S


SALT > Suggestive-Accelerative Learning and Teaching


Sbaglio

E' un errore casuale, non sistematico. Non indica una competenza imperfetta come, invece, l'errore [>].


Scaling > Valutazione.


Scanning

E' una strategia [>] di comprensione [>] estensiva, che consiste nel saper cogliere alcune informazioni specifiche in un testo. E' una strategia complementare a quella di skimming [>].


Scelta multipla

Si hanno più formati di scelta multipla.

Il più semplice è costituito dalle domande che possono avere risposta "sì" o "no", oppure dalle frasi che possono essere vere o false.

In altri casi si hanno frasi o domande che su un tronco comune innestano tre o quattro possibili conclusioni (detti "distrattori"), una sola delle quali è corretta.

Si possono anche avere frasi o testi in cui alcune parole (specialmente connettori, forme verbali, ecc.) sono sostituite da un gruppo di due o tre possibilità in alternativa: l'allievo deve scegliere la forma corretta.

La scelta multipla può anche essere proposta in forma grafica, con disegni anziché parole.

La scelta multipla è una tecnica estremamente precisa quanto a contenuto: se la si usa per guidare o verificare la comprensione essa consente infatti di concentrare l'attenzione esattamente sull'elemento desiderato; se la si utilizza per esercitare o verificare conoscenze morfosintattiche o testuali, la scelta multipla indica con precisione all'allievo il punto su cui deve riflettere.


Scenario

Secondo la definizione di DiPietro, si tratta di un evento comunicativo [>] molto strutturato, un dramma in nuce, motivante e coinvolgente per l'allievo, che dimentica di star operando in lingua straniera perché concentra la sua attenzione sull'esecuzione del compito assegnato (> la "regola del dimenticare" in Second Language Acquisition Theory). Questo coinvolgimento emotivo rimanda al modello olodinamico [>] e iscrive il metodo degli scenari nell'alveo della glottodidattica umanistica [>].

Lo scenario pare la tecnica più adatta per sviluppare (soprattutto in allievi di madrelingua o di livello avanzato di lingue seconde o straniere) un particolare aspetto della competenza socio-pragmatica, cioè la competenza strategica [>].


Schema

Nozione propria dalla psicologia cognitiva e di fondamentale importanza glottodidattica.

Uno schema è un nucleo cognitivo su cui si innestano le nuove conoscenze o cui si ricorre per comprendere. Si hanno ad esempio campi semantici (i colori, i mammiferi, ecc.), campi nozionali (luogo, spazio, possesso, quantità, ecc.), copioni (sequenze interattive abbastanza codificate, come ad esempio le routines di saluti e congedi, gli incontri in un bar, l'acquisto di biglietti alla stazione, ecc.; > Script).

L'attività di anticipazione [>], cardine della comprensione [>], consiste nell'attivazione di schemi giusti.


Schema aperto vs chiuso, vuoto vs pieno

Questa dicotomia rimanda a quella tra approcci deduttivi vs induttivi [>], nonché alla riflessione [>] sulla lingua contrapposta all'insegnamento della grammatica proprio dell'approccio formalistico [>] .

Lo schema chiuso o pieno è quello dei tradizionali libri di grammatica, mentre lo schema aperto o vuoto è la realizzazione grafica di una rappresentazione mentale che lo studente si è creato implicitamente e che, attraverso l'attività di completamento della schema, diviene esplicita. Per esempio, è uno schema aperto (tipico di un livello iniziale di studio della lingua) la sequenza dei pronomi personali soggetto, da completare recuperando le varie forme del verbo "essere" tra le nozioni appena acquisite.

Per portare l'allievo alla consapevolezza del proprio processo di riflessione si può praticare il think aloud protocol [>].

 

Scoring > Valutazione.


Scorrevolezza

Nozione intuitivamente chiara ma molto confusa nel momento in cui si vogliano trovare degli indicatori che consentano di verificarne la qualità. In genere si ritiene scorrevole una padronanza in cui l'efficacia [>] comunicativa è garantita e non ci sono interruzioni dovute all'affannosa ricerca mentale di lessico o di meccanismi morfosintattici.

