C



Caccia all'errore

Dato un testo con errori, si chiede all'allievo di individuarli. I testi possono essere forniti dall'insegnante o dal manuale oppure possono essere costituiti da elaborati degli stessi allievi: in tal caso questa tecnica assume una valenza particolare nell'educare all'autocritica ed all'autovalutazione (soprattutto, ma non solo, nella lingua materna).. E' possibile partire anche da testi sonori o audiovisivi.

La caccia all'errore è stata spesso contestata perché potrebbe fissare nell'allievo delle forme errate: l'obiezione è valida solo se l'esercizio non viene successivamente corretto e discusso in classe. Si tratta di una tecnica che può far riflettere su qualunque aspetto linguistico.


CAE, CEIBT, CEIC, CPE, FCE, PET

Sigle che corrispondono a Preliminary Test of English (PET), a First Certificate of English (FCE), a Certificate of Advanced English (CAE), a Certificate of English for International Communications (CEIC) e a Certificate of Proficiency in English (CPE), cioè le tre forme più diffuse di certificazione [>] di conoscenza della lingua inglese nella sua varietà britannica (per l'americano > TSE, TOEFL; per l'australiano > UTESL).

Il CEIBT è il certificato specifico per la microlingua dei settori economici e commerciali; la sigla corrisponde a Certificate of International Business and Trade.


CAI, CALL

Sigle che stanno per Computer Assisted Instruction e per Computer Assisted Language Learning. (> Tecnologia glottodidattica).


Canzone

La canzone è usata per attività di ascolto, di produzione e di fissazione, oltre che di introduzione alla letteratura.

Quando l'ascolto viene esercitato attraverso la canzone, esso è reso più complesso dalla presenza dell'accompagnamento musicale e ritmico e caratterizzato dalle profonde modificazioni fonologiche i fonemi si allungano o si abbreviano a seconda delle necessità musicali, l'intonazione segue la melodia e non le regole linguistiche, il tono e il timbro di voce sono diversi da quelli del parlato.

La produzione, cioè l'esecuzione corale della canzone, costituisce l'aspetto più interessante di questa tecnica: è una delle poche occasioni, infatti, in cui l'allievo è assolutamente costretto a seguire il ritmo della fonte, quindi a parlare con una rapidità che di solito evita.

Se si considera, inoltre, che nei ritornelli, alcune strutture o espressioni vengono più volte ripetute, le canzoni possono venire utilizzate per la fissazione.

La canzone rappresenta una delle più diffuse forme di letteratura con cui i giovani sono a contatto in molti casi, inoltre, si tratta di poesia di notevole qualità letteraria: dunque, l'uso delle canzoni è pertinente anche ai fini di un'introduzione allo studio della specificità del testo poetico sia in italiano sia nelle lingue straniere.


Casi, Grammatica dei

Malgrado il nome possa indurre in errore, la "grammatica dei casi" di Fillmore non ha nulla a che fare con l'insegnamento di lingue flessionali come latino, tedesco o russo, dove delle relazioni sintattiche sono realizzate attraverso "casi".

Fillmore imposta questa sua grammatica, che coniuga sintassi e semantica, alla fine degli anni Sessanta usando il concetto di "caso" non come struttura di superficie (evidenti cioè nella realizzazione della lingua) ma come struttura profonda: indipendentemente da come risulta in superficie (ad esempio come soggetto o come complemento d'agente) chi compie un'azione è un caso "agentivo", che indica un dato semantico primario di ogni comunicazione.


Catalizzatori (tecnologici) > Tecnologia glottodidattica.


CEELT, COTE, CTEFLA, DES, DOTE, DTEFLA, TESOL

Sigle che si riferiscono alle certificazioni [>] di conoscenza glottodidattica di insegnanti di inglese a stranieri. CEELT e DES stanno per Cambridge Examination in English for Language Teachers e Diploma of English Studies, due certificazioni [>] che costituiscono rispettivamente livello base e quello avanzato dell'Università di Cambridge: non vengono rilasciati che a parlanti di madrelingua inglese.

