Quali prospettive per l’educazione linguistica?

Quali prospettive per l’educazione linguistica?

Lend, 3/2007, Anno XXXVI, 21-49

Apprendimento e competenza interculturale costituiscono il tema centrale dell’intervista di Ursula Bünger e Anna Maria Curci a Claire Kramsch dell’Università di Berkley. La studiosa sottolinea come nella società attuale, multietnica emulticulturale, sia necessario riconsiderare l’educazione linguistica nella prospettiva di un reale dialogo interculturale che superi i confini europei del movimento interculturale di Michael Byram e di Karin Risager. Si tratta, infatti, di accompagnare l’apprendimento/insegnamento delle lingue con una più ampia visione del mondo, nella quale il dialogo interculturale si sviluppa in un complesso intreccio di storie individuali che attraversano anche contemporaneamente più lingue e più culture, perché le lingue non sono confinate alle nazioni. La diversità linguistica è occasione di arricchimento reciproco e di superamento di pregiudizi ed emarginazioni. E’ strumento di lettura, riflessione, comprensione e scoperta consapevole di sé e dell’altro. La riflessione prosegue nel contributo “Perché il CLIL” nel quale Paola De Matteis sottolinea come il CLIL, nuovo setting formativo, risponda alle raccomandazioni del Consiglio d’Europa per il sostegno del plurilinguismo e alle esigenze segnalate da Claire Kramsch nel fornire nuovi strumenti per una nuove educazione linguistica declinata in una dimensione interculturale. In quest’ottica il CLIL si rivela efficace ambiente di inclusione e di pari opportunità nonché luogo di confronto e di elaborazione di nuove metodiche di insegnamento ed apprendimento. Trasversalità disciplinare e culturale, elementi portanti del CLIL, sostengono non solo la motivazione all’apprendimento ma costituiscono l’impalcatura su cui poggia l’educazione linguistica con la consapevolezza di docenti e di allievi. Costanza Travaglini, portando un esempio di sperimentazione plurilinguistica extracurricolare nel contributo “Latin through Latin & English through Latin” (LtE&EtL) dà immediato riscontro pratico alle riflessioni dei contributi precedenti. L’autrice sottolinea come l’acquisizione linguistica sia una forma di apprendimento implicito e che la conoscenza delle modalità di questo apprendimento costituisca una potenzialità enorme di trasformazione, che interessa non solo l’educazione linguistica ma la didattica e la scuola. Gli elementi innovativi in LtE&EtL sono individuabili nella sperimentazione della possibilità di una fusione equilibrata, sistematica di approccio implicito ed esplicito allo studio della lingua. L’innovazione metodologica racchiusa nel LtE&EtL consiste nella sperimentazione della possibilità di un apprendimento implicito della grammatica della lingua latina e dell’approccio implicito ed esplicito allo studio della lingua. Studiare il latino attraverso l’inglese significa mettere in atto il binomio acquisizione/apprendimento, sostiene l’apprendere a comprendere i testi latini e a leggere e comunicare in inglese.

pdm2k@libero.it
Università di Venezia

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