Nella prassi, questo fattore della competenza, spesso chiamata con la parola inglese fluency, viene utilizzato dai docenti in fase di verifica [>] per aggiungere un elemento di giudizio soggettivo che attutisca in termini di punteggio il ruolo delle prove oggettive, che raramente possono rendere conto della complessità della comunicazione autentica.


Script

Si tratta di un "copione" comunicativo: a seconda delle situazioni (ad esempio: incontro di due amici al bar), la conoscenza del mondo ci dice quale genere [>] testuale (nell'esempio: un dialogo) può essere messo in pratica e quali atti comunicativi [>] possono essere realizzati (saluti, offerta, accettazione/rifiuto, ordine, ecc.).

La nozione di script è essenziale per l'anticipazione [>], uno dei processi fondamentali per la comprensione. In glottodidattica, il ricorso allo script consente anche di imparare a prevedere che tipo di lessico può essere utilizzato in un copione di un certo tipo (nell'esempio: nomi di bevande, di spuntini, ecc.). (> schema).


Scrivere

E' una delle abilità [>] primarie, quindi fa parte integrante della competenza comunicativa [>]. Tuttavia in molti corsi, soprattutto per adulti, la scrittura ha un ruolo secondario rispetto alle abilità ricettive e al saper dialogare. Infatti la scrittura viene introdotta dopo che si è lavorato alle abilità orali e alla lettura; nell'insegnamento precoce [>] della lingua straniera c'è spesso un forte distacco temporale tra le altre abilità e la scrittura, che spesso è ridotta a pura e semplice ricopiatura [>] e trascrizione [>], oltre che all'esecuzione di esercizi.

Il processo di scrittura si articola in almeno tre fasi: individuazione di idee (che può essere condotta con tecniche come il brainstorming [>] o li spidergram[>]); progettazione [>] testuale (cioè riorganizzazione delle idee in un testo caratterizzato da coerenza [>], da coesione [>] e dal rispetto delle regole di genere [>]), stesura del testo.

In fase di valutazione [>] si tengono di solito separati i giudizi relativi al contenuto e alla forma linguistica; quest'ultima va valutata non solo in termini di efficacia [>] pragmatica e di correttezza [>] formale, ma anche di appropriatezza [>] al tipo particolare di registro che viene richiesto nella maggior parte dei testi scritti.


 Second Language Acquisition Theory

Krashen ha elaborato questa teoria negli anni Settanta, mettendola alla base del suo approccio "naturale" [>]. Krashen si rifà all'idea del LAD [>] (meccanismo di acquisizione linguistica) ed elabora i principi che ne spiegano la natura e il funzionamento.

Anzitutto distingue tra "acquisizione" e "apprendimento" [>], quest'ultimo essendo di natura razionale e preposto essenzialmente alla funzione di monitor [>] dell'esecuzione linguistica.

Perché si attivi il LAD occorre che non sia presente alcun filtro affettivo [>] e che esso riceva un input comprensibile [>], collocato nel giusto livello dell'ordine naturale [>] di acquisizione, e cioè al punto i+1 [>], il gradino immediatamente successivo all'input "i" che fino a quel momento è stato acquisito.

Oltre alle "ipotesi" suddette Krashen aggiunge una "regola", la rule of forgetting: si ha acquisizione senza problemi solo se ci si dimentica che si sta imparando la lingua, solo quando ci si concentra sul contenuto pragmatico e sul portare a termine la transazione in cui si è impegnati (> il modello semiotico-transazionale; > Scenario).


Seconda lingua

Malgrado in inglese americano si usi spesso second come sinonimo di foreign, la lingua "seconda" è quella che lo studente può trovare anche fuori della scuola, come nel caso di un italiano che studia il francese in Francia, mentre la lingua "straniera" [>] è quella che lo studente trova solo a scuola, come il francese studiato in Italia.