Per i parlanti non nativi si hanno il Certificate for Overseas Teachers of English (COTE) ed il corrispondente Diploma (DOTE) di livello più avanzato.

Le sigle CTEFLA e DTEFLA rimandano a certificazioni per madrelingua "or equivalent", ma con un taglio particolare: Certificate e successivo Diploma in the Teaching of English to Adults.

Diploma in the Theory and Methodology of Teaching English to Speakers of Other Languages (TESOL) è la versione dei diplomi visti sopra rilasciata attraverso corsi a distanza dal consorzio Eurolink.


CELI, CILS

Le due sigle corrispondono a due certificazioni [>] ufficiali di conoscenza della lingua italiana rilasciate rispettivamente dalle Università per stranieri di Perugia ("Certificato di Lingua Italiana", diviso in cinque livelli) e di Siena ("Certificato di Italiano come Lingua Straniera", diviso in quattro livelli).


Certificazione

Attestazione ufficiale, di solito rilasciata da un organismo statale o di alto prestigio glottodidattico, che attesta la conoscenza di una lingua o della sua didattica: per l'italiano a stranieri si hanno CELI e CILS [>], per il francese DALF e DELF [>], per l'inglese britannico FCE, CAE e CPE [> CAE], per quello americano il TOEFL [>] e per quello commerciale il CEIBT [> CAE], per il tedesco ZDAF, ZMP, KDS e GDS [> ZDAF], per lo spagnolo EII, EIB ed ES [> EIB].

La ricerca sulla certificazione è uno dei settori più vivaci della glottodidattica degli anni Novanta, in quanto le implicazioni sociali, professionali, internazionali si aggiungono a quelle strettamente scientifiche: che cosa significa "sapere una lingua"?, come si può determinare la competenza [>] attraverso l'esecuzione[>]?, come si può suddividere un continuum (da conoscenza zero a conoscenza pari a quella di un madrelingua) in settori? su quali parametri? Si tratta di temi di studio ancora aperti.


CILS > CELI.


Cinesica, Competenza

E' un tipo di competenza extralinguistica che concorre a formare la competenza comunicativa [>]: essa riguarda la capacità di usare il linguaggio dei gesti (eseguiti dalle mani e dalle braccia), il linguaggio del viso (smorfie, ammiccamenti, ecc.) e degli atteggiamenti del corpo.

Mentre è `ovvio' per tutti che ci sono tante lingue, il linguaggio cinesico viene spesso percepito come universale, mentre esso varia da cultura a cultura, e spesso all'interno di culture che usano la stessa lingua.

Il linguaggio cinesico viene spesso percepito come secondario ai fini comunicativi, mentre tutti gli studi di comunicazione interculturale lo indicano come importantissima, sia perché un parlante è prima visto e poi ascoltato (> bimodalità), sia perché gesti en accetti in una cultura possono essere offensivi in altre, generando incidenti pragmatici spesso tali da far abortire la comunicazione.

La dimensione extralinguistica [>] è speso trascurata nell'educazione linguistica, mentre essa è essenziale nell'ambito dell'approccio comunicativo. Per presentare i fenomeni cinesici a un allievo si richiede l'uso di documenti audiovisivi [>], soprattutto autentici [>] .


Civiltà > Cultura.


Classica, Lingua

Il concetto di lingua classica è oggetto di profonda discussione fin dagli anni Ottanta: all'idea di lingua "morta" che prevaleva in precedenza, si sostituisce quello di una lingua che a tutt'oggi è viva, permette agli autori classici e agli ignoti estensori delle scritti murali di Pompei di parlare a noi, al di là dei millenni.

