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Fàtica, Funzione

Nel modello delle funzioni [>] di Jakobson si definisce fàtico (dal latino fateor ) l'uso della lingua con lo scopo di tener aperto e funzionante il canale tra gli interlocutori. Ad esempio, è "fatico" e non certo indicatore di consenso il continuo ripere "sì.. sì..." durante una telefonata, che indica solamente che si sta ascoltando.

In glottodidattica, la funzione fatica viene fatta rifluire all'interno della funzione interpersonale [>].


FCE > CAE, CEIBT, CEIC, CPE, FCE, PET


Filastrocche > Canzoni.


Filtro affettivo

Si tratta di una difesa psicologica che la mente erge quando si agisce in stato di ansia, quando si ha paura di sbagliare, si teme di mettere a rischio la propria immagine, e così via.

Secondo la teoria di Krashen, che ha ripreso la nozione di filtro affettivo facendone un cardine della sua Second Language Acquisition Theory [>], in presenza di un filtro affettivo attivato non si può avere acquisizione ma solo apprendimento (> Acquisizione vs Apprendimento).


Fissazione

Si tratta di una fase essenziale dell'acquisizione di "regole", cioè di meccanismi di funzionamento della lingua trasformandoli in processi "automatici" [>] e non più "controllati" dall'apprendimento (> Acquisizione vs apprendimento).

L'approccio strutturalistico [>] faceva in pratica coincidere fissazione e acquisizione, e le prime realizzazioni dell'approccio comunicativo [>], ad esempio il metodo situazionale [>], faceva largo uso di tecniche ripetitive di fissazione.

Oggi la fissazione avviene invece in maniera più indiretta, attraverso tecniche che pur basandosi su una matrice comportamentistica (stimolo-risposta) vogliono essere dei compiti [>] piuttosto che degli esercizi [>]. Ad esempio, per fissare il verbo "piacere", che in italiano si costruisce in maniera indiretta a differenza di aimer e di love, si organizza un sondaggio ("quale cantante di piace di più?") tra gli allievi in modo che si abbia la fissazione attraverso la ripetizione della struttura, ma non necessariamente in un contesto privo di significato come in un esercizio strutturale [>].


Fluency > Scorrevolezza.


Fondamentale, Vocabolario > Dizionario vs vocabolario.


Fonetica

E' la scienza che studia i tratti caratterizzanti dei vari suoni e il modo in cui vengono prodotti dal nostro apparato vocale (fonetica articolatoria).

Spesso viene confusa con la "fonologia" o "fonemica", che studia il ruolo dei vari suoni nel sistema di una data lingua. L'errore è anche dovuto al fatto che le tecniche che riguardano la competenza fonologica [>] vengono spesso chiamate di "correzione fonetica".


Fonologica, Competenza

E' una componente della competenza linguistica [>] e, in senso più ampio, della competenza comunicativa [>]. La dimensione fonologica riguarda la capacità di riconoscere e realizzare i fonemi e le curve intonative di una lingua, e di gestire aspetti paralinguistici quali il tono della voce e la velocità di eloquio.

Tra le tecniche didattiche atte ad esercitare questi aspetti, si vedano le coppie minime [>], la drammatizzazione [>], la ripetizione segmentata [>] e Ti-ti-tà-ti [>]. Pare ormai scomparsa la tecnica di trascrizione di parole o frasi in IPA [>], cioè secondo l'International Phonetical Alphabet.


Formalistico, Approccio

Considerato da molti come l'approccio "tradizionale", è invece relativamente recente, essendo comparso verso il Sei-Settecento, dopo millenni di insegnamento comunicativo della lingua, ed essendo stato attaccato fin dalla fine dell'Ottocento (> Metodo diretto).

A fine Rinascimento il latino smette di essere una lingua d'uso costante e vivo a fini di comunicazione, per cui il suo insegnamento si trasforma nella pratica delle strutture morfosintattiche e nell'acquisizione del lessico attraverso la traduzione.

Questo approccio, detto anche grammatico-traduttivo, si estende dai circoli intellettuali (dove si configura come un reading method [>] finalizzato all'accostamento ai classici) alla borghesia, trasformandosi in puro formalismo, in una conoscenza che ha il fine di mostrare l'appartenenza ad una casta sociale piuttosto che il possesso di una competenza linguistico-culturale.