A differenza della lingua straniera, la situazione di lingua seconda prevede che molto dell'input linguistico su cui si lavora provenga direttamente dall'esterno, spesso portato a scuola dagli stessi studenti; inoltre nella situazione di lingua seconda la motivazione è di solito immediata, strumentale, quotidiana (tranne in casi di situazioni bilingui problematiche per ragioni storico-ideologiche, come quella italiano-tedesco a Bolzano), mentre le lingue straniere sono necessariamente in parte anche "estranee" alla quotidianità di vista dello studente. (> Etnica, lingua. > Spontaneo, apprendimento)


Segno

E' l'unità minima della semiotica (>), insieme ai "sintomi" (che sono il prodotti di semplici azioni naturali: il tuono che annuncia il temporale, la febbre che indica un'infezione) e agli "indici" (che sono delle rappresentazioni iconiche) anche se molte altre tipologie di meccanismi semiotici sono state proposte nell'ultimo secolo. I segni sono costituiti dall'integrazione arbitraria e convenzionale di un significante e un significato (> Signifiant vs signifié).

 

Self access > Autoapprendimento; > Laboratorio linguistico (Tecnologia Didattica).

 

Semantica

Scienza che studia il modo in cui si organizzano i significati in una lingua.

In glottodidattica si è usata per un certo tempo l'espressione "competenza semantica", oggi ormai completamente sostituita da "competenza lessicale".


Semiotica

Scienza che studia il sistema dei segni [>] verbali o non verbali in una comunità (> Lingua vs Linguaggi).

Secondo la prospettiva epistemologica ormai accettata, la linguistica (>) è solo una parte, per quanto estremamente rilevante, della semiotica.

In Italia si sono avute sperimentazioni tendenti a raccordare la lingua e i linguaggi (cioè l'educazione linguistica [>] e l'educazione artistica, musicale, motoria), e a questo ambito si è dato il nome di "competenza semiotica" (>).


Semiotica, competenza

Negli anni Novanta nella scuola italiana si è iniziato a dar corpo ad un'indicazione che è presente nei programmi fin dal 1979 e riguarda l'integrazione, ovviamente parziale, dell'educazione linguistica e delle cosiddette "tre educazioni ": educazione visuale-artistica, educazione sonoro-musicale, educazione motoria. Questo tipo di sperimentazioni fa riferimento ad una "competenza semiotica", intesa come la facoltà umana di produrre e scambiare segni (>) di vario tipo, afferenti ai diversi sensi del corpo umano.

Il porre come meta la competenza (ed anche la consapevolezza) semiotica si basa sulla considerazione che tutti i linguaggi, verbali e non verbali, usano segni convenzionali e arbitrari, hanno una sintassi e una testualità, possono essere usati per scopi pragmatici e per scopi estetici e possono essere integrati in testi multimodali [>].


Semiotico-transazionale BAB, Modello

Freddi ha ripreso i concetti di LAD e LASS [>] da Chomsky e da Bruner, integrandoli nel suo modello semiotico-transazionale BAB dell'acquisizione linguistica: quando il bambino (B) ha uno scopo pragmatico, egli cerca di attivare una transazione con l'adulto (A), che offre la necessaria retro-azione (feedback) linguistica (correzione, ripetizione, rinforzo, ecc.) e pragmatica: da qui la molecola "BAB" che descrive come il bambino attivi il LAD attraverso il LASS dell'adulto e da qui anche il modello didattico proprio della glottodidattica umanistica.

I messaggi che costituiscono la transazione non sono, ovviamente, solo linguistici ma implicano l'uso dell'intero patrimonio semiotico (cioè di capacità di significare) disponibile al bambino (dal pianto a riso, dalla stretta della manina all'indicazione con l'indice, ecc.) e all'adulto.

Da queste considerazione emerge un ruolo particolare dei messaggi multimediali [>] in glottodidattica.


Seriazione e sequenziazione

Si uniscono qui due tecniche apparentemente diverse ma, in realtà, basate sullo stesso principio: l'ordinamento di elementi forniti in disposizione casuale.

Si possono seriare, cioè disporre in ordine quantitativo, dei pronomi indefiniti ("nessuno, qualcuno, molti", ecc.), degli aggettivi qualificativi, prendendo una dello loro componenti semantiche come punto di riferimento ("scuro, grigio, appannato, chiaro, brillante", ecc.) o dei nomi, ancora una volta sulla base di un tratto specifico ("catapecchia, baracca, casupola, casa, villa, palazzo, castello", ecc.).