Accanto a questa nozione legata alla classicità, si hanno lingua classiche ancora in uso effettivo, dal latino usato come lingua veicolare nel Concilio Vaticano II e nelle encicliche papali, all'arabo classico e al cinese mandarino, solo per citare i due casi più evidenti. In questa prospettiva dunque una lingua classica è quella in cui non si ha più variazione diacronica, in cui i meccanismi sono definiti e, per quanto possibile in una lingua, immutabili.


Clinici, Approcci e metodi

Sono stati definiti in questo modo molti degli approcci[>] e dei metodi [>] degli anni Settanta-Ottanta che sono nati da applicazioni delle teorie psicologiche, quasi che l'apprendimento linguistico fosse una sorta di "cura" ad una malattia chiamata monolinguismo. Tra i metodi clinici figurano il Community Counselling [>] e la suggestopedia [>].

La corrente "clinica" è una delle tendenze confluite in quella che oggi si chiama glottodidattica umanistica [>].


Cloze

La procedura cloze consiste nell'inserire le parole mancanti in un testo. Usualmente si lasciano integre le prime righe del testo, per consentire una prima contestualizzazione, poi si elimina ogni settima parola. L'allievo dovrà inserire una parola appropriata, anche se non si tratta di quella effettivamente cancellata.

Esistono alcune varianti di questa tecnica. La prima è il cosiddetto cloze "a crescere", in cui si inizia eliminando ogni settima parola, per poi cancellare ogni sesta o anche ogni quinta parola. Troviamo poi il cloze facilitato, che elenca in calce le parole da inserire o che presenta nei vuoti un disegno corrispondente alla parola eliminata. Per mezzo del registratore audio o video è possibile eseguire, nella lingua materna o in corsi avanzati di lingue straniere, dei cloze orali inserendo delle pause e chiedendo agli allievi di ipotizzare quello che sta per essere detto.

Questa tecnica viene usata proficuamente per il testing: secondo alcune ricerche, i dati offerti nelle prove di cloze collocano gli allievi nella stessa successione di merito che si ottiene attraverso batterie di prove ben più complesse e variate.

Il cloze è una tecnica fondamentale per sviluppare-misurare la capacità di considerare un testo nella sua globalità, cogliendo ogni ridondanza contestuale [>] e co-testuale [>] ai fini della comprensione.

E' opportuno distinguere la tecnica cloze, che crea i vuoi vuoti su base meccanica, dal riempimento di spazi vuoti [>], in cui la scelta dei vuoti è orientata dall'obiettivo (preposizioni, verbi, ecc.).


Cluster > Spidergram


Coerenza

E' uno dei principi basi della "testura", cioè della serie di reticoli formali e concettuali che fanno di un'unità linguistica un "testo" [>]. Con "coerenza" si definisce il reticolo logico, semantico del testo, cioè il cosiddetto "filo del discorso".


Coesione

E' uno dei principi basi della "testura", cioè della serie di reticoli formali e concettuali che fanno di un'unità linguistica un "testo" [>].

La coesione è il reticolo di rimandi formali interni ad un testo: pronomi e altre forme di anafore e catafore [>], consecutio temporum, uso di connettori (di causa, effetto, tempo, ecc.), ricorso a sinonimi, iponimi ("rosa" rispetto a "fiore") ed iperonimi ("fiore" al luogo di "rosa") e così via.


Commento

E' un'attività che rientra nell'ambito della composizione [>] sebbene prenda le mosse da un testo letto ed analizzato anziché da un "tema", cioè un titolo che stabilisce l'argomento.


Community Counselling

Approccio di matrice umanistico-affettiva [>] messo a punto dall'americano Curran negli anni Settanta.

Il principio base è da ritrovare nella psicologia di Rogers, per cui l'insegnante è in realtà un "consigliere" in un processo che coinvolge piccoli gruppi in una forma di apprendimento abbastanza autonomo autodiretto.


Community Language

Si tratta di una lingua "etnica" [>] e non di una lingua "comunitaria" [>], cioè una delle lingue ufficiali dell'Unione Europea.


