Novembre 2012  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
Corsi di lingua italiana a Luanda (Angola): quale futuro? di Laura Cusimano

ABSTRACT

Tra i paesi emergenti e tradizionalmente non interessati all’insegnamento della lingua italiana troviamo l’Angola, nazione in guerra dagli anni ‘70 fino al 2002. Grazie alle proprie ricchezze l’Angola vive da quell’anno uno sviluppo esponenziale. La guerra ha però lasciato un buco generazionale di 30 anni, durante i quali non è stato possibile formare professionisti, né quadri o semplici lavoratori. Oggi le università esistono e sono frequentate da molti alunni. La qualità dell’insegnamento tuttavia è molto bassa: per questo motivo molte famiglie benestanti decidono di mandare i propri figli a studiare all’estero (per lo più in Portogallo, in Francia, negli Stati Uniti, a Cuba, in Brasile e in Italia). Tra queste persone si identifica il gruppo più ampio di alunni dell’unico corso di italiano attualmente esistente a Luanda. Il corso, organizzato dall’Ambasciata d’Italia, si tiene presso l’Università Cattolica e include alunni di tale università e alunni esterni autorizzati, non essendo stato possibile organizzare altri corsi sino ad oggi (le cause sono molteplici). Chi sono gli altri enti o persone interessati? Lavoratori di importanti imprese e italiane presenti in loco, aziende angolane interessate alla formazione dei propri quadri in Italia, militari, religiosi, altre Università, persone interessate alla cultura italiana. Inoltre una scuola di lingue ha già richiesto all’Ambasciata insegnanti di italiano per i propri corsi privati. Arrivano in continuazione richieste di lezioni private e corsi di italiano in altre aree della città.L’offerta è pertanto molto limitata e la domanda la supera di gran lunga. L’Ambasciata da qualche anno si sta impegnando nell’istituzione di un Comitato Dante Alighieri, senza ancora esserci riuscita. Per quanto riguarda la diffusione della cultura italiana, sebbene in Angola esista un pubblico non troppo ampio interessato alle attività culturali organizzate dalle varie Ambasciate, si nota un crescente interesse di anno in anno (esiste inoltre un pubblico internazionale - Luanda è una città di business - abbastanza ampio e molto partecipe). Per lo più si parla di eventi musicali o cinema. Per quanto riguarda quest’ultimo, il Ministero della Cultura Angolano realizza, solo da quattro anni, un Festival del Cinema. L’edizione 2011 ha avuto il titolo di “Pensar o Cinema Angolano”. Sono stati invitati a spese dell’organizzazione cineasti di tutto il mondo affinché dessero lezioni di cinema. Questo è un ulteriore segnale di interesse e necessità di crescita culturale da parte di questo paese, che si vuole avvalere del contributo internazionale. Visto il quadro della situazione e tenendo conto delle numerose difficoltà dovute al contesto, vale la pena “investire” in questo paese? Io ne sono convinta.

 

1. INTRODUZIONE E MOTIVAZIONI

Già nel 2009 i colleghi Alessandro Manca (docente di lingua e cultura italiana presso l’Università Cattolica di Luanda) e Franca Viglione, corsisti del Master Itals, scrissero una tesi dal titolo “Promozione e diffusione dell’Italiano in Angola. Creazione di un Comitato Dante Alighieri nella città di Luanda”. Nello studio fu realizzata un’analisi storico-geografica e sociale della realtà angolana, delle caratteristiche della città di Luanda, del profilo politico ed economico del paese, nonché della realtà culturale e degli attori internazionali in loco e si concludeva con un finale positivo: le condizioni erano favorevoli per la creazione di un Comitato Dante Alighieri.