La sequenziazione si basa sul parametro "tempo" e può coinvolgere due tipi di insiemi: da un lato gruppi casuali, ad esempio, di avverbi e di locuzioni di tempo oppure di forme verbali da collocare in successione; dall'altro insiemi particolari, costituiti da testi che includono anacronie, cioè sovvertimenti dell'ordine cronologico. Tale caratteristica è tipica dei testi narrativi, in cui spesso si hanno anticipazioni ("prolessi") e flashback ("analessi"). Rimettere in ordine un testo letterario in base alla successione temporale, attività tipica dell'educazione letteraria, richiede in educazione linguistica un secondo momento: il testo rimesso in ordine viene infatti riscritto, risistemando sia i rimandi dei pronomi sia la consecutio temporum.


Settoriale, linguaggio > Microlingua scientifico-professionale


Signifiant vs signifié

E' una delle dicotomie di Saussure, il fondatore della linguistica moderna.

Il signifiant è la dimensione fonica di un segno [>], il signifié è il corrispondente concetto, evocato alla mente dal signifiant.

In glottodidattica si hanno approcci che privilegiano il signifiant, come ad esempi quelli formalistici [>], e approcci basati sul signifié come il metodo diretto [>], il reading method [>] e, soprattutto, l'approccio comunicativo [>].


Significato vs valore

E' una delle dicotomie di Widdowson e descrive la differenza tra il significato decontestualizzato di una parola, così come lo si trova in un dizionario, e il valore effettivo che essa ha quando viene usata in un contesto. Tale valore può differire dal significato sia per ragioni pragmatiche ("è colpevole" detto al bar, leggendo la cronaca di un processo, ha valore diverso da "è colpevole" pronunciato dal giudice in tribunale), sia per la carica metaforica ("stringi i denti" ha valore diverso a seconda che la frase sia detta dal dentista o da un padre al figlio in difficoltà).

Riprendendo in parte la dicotomia use vs usage [>], Widdowson nota che nell'educazione linguistica sono i "valori" e non i "significati" a costituire il reale oggetto di insegnamento.


Silent Way

Approccio di matrice umanistico-affettiva messo a punto dall'elvetico-americano Gattegno negli anni Settanta.

Il principio base è il silenzio dell'insegnante, che si limita a fornire input (o a gestire la macchina che lo fornisce: registratore, video) e a dare istruzioni, correggendo gli errori con gesti convenzionali piuttosto che con parole, lasciando che siano gli allievi a scoprire ed esercitare la lingua.


Sillabo > Syllabus.


Simulazione: > Drammatizzazione; > Roleplay; > Scenario.


Sintassi

E' la branca della linguistica che studia i meccanismi di combinazione delle parole in sintagmi, proposizioni, frasi.

In glottodidattica risulta più produttivo ricorrere alla nozione di "competenza morfosintattica" [>]


Sintesi

Nel contesto dell'unità didattica [>] la fase di sintesi è successiva all'accostamento globale al testo (o ai testi) di partenza e alla fase di analisi. Nelle unità che realizzavano il metodo situazionale [>] la sintesi era concepita come al realizzazione in aula di esempi di comunicazione simulata; nelle unità nozionali-funzionali [>] la sintesi tende a coincidere con la riflessione sulla lingua [>], mentre le simulazioni e le altre attività di acquisizione sono legate in maniera indissolubile al momento dell'analisi, con la quale si intersecano e si rimandano in una sorta di meccanismo di relais [>].


Situazione

La lingua non si realizza se non in eventi [>] che hanno luogo in un contesti situazionali. Secondo le prime definizioni, ad esempio con Fishman negli anni Cinquanta, la "situazione" veniva definita da quattro variabili: luogo, momento, argomento, ruolo dei partecipanti; dagli anni Settanta in poi sono stati aggiunti altri fattori, la cui modifica cambia la situazione nel suo complesso (e richiede diverse varietà [>] di lingua): il luogo viene scisso in un setting fisico ed una scena culturale, si prendono in considerazione non solo i ruoli dei partecipanti ma anche i loro fini pragmatici più immediati e i loro atteggiamenti psicologici, le norme di interazione condivise, i generi comunicativi [>] utilizzati.

