla lettura dei giornali italiani non può essere affidato alla libera consultazione ma va necessariamente mediato attraverso un percorso di progressivo avvicinamento che espliciti, di volta in volta, gli artifici linguistico-strutturali più frequenti e più problematici per un lettore straniero, spesso abituato a tradizioni giornalistiche diverse.

 

BIBLIOGRAFIA

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LO RUSSO A. M., VIOLI P., 2004, Semiotica del testo giornalistico, Laterza, Bari.

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1 L'articolo è frutto di un lavoro comune, anche se i paragrafi 2.1, 3, 3.1, 3.2, 3.3,3.4 sono stati redatti da Patrizia Bacchelli e i paragrafi 1, 2.2, 4, 4.1, 4.2, 4.3, 4.4, 5 da Liliana Losi.

 

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