Competenza vs Esecuzione

La dicotomia viene dall'universo concettuale della linguistica chomskiana.

"Competenza" indica il sistema di regole (intese come meccanismi di funzionamento, non come norme) che è incluso nella mente e che permette di comprendere o produrre indefinite frasi, anche mai udite prima, ben formate secondo le regole stesse.

La realizzazione effettiva di frasi basate sulla competenza viene chiamata "esecuzione"; in inglese il termine è performance, ma tale termine non ha diretta connessione con la "competenza performativa" [>], che è una componente della competenza comunicativa [>].

Il concetto di competenza, soprattutto se preso in opposizione a "esecuzione", pare richiamare la dicotomia saussuriana langue/parole [>]: si tratta di una somiglianza superficiale, in quanto basterà osservare che il concetto di competenza è di natura psicolinguistica e si applica al singolo parlante, mentre quello di langue è di matrice (semiotico-)linguistica e si applica ad una comunità.


Compito

Nella lingua comune della vita scolastica "compito" indica il complesso di attività domestiche (di solito scritte) assegnate dagli insegnanti.

In didattica, il "compito" è un'attività finalizzata, che può essere di ordine cognitivo, operativo, ecc. Molta glottodidattica italiana di matrice anglosassone usa task per indicare un "compito" in questa seconda accezione.

Una delle tendenze emergenti degli anni Novanta è il task-based learning, che indica un approccio che riprende la lezione della pedagogia attivistica e focalizza l'attenzione e l'attività soprattutto sull'esecuzione di "compiti", sulla soluzione di problemi.


Completamento

A differenza della tecnica cloze [>] e del riempimento di spazi vuoti [>], che riguardano singole parole, questa tecnica richiede di inserire in un testo mutilato dei sintagmi o degli spezzoni di frase abbastanza estesi, pur senza giungere ai limiti del dialogo aperto [>].

Il completamento di un testo scritto (di solito si tratta delle sezioni conclusive delle battute di un dialogo) mette in gioco l'intera competenza testuale [>] dell'allievo: per completare il testo, infatti, egli deve basarsi sulla coerenza globale (il 'filo del discorso') e deve tener conto dei meccanismi di coesione già presenti nella parte del testo che gli è nota.


Comportamentismo > Strutturalistico, approccio.


Composizione (scritta)

Nel classico "tema" l'allievo che stende una composizione deve predisporre un testo in base ad una sintetica indicazione dell'argomento; tuttavia, esistono tante forme di composizione quanti sono i generi testuali scritti: si possono comporre descrizioni, che richiedono particolare attenzione alla precisione lessicale e alle nozioni spaziali; relazioni su eventi, che accentuano la funzione dei verbi e della struttura temporale; si possono avere delle narrazioni, delle lettere formali e non, dei testi istruttivi (istruzioni per l'uso, spiegazioni di un gioco, ecc.) e dei testi prescrittivi, come ad esempio il 'codice di comportamento' della classe; si possono comporre definizioni sintetiche, si possono descrivere dei rapporti geometrici in teoremi. In altre parole, il "tema", il saggio di argomento letterario, storico o sociale, è solo una delle forme di composizione e forse la più inutile, perché generica: non indica il destinatario, non precisa lo scopo pragmatico, non ipotizza un contesto [>].


Comprendere

Il processo di comprensione, che può essere riferito a testi orali (> Ascolto) , scritti (> Lettura) o multimodali, è uno dei principali componenti della competenza comunicativa [>]; nella storia recente degli approcci glottodidattici, la comprensione è stata sottovalutata solo nell'approccio formalistico [>], mentre essa è centrale per l'approccio comunicativo [>] e risulta particolarmente accentuata nell'approccio ermeneutico [>].