Tre anni dopo la stesura di tale elaborato, l’istituzione del comitato non è avvenuta. Io ho ereditato il ruolo del mio antecessore e ho deciso di scrivere questo saggio perché, dopo aver lavorato come insegnante a Luanda per un anno e mezzo, come lui sono convinta che i corsi di Italiano in Angola possano avere un futuro. I dati ufficiali sono scarsi, ma l’esperienza maturata mi permette di riportare la seguente riflessione, rielaborando alcuni dati della tesi dei colleghi e aggiungendone nuovi e aggiornati. Considerata la mia imminente partenza dall’Angola, il presente saggio vuole pertanto essere una testimonianza, con idee e suggerimenti, che lascio in eredità a chi proseguirà il mio lavoro, per continuare con successo a diffondere il più possibile la lingua e la cultura italiane in questo paese. Ciò assume maggiore valenza in vista della prossima inaugurazione dell’ ”Associazione Culturale degli Antichi Alunni e Amici dell’Italia”.

 

2. UNO SGUARDO ALLA DIFFUSIONE DELLA CULTURA ITALIANA IN ANGOLA

Da diversi anni l’Ambasciata Italiana contribuisce alla diffusione della lingua e della cultura italiana in Angola, partecipando anche ad iniziative locali. Nei prossimi paragrafi segue un’indagine sulle iniziative realizzate dagli ultimi anni ad oggi, con uno sguardo al futuro.

 

2.1 GLI ULTIMI ANNI

I corsi di italiano si tengono a Luanda da più di dieci anni grazie ad un finanziamento che il Ministero degli Affari Esteri Italiano invia ogni anno a un’università angolana, con l’obiettivo di istituire un lettorato.

Negli ultimi 4 anni la beneficiaria di tale finanziamento (circa 20.000 Euro annui) stanziato dal capitolo 2620 del MAE (attuale cap. 2619) è stata l’Università Cattolica di Angola (UCAN), che ha così potuto assumere un docente attraverso l’Ambasciata d’Italia.

Fino al 2010 i materiali didattici sono stati inviati dal MAE all’Ambasciata, mediante apposita richiesta annuale dell’università, e distribuiti gratuitamente agli allievi.

Dal 2011, però, i fondi sono diminuiti (15.000 Euro) e i materiali didattici sono pervenuti solo per l’insegnante. Non avendo ricevuto dal Ministero nessuna comunicazione anticipata relativa ai tagli, l’università ha lavorato con fotocopie per l’intero anno accademico.

 

2.1.1 TENTATIVO DI ISTITUZIONE DI UN COMITATO DANTE ALIGHIERI

I colleghi che mi hanno preceduta, insieme ai due Ambasciatori Torquato Cardilli e Giuseppe Mistretta, hanno contribuito all’organizzazione dei corsi di italiano dell’Università Cattolica, rilevandone l’ampia richiesta del pubblico esterno. Le iscrizioni avvenivano in Ambasciata attraverso la pubblicazione di un annuncio sul Jornal de Angola, unica testata quotidiana nel Paese. In seguito alla pubblicità, accorrevano numerosi gli interessati al corso di italiano. Tuttavia molti erano esclusi perché per ogni classe non si ammettevano più di 25 allievi.

Inoltre, in attesa dell’istituzione del lettorato da parte dell’Università Cattolica, ai corsi venivano ammessi anche alunni esterni. Tra i partecipanti esterni si annoverava un pubblico vario, entro il quale prevalevano però i giovani angolani che intendevano svolgere gli studi universitari in Italia.

Per quanto concerne l’insegnamento nel settore privato, la società ENI organizzava corsi presso la propria sede per i dipendenti angolani, avvalendosi dello stesso insegnante dell’Università.

Questi presupposti hanno incoraggiato l’idea di istituire un Comitato Dante Alighieri a Luanda. Con la creazione di un’associazione culturale vera e propria si sarebbero potuti assumere più docenti e dare vita a numerosi corsi d’italiano e attività culturali organizzati in piena autonomia.

La tesi che il collega Manca ha elaborato già tre anni fa riporta la necessità di fornire a una città come Luanda una maggiore offerta formativa.

Per la concretizzazione di tale progetto si è fatto riferimento al modello SPEAKING (Hymes, 1964). I fattori fondamentali secondo il modello allora individuati sono tuttora attuali e applicabili.