Anche le lingue straniere, che nella grande aristocrazia continuavano ad essere insegnate con una sorta di metodo diretto [>] (la bambinaia straniera, e poi il precettore straniero), venivano insegnate come il latino in tutte le scuole della borghesia: si partiva dalla descrizione della norma linguistica (contrastando il principio di bimodalità e direzionalità [>]), si passava alla applicazione di regole morfosintattiche, alla memorizzazione di liste lessicali, alla traduzione di frasi che concentravano un incredibile numero di eccezioni, senza dedicare nessuna attenzione all'oralità, e interessandosi ancor meno dei bisogni e della motivazione degli allievi.


Fossilizzazione

Il termine è proprio della lessicografia, dove ad esempio descrive le metafore fossilizzate, usate cioè senza che ci si renda conto che si tratta di metafore ("fossilizzazione" e "rendere conto", ad esempio, sono due metafore fossilizzate). Il termine è stato ripreso in glottodidattica per indicare errori che vengono ripetuti costantemente, per cui l'errore si fissa e diviene particolarmente difficile da superare.


Français fondamental > Dizionario vs Vocabolario.


Funzionale-nozionale, Metodo > Nozionale-funzionale, Metodo

Funzione

La lingua viene usata per espletare delle funzioni, cioè con uno scopo pragmatico di azione sociale (dimensione detta anche "valenza" comunicativa e pragmatica), di espressione personale ("valenza" espressiva) e di autoformazione ("valenza" matetica).

Dai primi del secolo, con Cassirer, attraverso Wittgenstein, Jakobson e altri, fino a Halliday, si sono avuti vari modelli funzionali. I due modelli principali sono quelli di Jakobson e di Halliday.

Il primo modello (privilegiato nell'insegnamento della lingua materna) è basato sul modello matematico dell'informazione e individua sei funzioni a seconda dell'elemento della comunicazione su cui viene focalizzata l'attenzione, secondo le seguenti coppie:

- emittente: funzione emotiva (altri autori: espressiva)

- destinatario: funzione conativa (altri autori: appellativa)

- canale: funzione fàtica

- codice: funzione metalinguistica

- argomento: funzione referenziale

- forma del messaggio: funzione poetica.

Le varie funzioni, che in una glottodidattica equilibrata dovrebbero essere egualmente curate, sono state diversamente privilegiate nella storia dell'educazione linguistica: l'approccio formalistico [>] privilegiava la funzione metalinguistica, che invece veniva trascurata in un approccio diretto [>]; spesso l'approccio comunicativo [>] trascura la funzione poetica.

Il modello di Halliday si basa sull'osservazione dello sviluppo linguistico e individua sette funzioni, che possono essere sintetizzate da brevi espressioni usate per realizzarle:

- funzione strumentale: "voglio...", "dammi..."

- funzione interazionale: "io e te", "ciao"

- funzione regolatoria: "fai/facciamo...", "porta là..."

- funzione informativa: "ti dico che...", "... è fatto così"

- funzione euristica: "perché...?", "come...?"

- funzione personale: "mi sento..."

- funzione immaginativa: "facciamo finta che...", "supponiamo che...".

L'approccio comunicativo [>] rimanda dunque direttamente al modello di Halliday, anche se la sua realizzazione nel metodo nozionale-funzionale [>] utilizza un altro tipo di funzione "comunicativa", che per chiarezza preferiamo chiamare "atto comunicativo" [>].

Nella glottodidattica italiana si sta diffondendo un modello che integra le analisi di Jakobson e Halliday e individua sei funzioni che si realizzano con un numero limitato (e quindi controllabile e programmabile) di atti comunicativi [>]:

- funzione personale: dire il proprio nome, esprimere lo stato fisico...

- funzione interpersonale: salutare, ringraziare...

- funzione regolativo-strumentale: chiedere per avere, ordinare...

- funzione referenziale: chiedere e dare informazioni...

- funzione poetico-immaginativa: usare la lingua per creare mondi alternativi ("c'era una volta...") e con rima, similitudini, ecc.

- funzione metalinguistica: chiedere e dare il significato di una parola, spiegare una regola, ecc.


Funzione comunicativa > Atto comunicativo.