Alla base del processo di comprensione, che può essere estensiva (> Scanning; > Skimming) o intensiva, sta il processo di anticipazione [>]: esso consiste nel saper predire ciò che può comparire in un testo operando sulla base del contesto [>], del paratesto [>], delle conoscenze del mondo (> Schema; > Script), ecc. In tal modo la comprensione si trasforma nella ricerca della conferma di una tra le previsioni effettuate.

In molti casi un profitto scolastico insufficiente può derivare, anziché da difficoltà cognitive o di impegno, da problemi di comprensione. Per sviluppare questi processi, sono utilizzabili tecniche quali la procedura cloze [>], i vari tipi di incastro [>] e, in certe lingue, il dettato [>]; per valutare l'abilità di comprensione, si possono avere scelte multiple [>], griglie [>], transcodificazioni [>], ecc.


Comunicare vs Informare

Mentre nella lingua comune questi due verbi vengono spesso percepiti come sinonimi, in pragmalinguistica ed in glottodidattica sono totalmente diversi: l'informazione è involontaria (ad esempio, chi suda o trema o arrossisce informa, pur non volendolo, sul proprio stato di stress emotivo), mentre la comunicazione è volontaria, si realizza attraverso atti di discorso [>] intenzionali e finalizzati ad un dato esito.

In questa prospettiva possiamo dire che comunicare significa raggiungere i propri scopi socio-pragmatici attraverso l'uso della lingua e dei linguaggi non verbali ad essa connessi.

Per poter comunicare efficacemente sul piano pragmatico, adeguatamente sul piano socio-culturale e correttamente sul piano linguistico è necessario possedere una buona competenza comunicativa [>].


Comunicativa, Competenza

Prendendo le mosse dal concetto chomskiano di competenza [>] la sociolinguistica degli anni Settanta, specialmente ad opera di Hymes (ma anche di tutti gli studiosi di etnografia della comunicazione [>]), elabora la nozione di competenza "comunicativa", che include la competenza linguistica [>], quella extralinguistica [>] e quella socio-pragmatica [>]. La competenza comunicativa si definisce dunque come la capacità di usare tutti i codici, verbali e non, per raggiungere i propri fini nell'ambito di un evento [>] comunicativo.

In ambito glottodidattico il concetto di "competenza comunicativa" è stato allargato: oltre alla dimensione legata ai codici (linguistici ed extra-linguistici: "sapere la lingua") ed al loro uso in situazione (dimensione strategica, socio-pragmatica e culturale: "saper fare con la lingua"), è stato inserito anche il concetto di "saper fare lingua", cioè della padronanza dei processi cognitivi, oltre che linguistici, che sottostanno alle abilità linguistiche [>].

La logica conseguenza glottodidattica dell'elaborazione del concetto di competenza comunicativa è stata dapprima la realizzazione situazionale [>] e poi quella nozionale-funzionale [>] dell'approccio comunicativo [>].


Comunicativo, Approccio

L'approccio [>] comunicativo è in realtà il più "tradizionale" di tutta la storia glottodidattica, in quanto fin dall'antichità era la comunicazione ad essere oggetto di insegnamento / apprendimento; solo dopo il Seicento l'approccio formalistico [>] si sostituisce a quello comunicativo, che riemerge verso la fine dell'Ottocento (cfr. il Metodo diretto [>] e, qualche decennio dopo, quello Audio-orale [>]) per risultare dominante nella seconda parte del nostro secolo, affermandosi in Italia dagli anni Ottanta in poi.

Le caratteristiche dell'approccio comunicativo come si è venuto configurando oggi vanno ricercate

- nel ruolo centrale attribuito all'allievo, ai suoi bisogni comunicativi;

- nell'aver posto la comunicazione [>] , e quindi la competenza comunicativa [>] , come oggetto;

- nell'aver accentuato la nozione di autenticità [>] dei materiali didattici, da proporre quindi con largo uso di tecnologie glottodidattiche [>] ;

- nell'aver affiancato, ai fini della valutazione del risultato, parametri quali l'efficacia [>] pragmatica e l'appropriatezza [>] socio-culturale alla tradizionale correttezza [>] formale.

