“L’utilizzo dei materiali autentici nell’insegnamento dell’italiano come LS”

“L’utilizzo dei materiali autentici nell’insegnamento dell’italiano come LS”

Autore: 

in DOLCI, R., CELENTIN, P., (a cura di), La formazione di base del docente di italiano per stranieri
Roma, Bonacci, 2000, pp. 133-147.

Nell’approccio comunicativo si dichiara sempre di voler lavorare in una cornice di autenticità – ma, si domanda l’Autrice all’inizio di questo corposo saggio – cosa significa effettivamente “autentico” in un contesto glottodidattica di lingua straniera, dove la lingua obiettivo d’apprendimento è presente solo nell’aula scolastica e nei materiali didattici? In effetti, il concetto di “autentico” va molto al di là del semplice fatto di essere prodotto da nativi per nativi: la diversità linguistica, culturale, ideologica tra parlanti nativi di una grande area linguistica è tale che molti potrebbero definire non-autentico, stereotipato o addirittura falso un testo oggettivamene “autentico”. Da qui la conclusione dell’Autrice secondo cui l’uso dei materiali autentici ha senso se porta ad uno sviluppo anche dell’abilità interpretativa dei testi stessi. Il secondo tema affrontato è molto più concreto: è autentico un testo semplificato, magari da un docente di madrelingua? Posto che nella logica umanistico-affettiva un testo è utile all’acquisizione se risulta abbastanza comprensibile, l’Autrice si chiede se sia meglio semplificare il testo o se non convenga lavorare parallelamente sullo sviluppo dell’abilità ermeneutica e dare un sostegno ampio alla comprensione. La risposta sta nel ruolo che l’Autrice attribuisce al materiale autentico: esso non costituisce la base dell’acquisizione, ma una componente di un curricolo, componente che va integrata perché offre un appiglio significativo per l’espansione della struttura cognitiva dello studente e perché sviluppa abilità intuitive di ermeneutica. Ovviamente tali benefici sono vincolati dalla condizione che l’esplorazione del materiale autentico avvenga con tecniche adeguate sia alla comprensione sia all’abbassamento del filtro affettivo, barriera di ordine psicologico, quest’ultimo, che spesso sorge di fronte a materiale ritenuto difficile di per sé. Una sezione sulle risorse autentiche ed sulle loro possibilità di reperimento chiude il saggio, che riteniamo molto utile alla formazione di un insegnante di lingua straniera.

fabiocaon@inwind.it
Università di Venezia

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