T


TALL

Sigla corrispondente a Technology-Aided Language Learning. (> Tecnologia glottodidattica).


Tandem, Metodo

Si tratta di una forma di aiuto reciproco tra due parlanti di madrelingua diversa, ciascuno dei quali aiuta l'altro ad apprendere l'altra lingua.

Secondo il metodo Tandem strettamente detto, non c'è alcun intervento di docenti, per cui si tratta di una forma estrema di metodo "naturale"; in molte situazioni didattiche in cui si ricorre al metodo Tandem, tuttavia, si ha la presenza saltuaria di un docente che conosce entrambe le lingue, per cui può aiutare a risolvere problemi che i due soggetti che coopoerano all'apprendimento non sono in grado di spiegare da soli.


Tecnica

Una tecnica è un'attività di classe attraverso cui il materiale linguistico viene presentato agli studenti e da questi analizzato, elaborato, (ri)prodotto; altre tecniche riguardano le modalità di riflessione [>] sulla lingua o la valutazione [>].

A differenza dell'approccio [>], che ha una dimensione filosofica, e del metodo [>] che deve realizzare in termini di progettazione curricolare ed organizzazione didattica le indicazioni dell'approccio, e quindi vanno giudicati in termini "vero / falso" e "coerente / incoerente", le tecniche non ammettono giudizi di valore ma solo di efficacia nel produrre l'effetto voluto.


Tecnologia glottodidattica

L'insegnamento linguistico può essere assistito da strumenti tecnologici; in questi anni, la tecnologia rende anche possibile l'istruzione a distanza nonché quella totalmente autogestita dallo studente.

Le strumentazioni che possono essere utilizzate per l'insegnamento linguistico sono:

- il registratore audio, che consente di riprodurre la dimensione orale della lingua, presentando più varietà, voci maschili e femminili, con rumori di fondo, ecc.;

- il videoregistratore, che aggiunge la dimensione video, fornendo in tal modo il contesto [>] situazionale e consentendo di approfondire la cultura [>] straniera; oltre a materiali didattici appositamente progettati, il videoregistratore può presentare materiale autentico [>], quali notiziari, film, ecc.;

- la televisione via cavo o via satellite (> DBS), che trasmette in diretta materiale in lingua straniera non necessariamente pensato per scopi didattici; tale materiale può essere videoregistrato e utilizzato per fini didattici, o semplicemente messo a disposizione degli allievi in una sala, in corridoi, e così via, favorendo il dépaysement [>] e fornendo input supplementare;

- il laboratorio linguistico: inventato per consentire gli esercizi strutturali [>] nel dopoguerra, ora si è trasformato in un ambiente in cui convivono registratori individuali, videoregistratore, spesso un impianto di ricezione televisiva via cavo o via satellite. Tendenzialmente, l'evoluzione è verso laboratori multimediali, con un computer in ogni postazione; questi laboratori sono definiti anche self access;

- il computer monomodale, cioè quello con un semplice schermo usato per lavorare sulla lingua scritta con word processors (di solito per fare composizioni, riassunti, parafrasi, ecc.), banche dati e ipertesti [>] che forniscono essenzialmente dizionari o grammatiche di riferimento; alcuni programmi autore (cioè programmi con la struttura già predisposta per tecniche quali le scelte multiple [>], il cloze, [>] ecc) consentono di creare batterie di esercizi, da quelli di comprensione a quelli più nettamente grammaticali;

- il computer multimediale, che integra testi scritti, immagini fisse e in movimento, suoni. E' la dimensione ottimale per sostenere l'acquisizione di una lingua e può anche essere usato in processi di autoapprendimento [>], sebbene la presenza (fisica o remota, attraverso reti informatiche) di un tutor risulti spesso indispensabile;

- le reti telematiche, quali Internet, la posta elettronica, la videoconferenza ed altri sistemi: consentono sia l'istruzione a distanza, cioè la dislocazione in spazi diversi di docente ed allievo, sia l'interazione con altri studenti di lingua o con parlanti di madrelingua, quindi in una situazione autentica di comunicazione.

Il didattico sulla tecnologia glottodidattica investe essenzialmente alcuni punti: il ruolo attribuito all'eventuale docente e il livello di autonomia dello studente; la natura didattica o autentica del materiale; la possibilità di interattività del medium scelto.


Telefonata

Variante del roleplay [>] in cui i due partecipanti non possono ricorrere a strategie iconiche o gestuali per aiutarsi vicendevolmente nella comprensione. In classe di solito viene realizzata mettendo un pannello, ad esempio la lavagna, tra i due studenti, in modo che non possano vedersi.


Tema > Composizione (scritta).


Tema vs Rema

Analizzando una sequenza linguistica si può dividere ciò che è noto, cioè il "tema", e quanto viene predicato di nuovo su quel tema, cioè il "rema".