Li riporto a seguire aggiornati al contesto odierno.

S – Setting: la scena culturale. Luanda è oggi una città in piena evoluzione, aperta ad accogliere qualsiasi iniziativa culturale che le istituzioni straniere propongono. Si deve individuare una sede accessibile e centrale, impresa non semplice, visto il fenomeno del caro-affitti.

P – Partecipanti: Molti ragazzi vengono da altre città per imparare la lingua italiana, primo requisito richiesto dal nostro Consolato ai fini dell’ottenimento di un visto di studio per l’Italia. Inoltre possiamo rivolgerci a: aziende italiane con funzionari angolani, istituzioni religiose, forze armate, organizzazioni non governative, ecc.; tra i partecipanti vediamo anche le stesse aziende italiane, che potrebbero fungere da sponsor, e l’Ambasciata d’Italia, che può mettere a disposizione le proprie risorse per l’attuazione degli atti formali (traduzioni, ricerca dei soci, ecc.).

E – Esiti: l’obiettivo principale è quello di affermare un insegnamento dell’italiano, che sia autonomo, duraturo e sostenibile. Un obiettivo della Dante Alighieri è anche quello di avere in loco un’istituzione che possa rilasciare la certificazione ufficiale della conoscenza della lingua italiana PLIDA, riconosciuta in tutto il mondo.

AAtti del discorso: si devono coinvolgere le istituzioni locali, altre istituzioni culturali, i media, la stampa, ecc.

K – Key: la chiave psicologica che serve ad attirare l’attenzione, ossia, individuare le motivazioni che inducono gli angolani ad iscriversi ad un corso di italiano. In questo paese a suscitare l’interesse per i corsi di italiano è la possibilità di formarsi in un paese “sviluppato” e tornare in Angola per offrire le proprie competenze e spendere il titolo di studi conseguito in Italia ai fini di ottenere una posizione lavorativa alta.

I – Instruments: strategie utili per la visibilità. Sono poche le istituzioni straniere1 che organizzano manifestazioni culturali a Luanda e quasi sempre gli eventi vengono poi riportati dai principali media (radio, tv, giornale, agenzia di stampa, internet, fiera dell’Educazione). I corsi di lingua organizzati da altre istituzioni sono inoltre molto seguiti.

N – Norme: nella fase di organizzazione è necessario adottare norme che tengano conto della cultura del fruitore (dalla flessibilità degli orari alle necessità degli alunni-lavoratori, costo del corso, ecc.) al fine di evitare l’abbandono dei corsi e di incoraggiare sempre di più le iscrizioni.

G - Genere: La creazione di una “scuola di italiano” deve essere caratterizzata da un’identità italiana, al fine di garantirsi grande credibilità, ma, a mio avviso, deve anche comunicare l’integrazione con l’angolanità, elemento essenziale per avvicinare il popolo angolano a qualcosa di familiare.

 

2.1.2 PERCHÈ IL PROGETTO DANTE ALIGHIERI NON SI È REALIZZATO

Di fatto sono mancati alcuni elementi rintracciati nel relativo modello SPEAKING, essenziali alla realizzazione del progetto.

In un primo momento si è visto un rallentamento a causa della poca chiarezza delle norme giuridiche riguardante l’identità dei soci per l’istituzione di un’associazione culturale in Angola.

Un’altra problematica è stata quella della ricerca fondi. In una città cara come Luanda non era possibile sostenere i costi iniziali (affitto sede, materiali, salario docenti, ecc.) contando solo sull’esiguo contribuito dei soci e sulle quote di iscrizione degli alunni. Bisognava individuare un donor che finanziasse le spese iniziali. Nel 2010 e 2011 però i contributi degli sponsor (aziende italiane per lo più) sono stati devoluti all’organizzazione della Settimana della Cultura Italiana e ai festeggiamenti per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, uniche occasioni imprescindibili per dare visibilità alla cultura italiana.

La sede: l’Università Cattolica era l’unica sede disponibile, ma logisticamente scomoda, lontana dal centro della città e pertanto poco fruibile.