L'approccio comunicativo è orientato verso il "cosa" insegnare, ma non offre indicazioni relative al "chi", cioè no ha una dimensione psico-didattica, una teoria dell'apprendimento cui fare riferimento diretto.

L'approccio comunicativo ha trovato realizzazione didattica in due metodi [>]: quello situazionale [>] e quello nozionale-funzionale [>].


Comunicazione vs Espressione

Si tratta di una dicotomia fortemente difesa dagli idealisti, almeno fino a Croce, e abbandonata dagli anni Cinquanta in poi in quanto anche l'uso espressivo della lingua è una forma di comunicazione.

Oggi alcuni studiosi tendono a riproporre la dicotomia vedendo la differenza nel fatto che l'atto di discorso [>] preveda un destinatario intenzionalmente individuato oppure non: una lettera sulla propria depressione è "comunicazione", una poesia o una registrazione sul diario che abbiano per soggetto la sessa depressione sono "espressione".

In glottodidattica la dicotomia può tornare utile per variare il tipo di materiale proposto e richiesto agli allievi, alternando tra forme di comunicazione (che saranno necessariamente prevalenti) e forme di espressione (che risultano molto motivanti).


Comunitaria, Lingua

Tale definizione è attribuita alle lingue ufficiali dell'Unione Europea, che non sono tutte le lingue ufficiali degli stati membri: ad esempio, il catalano è lingua ufficiale del Regno di Spagna ma non è lingua comunitaria.

La qualifica di "lingua comunitaria" è fondamentale perché solo tali lingue rientrano nei programmi linguistici dell'Unione e sono oggetto di terminologizzazione ufficiale da parte degli Uffici Traduttivi dell'Unione Europea.

Le lingue comunitarie non vanno confuse con le community languages, che sono lingue "etniche" [>].


Conativa, Funzione > Appellativa, funzione


Connotazione vs Denotazione

Ogni parola ha un significato referenziale (l'oggetto, lo stato, l'azione richiamati alla mente di chi la usa) detto "denotazione", ma spesso a questo significato se ne aggiunge uno apprezzativo, che può essere positivo o negativo: esso costituisce la "connotazione". I termini [>] delle microlingue scientifico-professionali non sono connotati, ma si limitano alla pura dimensione denotativa.

La capacità di operare correttamente sul piano della connotazione e della denotazione costituisce uno dei fattori più importanti della competenza lessicale [>] e diviene via via più rilevante mano a mano che si approfondisce lo studio di una lingua.


Conoscenza del mondo > Enciclopedia.


Consapevolezza linguistica

Negli anni Ottanta si è sviluppato in Gran Bretagna il movimento, organizzato come un'associazione, di Language Awareness ed in seguito in Francia è nato un movimento, meno strutturato, chiamato Éveil au langage: in Italia l'espressione scelta come equivalente delle espressioni inglese e francese è stata "consapevolezza linguistica".

Lo spirito di questi movimenti è quello di reagire all'eccesso di insegnamento intuitivo che ha caratterizzato molte realizzazione dell'approccio comunicativo [>], soprattutto in ambito nozionale-funzionale [>]: impianti glottodidattici in cui la competenza [>] è considerata sufficiente anche se priva di una dimensione di metacompetenza, cioè di una consapevolezza esplicita sulla ragione delle varie scelte linguistiche e sul funzionamento della lingua.

In Italia fino dalla fine degli anni Settanta si era invece affermato il concetto di riflessione sulla lingua [>], che poneva lo sviluppo della consapevolezza linguistica e, più in generale, comunicativa come un pilastro dello sviluppo cognitivo, della capacità di apprendimento autonomo e, quindi, dell'autopromozione [>] dell'allievo attraverso lo studio di una lingua. (> Consapevolezza pragmatica, approccio della; > Think aloud protocol).