Nozione propria della sociolinguistica [>], la "situazione" è stata la chiave per il passaggio dall'approccio strutturalistico [>] al metodo situazionale [>], in cui l'organizzazione del sillabo era legata alle situazioni fisiche (al bar, in stazione, al cinema, ecc.), e poi al metodo nozionale-funzionale [>] in cui le situazioni sono di carattere verbale (offrire / accettare / rifiutare  chiedere e dare un'indicazione stradale; ecc.).


Situazionale, metodo

E' la prima realizzazione dell'approccio comunicativo [>], proposta nel momento in cui gli studi sociolinguistici [>], la riflessione sul concetto di contesto [>] situazionale e l'accentuazione sulla comunicazione [>] piuttosto che sulla forma linguistica aprivano nuovi spazi.

Il metodo si caratterizzava per il fatto che si basava su unità didattiche [>] anziché su lezioni [>], che la lingua veniva presentata in una situazione[>] comunicativa e non per strutture isolate come nell'approccio strutturalistico [>], che si faceva largo uso delle tecnologie glottodidattiche [>] disponibili nei primi anni Sessanta (registratore o disco e diapositive).

Essenzialmente il metodo situazionale era un'integrazione di elementi dell'approccio formalistico [>] (c'era una forte componente di insegnamento della grammatica, non ancora intesa come riflessione [>] sulla lingua) e di quello strutturalistico (erano infatti usati esercizi strutturali [>]).

Un ruolo rilevante veniva assegnato alla componente socio-culturale [>], sulla scia dell'ASTP [>] degli anni Quaranta.

Spesso il metodo situazionale viene visto come una prima fase del metodo nozionale-funzionale [>], ma in realtà quest'ultimo ha un diverso oggetto di insegnamento (la competenza socio-pragmatica [>]) e rifiuta apporti da approcci precedenti.


Skimming

E' una strategia [>] di comprensione [>] estensiva, globale, che consiste nel saper cogliere il senso generale di un testo, quindi la sua funzione [>] ed il contenuto globale. E' una strategia complementare a quella di scanning [>]


Snakes & ladders

Gioco inglese utilizzato per l'apprendimento dei numeri. Si dà un riquadro a scacchiera con i numeri da 1 a 100, intersecato casualmente da serpenti (snakes) e da scale a pioli (ladders). Gli studenti tirano un dado, sommano ad alta voce il numero della casella su cui si trovano a quello del dado e muovono; se finiscono in bocca ad un serpente scendono alla casella dove questo a la coda, se finiscono ai piedi di una scala salgono fino alla casella dove la scala appoggia la cima.


Socializzazione

E' una delle mete educative [>] e mira a permettere ad ogni individuo di entrare in contatto con i suoi simili.

Tutti gli atti comunicativi [>] che realizzano la funzione interpersonale [>] concorrono a perseguire la socializzazione. Questa tuttavia presuppone la culturizzazione [>] in quanto solo una persona che conosce e padroneggia i modelli culturali [>] di un popolo può esservi accettata e quindi socializzare.


Sociolinguistica

E' una branca della linguistica, nata in America negli anni Cinquanta, che studia il variare della lingua allorché questa è usata in un contesto [>] situazionale.

La lingua può variare di registro (dal colloquiale all'informale, dal formale all'aulico); può variare a seconda dell'argomento trattato (le microlingue scientifico professionali [>] sono varietà di questo tipo), dell'area in cui viene usata (si pensi all'inglese britannico e americano, all'italiano veneto e meridionale, ecc.) o del medium che la veicola (giornale, televisione, ecc.).

La sociolinguistica ha posto alcune delle basi che hanno rivoluzionato la glottodidattica, a cominciare dalla nozione di competenza comunicativa [>], molti dei concetti ripresi da tale ambito disciplinare che stanno in realtà sul confine tra sociolinguistica e pragmalinguistica [>], per cui ai fini glottodidattici pare più produttivo considerare un complesso unitario definito "competenza socio-pragmatica" [>].


Sociolinguistica, competenza > Socio-pragmatica, Competenza.


