“Il piacere dell’insegnante di apprendere attraverso l’e-learning”

“Il piacere dell’insegnante di apprendere attraverso l’e-learning”

Autore: 

In G. Serragiotto. (a cura di) (2006), Il piacere di imparare, il piacere di insegnare.
Venezia: La Serenissima. pp.53-86

L’e-learning, l’ambiente virtuale di apprendimento sostenuto dalle raccomandazioni del Consiglio d’Europa per corrispondere ai bisogni formativi che la società della conoscenza propone lungo tutto l’arco della vita, costituisce il filo conduttore dell’analisi condotta dall’autrice sull’apprendimento a distanza. Pur rappresentando, secondo i dati raccolti dall’Osservatorio e-learning 2005, una delle risposte più efficaci ed immediate al bisogno di formazione continua, l’e-learning rimane ambiente di formazione ancora non completamente sfruttato dalla maggior parte dei docenti. Le ragioni della diffidenza nei suoi confronti derivano dalla persistenza di alcuni pregiudizi, come ad esempio una non adeguata competenza informatica, la quantità di tempo da trascorrere davanti al computer, la freddezza della classe virtuale. A queste motivazioni si aggiunge l’idea che i corsi a distanza siano qualitativamente inferiori rispetto a quelli in presenza, soprattutto per la mancanza di un controllo diretto sui formandi. Per sfatare i pregiudizi, allentare le diffidenze e sottolineare l’efficacia della formazione on line, l’autrice ricorre al confronto tra alcune esperienze pluriennali di formazione a distanza organizzate dal Dipartimento di Scienze del Linguaggio dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e alcune iniziative di formazione on line promosse dal Ministero della Pubblica Istruzione. Il primo riferimento è per il Master ITALS il cui obiettivo è la formazione di docenti di italiano LS operanti all’estero e di italiano L2 sul territorio nazionale. Il modello formativo di questo corso è di tipo blended, integra cioè la formazione on line e la formazione in presenza. La facile accessibilità anche per coloro che si trovano geograficamente lontani, la flessibilità nell’organizzare in modo autonomo la propria formazione, la partecipazione al forum di discussione, la collaborazione in rete, la presenza di un tutor di riferimento costituiscono i punti di forza di questo modello formativo, confermati dai vivaci feedback dei numerosi corsisti. Interamente on line è invece il progetto A.L.I.A.S. (Approccio alla Lingua Italiana per Allievi Stranieri), si occupa di tematiche inerenti all’insegnamento/apprendimento dell’italiano L2. Di libera fruizione per tutti i navigatori Internet è la partecipazione ad un forum di discussione e la consultazione di saggi e materiali per la didattica; mentre la partecipazione al corso è riservata agli iscritti. Altra esperienza significativa è rappresentata dal corso di perfezionamento CLIL di durata annuale e interamente on line, che si rivolge a docenti di lingua e a docenti di disciplina interessati all’insegnamento di una disciplina in lingua. L’iscrizione volontaria a questi corsi rendono piacevole la partecipazione ai moduli formativi e la motivazione consente di superare facilmente le diffidenze e i pregiudizi nei confronti della formazione a distanza. Di contro, la difficoltà di uso e la partecipazione obbligata a moduli di formazione, come ad esempio la piattaforma PuntoEdu promossa dal Ministero della Pubblica Istruzione per la formazione in rete destinata al personale della scuola, come rilevato dal feedback dei corsisti e ben rappresentato dal modello di motivazione elaborato da Paolo Balboni, riduce la motivazione, il piacere della partecipazione e conferma le difficoltà di usabilità e di diffidenza nei confronti dell’e-learning.

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Università di Venezia

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