Vedere gli immigrati attraverso il cinema. Guida alla formazione interculturale.

Vedere gli immigrati attraverso il cinema. Guida alla formazione interculturale.

Autore: 

Perugia, Guerra Edizioni, 2004

Quest’opera, che appartiene alla collana RISORSE ALIAS, si presenta come una guida sia teorica sia pratica alla formazione interculturale mediante uno strumento coinvolgente: il cinema. Ma secondo l’autore il cinema non è semplicemente un supporto alla didattica nei contesti d’italiano L2, bensì un luogo di scambi, spesso inconsapevoli tra culture e tradizioni diverse, che dunque si presta ad essere ambiente privilegiato per l’educazione interculturale. La prima sezione è di carattere teorico: adottando l’approccio Media Education, che sposta l’attenzione dall’educazione con i media all’educazione ai media, l’autore affronta il tema del cinema come ambiente interculturale. Dopo un’introduzione al ruolo attivo dello spettatore e ai processi psicologici e metacognitivi che si attivano durante la visione di un film, vengono descritti i tratti salienti dei film selezionati dall’autore e le ragioni di queste scelte. Si tratta infatti di film che si prestano alla didattica interculturale perché mettono il migrante al centro della narrazione, considerandolo come soggetto del cambiamento, individuo che assume in sé le questioni più profonde ed urgenti del mutamento culturale (il senso di appartenenza, la tradizione…). La prima parte dell’opera si conclude con una guida pratica all’uso delle schede didattiche in classe.

La seconda sezione, invece, raccoglie 22 schede per la presentazione e la discussione sui film selezionati dall’autore. Oltre ai dati tecnici e alla trama, per ogni film troviamo una lettura critica che ne mette in luce pregi e difetti per la didattica, e alcune domande-guida per la discussione e l’interpretazione del film stesso.Nel complesso l’opera di Triolo è una buona guida per gli insegnanti che nei contesti d’italiano L2 vogliano sperimentare percorsi interculturali. Interculturalità e insegnamento dell’italiano L2 non sono infatti due mondi paralleli, bensì due facce della stessa medaglia: come l’autore stesso afferma, insegnare l’italiano ad immigrati significa innanzitutto intervenire nel contatto tra la lingua della comunità di provenienza e la lingua della comunità d’inserimento. Ogni lingua è specchio di mondi e culture diversi e in potenziale conflitto. Proprio per questo l’insegnamento dell’italiano ad immigrati non può ridursi ad una questione linguistica, ed è per sua stessa natura interculturale.

daloiso@unive.it
Università di Venezia

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