Infine la mancanza di tempo e di supporto. L’insegnante di italiano, impegnato nell’attività di docenza, nell’organizzazione delle attività culturali in Ambasciata, nonché delle iscrizioni ai corsi e dei rapporti con il pubblico (informazioni sui corsi e sull’università in Italia), non ha mai avuto a disposizione il tempo sufficiente per dedicarsi totalmente al progetto: fare fundraising, ricercare una sede appropriata, raccogliere informazioni. È mancato inoltre un supporto dal punto di vista delle risorse umane. L’Ambasciata, occupata su altri fronti, non ha potuto mettere a disposizione personale che affiancasse l’insegnante in questa onerosa impresa.

 

2.2 LA SITUAZIONE OGGI E L’ATTUALE DOMANDA DEI CORSI DI ITALIANO

Dall’inizio del mio mandato (gennaio 2011) ho potuto verificare alcuni cambiamenti e qualche novità rispetto alla situazione descritta dai colleghi che mi hanno preceduta.

 

2.2.1 CAMBIAMENTI DURANTE IL TRIENNIO 2010 - 2012

Visto il grande afflusso di persone interessate alla frequenza del corso di italiano e all’impossibilità di soddisfare tutte le richieste si è deciso di non pubblicare più l’annuncio dei corsi sul giornale, ma di utilizzare un’altra strategia: dal 2010 infatti, chiunque sia interessato al corso di italiano, può lasciare il proprio nome e contatto telefonico o e-mail presso la portineria dell’Ambasciata e dell’Università. È poi cura dell’insegnante contattare gli aspiranti corsisti. Si continua tuttavia ad avere un elevato numero di richieste.

I corsi hanno continuato ad essere organizzati ogni tre mesi e annoverano 4 classi per ogni trimestre: due classi per il livello principianti, una classe per l’intermedio e una per l’avanzato. Spesso si è assistito all’abbandono dei corsi a causa delle difficoltà logistiche degli alunni. Inoltre ogni anno nel mese di agosto molti alunni partono per l’Italia. Continuano sempre fino all’ultimo livello invece gli allievi dell’Università.

L’Ambasciata ha ricevuto richiesta di corsi di italiano da parte di alcune agenzie di formazione, che a loro volta hanno ricevuto richiesta da parte dell’azienda petrolchimica ENI per i propri funzionari angolani e stranieri. Quattro corsi sono iniziati nel maggio 2012 per una durata di 60 ore.

La congregazione religiosa delle Suore Salesie di Luanda (fondata a Padova) ha richiesto un corso di italiano per le aspiranti che si accingono a prendere i voti e che intraprenderanno un viaggio in Italia durante il loro percorso di formazione. Il corso è iniziato nel marzo 2012 (un incontro settimanale).

L’ufficio della Dettanza Militare, sito presso l’Ambasciata d’Italia, nell’ambito della cooperazione militare ha richiesto un corso di italiano per ufficiali delle forze armate angolane, i quali completeranno la propria formazione accademica in Italia. Tale corso avrà inizio nel settembre 2012.

Due organizzazioni non governative italiane impegnate nell’ambito medico-sanitario (Cuamm e Ummi) hanno manifestato l’intenzione di inserire i propri funzionari angolani nei corsi esistenti, ma sono state impossibilitate a causa dell’incompatibilità degli orari di lavoro con quelli del corso.

La società di prestazione di servizi Business Consulting Services Lda sta per fondare a Luanda una scuola di lingue chiamata Angolan Language Center e vuole includere nella propria offerta formativa l’insegnamento della lingua italiana.

Diverse richieste di lezioni individuali sono infine arrivate all’Ambasciata da parte di soggetti privati interessati all’apprendimento della lingua per motivi di lavoro o cultura personale.

Esiste a Luanda un istituto scolastico privato, Il Collegio Leonardo da Vinci, la cui direttrice ha dimostrato interesse nel collaborare con l’Ambasciata d’Italia per l’organizzazione di attività culturali e formative per i propri alunni.