Socio-pragmatica, competenza

Componente essenziale della competenza comunicativa [>], e quindi obiettivo fondamentale degli approcci comunicativi [>], questa competenza è la risultante di varie componenti che sul piano teorico vengono di solito tenute distinte:

- l'aspetto pragmatico [>], che si identifica la capacità di perseguire i propri fini attraverso la comunicazione; una componente della competenza pragmatica viene isolata da alcuni autori e definita "competenza relazionale", che si riferisce alla capacità del parlante di relazionarsi con l'interlocutore al fine del perseguimento dei propri fini; una prospettiva che raccorda competenza pragmatica e competenza relazionale è propria della glottodidattica tedesca e si identifica con il termine "competenza strategica" [>];

- l'aspetto sociolinguistico [>], che identifica la capacità di scegliere la varietà [>], soprattutto di registro, adeguata alla situazione [>] al cui interno si intendono perseguire i propri fini;

- l'aspetto culturale [>], che riguarda la capacità di interagire e perseguire i propri fini in maniera adeguata alla "scena" culturale (> Evento) in cui ha luogo la comunicazione.

In termini glottodidattici più specifici, la competenza socio-pragmatica viene acquisita nel momento in cui lo studente riesce ad espletare le varie funzioni [>] attraverso gli atti comunicativi [>] adeguati. Le tecniche didattiche usate per acquisire la competenza socio-pragmatiche sono tutte quelle legate alla simulazione, dalla drammatizzazione [>], al roleplay [>], allo scenario [>].

La competenza socio-pragmatica ha un ruolo essenziale nella valutazione [>] dei risultati conseguiti da uno studente, ed i parametri usati per valutarla sono l'efficacia [>] pragmatica e l'appropriatezza [>] sociolinguistica e culturale.


Spidergram

L'insegnante indica una parola che, scritta e cerchiettata al centro di un foglio o della lavagna, costituisce il centro di uno spidergram, un diagramma a forma di ragno. La prima parola rappresenta il corpo e le varie 'zampe' sono delle parole, unite con una linea alla prima, che da essa emergono per associazione di idee; ciascuna delle nuove parole può proseguire in una ulteriore stringa di parole oppure creare a sua volta una nuova costellazione di parole che partono da essa anziché dalla parola base.

Questa tecnica, nota anche come cluster (costellazione), viene usata come base per il creative writing ma può proficuamente essere usata soprattutto nelle scuole primarie per sviluppare il lessico, oppure negli altri livelli scolastici nella fase iniziale di una composizione [>].


Spirale, percorso a > Gradazione; > Grammatica.


Spontaneo, apprendimento

Si definisce così l'acquisizione della lingua seconda [>] quando avviene al di fuori di un sistema di istruzione formale, quali la scuola o corsi di qualunque altro tipo. E' il caso della lingua acquisita dagli immigrati per il semplice fatto di essere a contatto con i parlanti di madrelingua.

Se si considera l'opposizione tra apprendimento e acquisizione [>], si tratta in realtà di "acquisizione" spontanea.


Stadio, Ipotesi dello

La stage hypothesis di autori come Obler modifica in parte gli assunti della Second Language Acquisition Theory [>] di Krashen e delle impostazioni neurolinguistiche basate sui concetti di bimodalità [>] e direzionalità[>].

Secondo questa ipotesi l'azione dell'emisfero destro del cervello è determinante solo nello stadio iniziale dell'acquisizione linguistica, mentre mano a mano che l'insegnamento procede il suo ruolo recede.

Scarsamente accettata in glottodidattica, questa ipotesi ha tuttavia riscontro sperimentale soprattutto nella cura delle afasie [>].

Esiste una teoria, il modal focusing [>], che ripropone in maniera meno forte una variante dell'ipotesi dello stadio.


Stesura di appunti

E' una delle abilità [>] cognitive e linguistiche più importanti per lo studio, è propedeutica al riassunto [>], ma nelle scuole è di solito poco curata.

