“I modelli di comunicazione nella formazione on line”

“I modelli di comunicazione nella formazione on line”

Autore: 

n BALBONI P. E., MARGIOTTA U. (a cura di), Formare on line i docenti di lingue e italiano L2
Torino, Utet Università, 2008, pp. 143-177

In una società in costante mutamento come quella attuale, ogni individuo dovrebbe allargare l’orizzonte temporale della propria formazione, fino a farlo coincidere con tutto l’arco della propria vita. L’enorme sviluppo delle applicazioni messe a disposizione dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione sembra fornire strumenti formativi sempre più adeguati a questo concetto di life-long learning, grazie all’estrema flessibilità d’accesso garantita dall’abbattimento dei confini spaziali e temporali che caratterizzano invece l’aula tradizionale. In questo saggio Paola Celentin analizza l’impatto che gli ambienti di apprendimento virtuale determinano sui modelli di comunicazione rispetto alle interazioni tipiche di una situazione vis-a-vis. Utilizzando SPEAKING, il modello di analisi degli eventi comunicativi messo a punto da Dell Hymes, l’autrice nella prima parte del testo declina le caratteristiche specifiche della comunicazione in Rete, mentre nella seconda parte si concentra sugli effetti che questi nuovi modelli di comunicazione hanno negli ambienti formativi, in particolare glottodidattici. Poichè la tecnologia “modella il modo in cui le persone si pongono in relazione tra loro”, questa approfondita riflessione sulle dinamiche sociali e psicologiche messe in moto dall’e-learning, e sui relativi effetti sul piano comunicativo, costituisce un’utile guida sia per chi si occupa di gestione di corsi di formazione on line, sia per chi ne è un semplice fruitore. Dall’analisi dell’autrice emerge la straordinaria importanza della definizione e della condivisione di precise norme che regolino le interazioni tra i partecipanti (tutor-studenti, studenti-studenti), già “impoverite” dalle limitazioni intrinseche del codice scritto attraverso il quale avviene la comunicazione computer mediated, a causa dell’assenza di quei segnali para- ed extra-linguistici che veicolano una parte consistente dei significati e delle emozioni nella comunicazione umana.

luciana.favaro@alice.it
Università di Venezia

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