Questa dicotomia, tipica dell'analisi del discorso, è utile in glottodidattica sia per la gradazione [>] dei materiali che vengono proposti ( soprattutto nelle fasi iniziali l'aspetto tematico deve prevalere su quello rematico), sia per la costruzione dei cloze [>]: laddove le parole tagliate sono essenzialmente tematiche il cloze è facile, mentre laddove sono parole rematiche a scomparire la soluzione risulta spesso difficile.


Termine

Nelle microlingue [>] scientifico-professionali l'unità minima di lessico non è più la "parola", che spesso è caricata di connotazioni, che può essere polisemica, ammette sinonimi più o meno precisi, può variare a seconda delle regioni, dei contesti, della provenienza sociale dei parlanti, ma il "termine", che non ha le caratteristiche viste sopra.

Negli ambiti scientifico-professionali più consolidati i termini sono stabili e permangono per decenni (da qui deriva il senso di obsoleto, ad esempio, della microlingua dell'amministrazione) o per secoli, come nella microlingua giuridica. Nelle scienze più recenti si trovano spesso casi di residua polisemia (ad esempio, si vedano "metodo" o "funzione" in questo volume) e si hanno discussioni tra specialisti che durano anni prima che un termini prevalga sugli altri (si veda, ad esempio, "microlingua").


TESOL > CEELT


Testing

Si tratta di un aspetto della valutazione [>], precisamente quello della raccolta di dati il più possibile affidabili e pertinenti. In italiano corrisponde a "verifica", anche se la parola "testing" è connotata nel senso di una maggiore meccanicità, oggettività.

 Testo

Negli anni Sessanta in Germania si è cominciato a separare la linguistica testuale dalla linguistica generale, individuando nel "testo" un'unità di lingua superiore alla frase (studiata dalla sintassi [>]), caratterizzata da unitarietà referenziale, cioè di significato, dall'appartenenza a un genere [>], tenuto insieme da meccanismi di coerenza [>] logico-semantica (il cosiddetto "filo del discorso") e di coesione [>] formale (uso di connettori, consecutio temporum, pronominalizzazione, uso di sinonimi, iponimi, iperonimi, ecc.). Questa serie di relazioni interne che distingue un testo da un non-testo è detta anche "testura".

In America si usa sovente discourse come sinonimo di "testo", mentre in Europa si tende a dividere tra "testo", inteso come concetto astratto, e "discorso" inteso come realizzazione pratica di una testo.

I testi possono essere suddivisi in diversi "tipi", ciascuno caratterizzato da sue regole costruttive proprie; si hanno varie tipologie, a seconda degli autori, ma in glottodidattica (soprattutto della prima lingua) si usano di solito poche categorie: testi descrittivi (o referenziali, argomentativi (o speculativi), istruttivi (o strumentali), narrativi. Il "tipo" testuale non va confuso con il "genere" [>].

In glottodidattica il testo viene sempre più spesso considerato come l'unità base da cui procedere via via agli elementi di rango inferiore (frasi, sintagmi, parole, morfemi, fonemi), cui il testo fornisce il "co-testo" [>].

La capacità di operare a livello di testo viene detta "competenza testuale" [>] e, ai fini glottodidattici, viene inserita nel novero delle grammatiche che costituiscono la competenza linguistica [>], cioè la sezione più propriamente linguistica della competenza comunicativa [>].


Testuale, Competenza > Testo.


Testura > Testo.


Think aloud protocol

Tecnica propria della ricerca psicologica, essa può essere usata nell'insegnamento linguistico per rendere consapevoli gli allievi dei loro processi di lettura [>].

Gli allievi leggono un testo e mano a mano che procedono nella lettura silenziosa verbalizzano i loro pensieri e le operazioni logiche che eseguono; questi "pensieri ad alta voce" vengono registrati; una successiva lettura parallela all'ascolto della registrazione (confrontata eventualmente con la registrazione di qualche altro compagno) porta ad una forte consapevolezza delle proprie strategie nonché delle difficoltà di comprensione scritta.

In realtà le potenzialità di questa tecnica paiono forse maggiori nell'ambito della riflessione [>] sulla lingua se lo studente viene chiamato a verbalizzare i processi che compie nel completare uno schema vuoto [>].


Ti-ti-tà-ti

Dato un modello con sillabe atone ("ti") e toniche ("tà"), gli allievi vengono chiamati a ripetere delle frasi che hanno lo stesso schema intonativo: ad esempio, sul modello ti-ti-tà-ti, si poggiano espressioni quali do you want it?, did you see her? ecc.

Si tratta di una tecnica usata soprattutto per l'insegnamento dell'inglese, lingua in cui l'accento di parola è sostituito dall'accento di frase.


TOEFL, TSE

Le sigle corrispondono a Test of Spoken English ed a Test of English as a Foreign Language: si tratta dei due livelli della certificazione [>] di conoscenza dell'inglese nella varietà americana (> CAE).