Si hanno due formati di questa tecnica, caratterizzati dalla presenza o assenza di una guida. Nel caso della stesura guidata l'allievo trova già uno schema: se ad esempio il testo è un'autopresentazione registrata su nastro, l'allievo ha un facsimile di carta di identità o una griglia da compilare; di solito, tuttavia, ci si riferisce a questa abilità nel suo formato più libero: di fronte ad un input, l'allievo deve prendere appunti e, a distanza di qualche giorno, deve cercare di ricostruire il contenuto del testo di partenza.

Nella sua versione guidata la raccolta di appunti si basa sul meccanismo di scanning, cioè sull'ascolto o sulla lettura mirate all'identificazione di alcuni dettagli. Nella versione libera questa tecnica implica un'attività cognitiva che è tipica anche dell'abilità di riassumere: l'individuazione dei nuclei informativi fondamentali di un testo.

Poiché il testo degli appunti è destinato alla stessa persona che li stende si usa una lingua spesso contratta e densa di simboli grafici personali (frecce, asterischi, sottolineature, ecc.).


Stile di apprendimento > Strategia vs Tattica.


Straniera, lingua

L'aggettivo "straniero" indica una lingua che viene studiata in una zona in cui essa non è normalmente presente, a differenza della lingua "seconda" [>] che invece è presente. E' "straniero" l'inglese studiato in Italia, mentre è "seconda lingua" quando è studiato in Inghilterra.

A differenza della lingua seconda, l'input linguistico in lingua straniera è fornito (direttamente o con tecnologia didattica [>]) dall'insegnante e di conseguenza molte attività didattiche rischiano di tradursi in falsi dal punto di vista pragmatico, perché si deve usare una lingua estranea tra due parlanti che invece hanno un'altra lingua, spesso quella materna, in comune. (> Etnica, Lingua).


Strategia di apprendimento > Strategia vs Tattica.


Strategia di comprensione > Strategia vs Tattica; > Olodinamico, Modello.


Strategia vs Tattica

Una strategia è un complesso di piani d'azione complessi, che integrano diversi tipi di conoscenza attivati per compiere un compito; una tattica invece è la messa in pratica delle operazioni previste dalla strategia.

L'opposizione tra attività strategiche ed attività tattiche è fondamentale per il modello olodinamico [>] di Titone (ma i termini vengono usati anche da Leont'ev). Il glottodidatta italo-americano DiPietro ha costruito la sua teoria degli scenari [>] differenziando tra lo scenario vero e proprio, che include uno script [>] ed una serie di strategie generali di risoluzione del problema, e le tattiche linguistiche con cui realizzare la strategia decisa in precedenza.

Dalla psicolinguistica americana è giunta alla glottodidattica la fondamentale differenziazione tra due strategie di comprensione: scanning [>] e skimming [>].

Dalla psicodidattica, invece, giunge la nozione di "strategia d'apprendimento", che in realtà è un'attività di problem solving ma che, nel gergo scolastico italiano, è spesso usata come sinonimo di "stile di apprendimento" (quest'ultimo si riferisce invece ad un modo personale di acquisire e sistematizzare le conoscenze nella propria mente e quindi ha un significato ben più vasto di "strategia d'apprendimento").


Strategica, Competenza

Secondo alcuni autori, spesso orientati verso la glottodidattica tedesca, è possibile individuare una "competenza strategica", che include le regole di organizzazione del proprio testo in modo da raggiungere gli scopi prefissi.

Più di frequente questa competenza viene considerata una componente della competenza socio-pragmatica [>].

Tra le tecniche glottodidattiche che più specificamente accentuano il ruolo della competenza strategica c'è lo scenario [>].


Strumentale, Funzione

Nel modello di Halliday questa funzione [>] si realizza quando la lingua diviene strumento per soddisfare i propri bisogni (ad esempio, il bambino che dice "latte"). Nella prassi glottodidattica di solito essa viene inglobata nella funzione regolativa [>].


Strutturali, Esercizi

Rientrano in questa categoria anzitutto i pattern drills dell'approccio strutturalista [>], ma anche altre forme di esercizi elaborate in ambito situazionale [>] e nozionale-funzionale [>].