Consapevolezza pragmatica, Approccio della

Secondo i suoi sostenitori, si tratta di un approccio [>] indirizzato a studenti universitari o adulti, di livello intermedio o avanzato. In realtà è solo una variante dell'approccio comunicativo [>], con una forte accentuazione del ruolo della riflessione sulla lingua [>] ed in particolare dell'analisi del discorso [>] .

Il principio base è l'osservazione molto analitica di scambi comunicativi condotti da madrelingua, in modo da individuare le strategie pragmatiche proprie di una altra lingua.


Consegna

Istruzione per l'esecuzione di una attività didattica, di un esercizio, ecc.


Contesto

Ciò che compare nello stesso testo (> Cotesto), intorno ad un testo (> Paratesto), nella situazione [>] in cui si realizza un evento [>] comunicativo.

Il contesto fornisce le informazioni di base su cui opera il processo di anticipazione [>], che è essenziale per la comprensione [>]; la considerazione del contesto è indispensabile anche per realizzare delle abilità di produzione che non siano prive di spessore comunicativo.


Contesto situazionale > Situazione


Contrastiva vs comparativa, Linguistica > Linguistica.


Contrazione di un testo

Questa tecnica è spesso confusa con il riassunto [>], al quale è in parte propedeutica; essa consiste nell'eliminazione di periodi o frasi o sintagmi o semplici parole che non forniscono un'informazione rilevante ed essenziale allo scopo del testo.

La contrazione può prevedere dei limiti quantitativi predeterminati, che possono essere stabiliti in percentuale ("eliminare il 50% del testo") oppure indicando le dimensioni del testo d'arrivo ("ridurre il testo finché non rimangono che 300 parole").

Questa tecnica è utile per sviluppare la capacita di gerarchizzare le informazioni.


Controllati, Processi > Processi automatici e controllati.


Copione > Script.


Coppie minime

Le coppie minime sono costituite da due parole che si differenziano per un solo fonema: ad esempio, per l'opposizione tra /n/ e la corrispondente geminata /n:/ possiamo avere

pena-penna,

sano-sanno,

sono-sonno

ecc.

Si possono avere anche 'coppie' a tre elementi come ad esempio in inglese bud-bad-bed e in francese lit, lu, loup.

Le coppie minime, la cui matrice comportamentistica è chiara (> Strutturalistico), rappresentano la tecnica principale per perfezionare la competenza fonologica [>] a livello di singoli fonemi e può essere eseguita correttamente solo usando un laboratorio linguistico.


Corpus > Syllabus.


Correttezza

La comunicazione è corretta quando non si verificano significative devianze dalle regole incluse nella competenza linguistica [>].

La correttezza era la principale finalità di alcuni approcci, come ad esempio quello formalistico [>] e quello strutturalistico [>], ma la nozione di competenza comunicativa [>] ha portato a ritenere che per essere pienamente riuscita la comunicazione deve essere anche appropriata [>] ed efficace [>] oltre che corretta.


COTE > CEELT

 

Co-testo

E' la parte del testo [>] che troviamo intorno ad una data unità linguistica: ad esempio, il co-testo di un fonema è la parola in cui esso è inserito, quello di una parola è la frase, quello di una frase è il periodo, e così via.

Il co-testo ha una funzione essenziale nella comprensione, in quanto permette l'anticipazione [>] e fornisce la chiave per disambiguare parole omofone (ad esempio, la parola "corso" in "Jean è corso, viene d Ajaccio", "il sindaco di Ajaccio è corso all'aeroporto" e "ho frequentato un corso ad Ajaccio").

Spesso si include il termine "co-testo" nel più generico contesto [>], che comprende tuttavia anche altri elementi.