Total physical response

Approccio di matrice umanistico-affettiva messo a punto dall'americano Asher negli anni Settanta.

Il principio base è quello dell'accoppiamento parola-azione, sia per produrre un coinvolgimento totale dei mezzi espressivi dell'allievo, sia per permettere la delayed oral practice [> DOP].

Si tratta di un approccio ludico particolarmente felice per l'insegnamento precoce [>] delle lingue straniere.

( > Suggestive-Accelerative Learning and Teaching).



Traduzione scritta

Dato un testo scritto nella lingua di partenza, tradurre significa produrre un testo scritto equivalente in una lingua d'arrivo, eventualmente con l'ausilio di dizionari ed altri materiali d'appoggio.

E' possibile anche la traduzione intralinguistica, in cui si passa da una varietà antica ad una varietà contemporanea della stessa lingua (ad esempio, si pensi alla traduzione di testi di Chaucer in inglese odierno).

Tecnica favorita degli approcci formalistici [>] la traduzione è probabilmente l'abilità più complessa (richiede infatti un'accurata analisi linguistica e culturale) e rappresenta un punto d'arrivo dell'insegnamento linguistico; quindi non pare utilizzabile come tecnica per apprendere la lingua.



Traduzione simultanea e impromptu

A differenza della traduzione scritta [>], che consente agli allievi di disporre di molto tempo e di approfondire i problemi linguistici o culturali in dizionari ed enciclopedie, la traduzione simultanea orale-orale o quella impromptu (scritto-orale oppure orale-scritto) avvengono in tempo reale. Quindi i testi d'arrivo sono molto più simmetrici a quelli di partenza.

In ambito didattico questa attività, complessissima, serve ad esercitare la capacità di comprendere l'essenza pragmatica e culturale di un testo ed è gradita agli allievi avanzati in quanto rappresenta la massima sfida.


Transcodificazione.

La forma più tipica di transcodificazione si ha con l'ascolto-lettura di un testo e l'esecuzione di disegni basati sulle informazioni contenute nel testo stesso; l'attività può essere svolta con un'unica fonte (l'insegnante o un nastro) oppure come lavoro di coppia: ogni allievo fornisce le istruzioni per il disegno che il compagno deve eseguire (> Dettato-disegno). Altri esempi di transcodificazione sono centrati sugli aspetti pragmatici: ad esempio, mimare quanto si ascolta, seguire un itinerario su una piantina, ecc.

La transcodificazione è una delle tecniche fondamentali per guidare-verificare la comprensione, soprattutto perché non richiede produzione scritta.


Transfer

Principio in base al quale le competenze acquisite si trasferiscono su quelle in acquisizione, creando un'interferenza [>] che può essere positivo (ad esempio: conoscere il concetto di caso in latino aiuta nell'apprendimento del russo) o negativo.

In questi casi il transfer è "proattivo", cioè opera da ciò che è acquisito a quello che si sta acquisendo. E' possibile anche il percorso inverso, soprattutto a livelli alti di acquisizione, per cui l'aver acquisito "consist of" in inglese si riflette sull'italiano generando "consiste di" anziché "consiste in". In questo caso si parla di transfer retroattivo.


Trascrizione

Si tratta di una attività apparentemente simile al dettato [>], ma parte da una conversazione o da un monologo autentici, caratterizzati dai tipici aspetti della lingua orale, quali gli anacoluti, le false partenze, ecc. Ciò porta l'allievo a riflettere sulla natura dell'oralità: il problema della punteggiatura, ad esempio, si pone in maniera immediata .


Trasformazione di genere

E' una tecnica che porta a riflettere sulla natura specifica dei singoli generi comunicativi [>]: ad esempio, trasformare una telefonata in una lettera, in un messaggio breve, in un telegramma, ecc.

Si tratta di una tecnica complessa i cui scopi pragmatici spesso sfuggono agli allievi, che la considerano una semplice manipolazione scolastica e la accettano con difficoltà.


Trasformazione di modalità

Rientrano in questa voce tecniche come il passaggio dal discorso diretto a quello indiretto (attività propedeutica al saper parafrasare e riassumere) o viceversa (attività propedeutica al saper dialogare), oppure il passaggio da un ordine velato a un ordine via via più esplicito, fino a giungere all'imperativo diretto.

Si tratta di tecniche spesso ritenute 'scolastiche' dagli allievi e quindi non certo gradite, ma possono risultare più accettabili se se ne spiegano le finalità .


TTT

Sigla che sta per teacher's talking time: si tratta di una delle variabili usate per distinguere i vari approcci, cioè il ruolo dell'insegnante e del tempo che egli utilizza per parlare: si va dal TTT massimo nell'approccio formalistico [>] a quello minimo nella Silent way [>].