I pattern drills constano di una batteria di stimoli seguiti da uno spazio vuoto in cui l'allievo deve fornire la risposta, che viene poi confermata o corretta; se si usa un laboratorio [>] audio-attivo-comparativo è possibile riascoltare l'esercizio ottenendo un prezioso feedback. Le versioni più comunicative degli esercizi strutturali evitano di concentrare l'attenzione su elementi morfosintattici o su paradigmi lessicali e includono invece atti comunicativi [>], spesso inseriti in microsituazioni.

Si possono impostare anche dei giochi sulla matrice Stimolo->Risposta, ad esempio chiedendo agli allievi di separarsi in squadre o di mettersi in fila a seconda di una variabile: l'età, l'ora di partenza da casa, l'ammontare della mancetta settimanale, ecc.: ogni allievo deve chiedere agli altri, nel primo esempio, "quando sei nato?" e comprendere le risposte per poter decidere in che posto della fila deve inserirsi; a sua volta dovrà ripetutamente dire la propria data di nascita, fissando in tal modo questo particolare atto comunicativo.

Gli esercizi strutturali, ripetitivi, spesso monotoni, governati dal ritmo prefissato del nastro, privi di valenza comunicativa, risultano fortemente demotivanti.



Strutturalistico, Approccio

Detto anche "audio-orale", questo approccio [>] deriva dall'ASTP [>] di cui riprende l'interesse per la dimensione orale della lingua (ma non per quella culturale), la matrice comportamentistica (la lingua si apprende con batterie di esercizi strutturali [>]) e la linguistica tassonomica, che riduce la lingua ad una serie di microstrutture, senza alcun interesse per il contesto situazionale [>].

A differenza dell'approccio formalistico [>] tuttavia l'interesse dell'approccio strutturalistico non è focalizzato sulla lingua come insieme di regole e strutture, ma come strumento di comunicazione.

L'approccio strutturalistico creò negli anni Cinquanta-Sessanta le condizioni per la progettazione di uno dei principali strumenti di tecnologia glottodidattica [>], il laboratorio linguistico.



Suggestive-Accelerative Learning and Teaching

Metodo proposto da Schuster e Gritton negli anni Ottanta integrando le indicazioni della Total Physical Response [>], che accentua la reazione del corpo intero anziché (solo) linguistica, e le indicazioni della Suggestologia [>).

Da questi approcci il metodo SALT trae il ricorso alle tecniche di rilassamento, dalle flessioni allo stiracchiarsi, al ruotare gli occhi, nonché l'uso della musica sia come fattore di tranquillità sia come supporto mnemonico.

Specifico di questo metodo è l'uso di cartelloni (presenti anche nella Suggestologia  > Poster) concepiti secondo le tecniche della pubblicità, con slogan, immagini, e così via.


Suggestologia, suggestopedia

Approccio di matrice umanistico-affettiva messo a punto dal bulgaro Lozanov negli anni Settanta.

Il principio base è quello del "suggerimento" che l'insegnante effettua al gruppo di studenti (seduti ad un tavolo ovale, in una stanza dai colori tenuti, con poster grammaticali sui muri, musica barocca di sottofondo), lasciando che siano loro a dettare il ritmo dell'apprendimento. I suggerimenti sono discreti e consistono di testi da leggere e tradurre, di situazioni registrate da ascoltare, di materiali da memorizzare con tecniche spesso affini allo yoga.

( > Suggestive-Accelerative Learning and Teaching).


Sussidi audiovisivi > Tecnologia glottodidattica.


Syllabus

Un syllabus è un modello operativo [>] particolare: si tratta infatti di un elenco dei contenuti, risultato di un processo di analisi dei bisogni strumentali, senza particolare attenzione alle mete educative [>].

Negli anni Settanta il Progetto Lingue Moderne/Vive [>] del Consiglio d'Europa ebbe la forza di coinvolgere vari paesi europei bel tentativo di superare la nozione di "programma" [>] e diffuse dei syllabus, detti "livelli soglia". Dagli anni Ottanta i syllabus sono entrati a far parte di un modello operativo più ampio e complesso, il curricolo [>].

Il concetto di syllabus è presente nella tradizione italiana sotto forma di "corpus", anche se ormai questo termine (specie al plurale "corpora") viene usata da pochissimi studiosi.