Cruciverba

Il termine include qui sia i cruciverba propriamente detti sia quegli incroci di parole che, in realtà, lo sono solo in apparenza:

- cruciverba in cui le parole (di solito afferenti a un unico argomento grammaticale o su un campo lessicale, come termini sportivi o pronomi indefiniti) vanno individuate in base alla definizione o alla descrizione, sviluppando in tal modo la competenza metalinguistica, oppure costituiscono i buchi di un cloze [>], per cui si sviluppa l'abilità di lettura;

- cruciverba in cui in realtà solo una parola viene incrociata a tutte le altre: essa è scritta in una colonna evidenziata e per individuarla, bisogna inserire le parole (da indovinare come visto sopra) nelle colonne che la incrociano.


CTEFLA > CEELT


Cultura

Secondo la definizione di Lévy-Strauss è "cultura" tutto ciò che non è "natura": la natura pone il bisogno d nutrirsi, coprirsi, procreare, ecc., e le varie culture offrono modelli culturali [>] di risposta: il modo di procurarsi, preparare e distribuire il cibo, il modo di creare abitazioni e vestiti, le regole di corteggiamento, la struttura familiare, e così via.

Alcuni modelli culturali possono risultare più produttivi di altri, e costituiscono la civiltà di un popolo, ma per il resto tutte le culture sono egualmente degne. Questo atteggiamento di rispetto e, possibilmente, interesse per la diversità culturale, rappresenta una meta educativa [>] essenziale della glottodidattica e viene definita relativismo culturale (> culturizzazione).


Culturale, Competenza

Mentre l'approccio formalistico [>] perseguiva una competenza culturale intesa come accesso ai testi della letteratura, della cultura umanistica in generale, nell'ambito dell'ASTP [>] e dell'approccio comunicativo [>] "cultura" [>] ha assunto il valore che ha in antropologia [>], cioè di reticolo di valori, modi di vivere, organizzazione sociale, ecc. La competenza culturale indica dunque la capacità di comunicare in maniera appropriata [>] alla "scena" culturale al cui interno si realizza l'evento comunicativo [>] (> Etnografia / Etnomedologia della comunicazione)

In ambito glottodidattico si preferisce oggi far rifluire la dimensione culturale in una categoria più vasta, la competenza socio-pragmatica [>], che viene presentata agli allievi in maniera integrata.


Culturizzazione

E' una delle mete educative [>] sia dell'educazione generale sia di quella linguistica (> educazione linguistica).

La culturizzazione si articola in due processi diversi:

- inculturazione, relativa all'acquisizione dei modelli culturali della propria comunità; la finalità dell'inculturazione nella cultura materna è quella di raccordare ogni giovane individuo con la cultura di cui sta entrando a far parte (anche se ogni individuo potrà poi apportare contributi originali e mutare la sua cultura).

- acculturazione, relativa alle culture straniere. La finalità minima dell'acculturazione è il relativismo culturale [>], ma in un'educazione linguistica piena al semplice relativismo si dovrebbe aggiungere un interesse positivo, attivo verso il diverso, l'altro da sé.


 Curricolo

Un curricolo (spesso si usa anche in italiano la forma latina, curriculum, -a, giunta attraverso l'inglese) è un modello operativo [>] che definisce un profilo formativo e quindi indica le mete [>], gli obiettivi [>] e i contenuti che costituiscono l'oggetto di un corso.

In prima approssimazione si può dire che un curricolo fonde le nozioni di programma [>] e di syllabus [>]; in realtà oggi i curricoli tendono a includere anche sezioni che offrono

- parametri per variare il curricolo a seconda delle caratteristiche della situazione didattica, della natura degli allievi, del quartiere in cui si opera, delle dotazioni glottotecnologiche disponibili, ecc.;

- una guida metodologica relativa alle tecniche didattiche che si consiglia di utilizzare (o che vengono considerate incongrue con le premesse del curricolo) per raggiungere gli obiettivi;

- una serie di parametri per la verifica e la valutazione [>] del raggiungimento degli obiettivi.