Fuori da Luanda il panorama è altrettanto interessante: a Benguela (seconda città angolana per importanza) il referente in loco del Ministero dell’Educazione è interessato a corsi di italiano presso la locale sede dell’Università Cattolica; a Lubango un imprenditore privato ha organizzato corsi d’italiano per angolani che frequenteranno in Italia un corso di alberghiera; da Cabinda (città nota per gli importanti giacimenti di petrolio) arrivano a Luanda moltissimi giovani interessati al proseguimento dei propri studi in ingegneria petrolchimica in Italia.

L’italiano in Angola è pertanto una lingua attuale e ricercata e un solo insegnante non riesce a far fronte a tutte le richieste.

 

2.2.2 IL LETTORATO ALL’UCAN

Un obiettivo raggiunto con soddisfazione è il lettorato di italiano recentemente ufficializzato dall’Università Cattolica di Angola: nel 2011 infatti il Magnifico Rettore ha formalizzato l’esistenza di un lettorato di lingua italiana all’interno del proprio dipartimento di Scienze Umanistiche. Dal 2013 l’insegnamento dell’Italiano sarà totalmente gestito dall’Università, che tuttavia continua ad avvalersi della consulenza dell’Ambasciata per eventuali occorrenze. Si ha pertanto motivo di credere che dal 2013 gli alunni “ospiti” non saranno più accettati dall’Università e l’insegnante sarà probabilmente occupato a tempo pieno nella docenza all’interno dell’Ateneo.

 

 

2.3 ALTRE INIZIATIVE

Il professor Supriano Dembe, coordinatore del dipartimento di Scienze della Comunicazione dell’Università Agostinho Neto (la più importante università pubblica in Angola), si è laureato in Italia presso l’Università La Sapienza di Roma ed è oggi un riconosciuto docente universitario, nonché amico dell’Italia e della nostra Ambasciata. Da tempo progetta insieme ad altri colleghi un’associazione culturale dedicata agli ex studenti angolani in Italia e quest’anno ha finalmente ottenuto il riconoscimento ufficiale del Ministero della Giustizia angolano.

 

3. A.I.T.A. – ASSOCIAÇÃO DOS ANTIGOS ALUNOS E AMIGOS DA ITÁLIA

L’Associazione degli Ex Alunni e Amici dell’Italia è stata fondata ufficialmente nell’aprile 2012, ma attualmente non si è ancora concretizzata in attività specifiche.

Si dovrà lavorare sodo perché gli obiettivi non raggiunti con il progetto Dante Alighieri possano trovare corrispondenza in questa associazione.

 

3.1 LO STATUTO

Tra gli obiettivi presenti nello statuto troviamo:

  1. La promozione e lo scambio culturale tra i popoli della Repubblica di Angola e della Repubblica Italiana (ricerca scientifica, conferenze, forum, insegnamento, cultura, ricerca economico-sociale, sport e turismo);

  2. La promozione e la diffusione delle lingue italiana, portoghese e delle lingue nazionali in Angola e in Italia;

  3. La promozione di attività per lo sviluppo e l’organizzazione sociale in Angola;

  4. La promozione di attività per combattere le disuguaglianze sociali e contribuire allo sviluppo locale;

  5. La promozione di attività che facilitino l’integrazione e la convivenza tra i vari popoli che costituiscono la nazione angolana.

La partnership con l’Ambasciata è dunque strategica, se pensiamo che sono obiettivi comuni la creazione di corsi di italiano e la diffusione della cultura italiana in Angola. Si può quindi procedere ad una collaborazione che, grazie al supporto di un attore locale, potrebbe portare un giorno anche all’istituzione del Comitato Dante Alighieri.

 

 

3.2 PROSSIMI PASSI

Tornando al modello SPEAKING, possiamo individuare alcuni fattori interessanti anche per una concreta operatività dell’A.I.T.A.. Si segnalano un’analisi del contesto e dei bisogni, gli obiettivi generali, l’organizzazione, la comunicazione e la valutazione in itinere del progetto.

 

La sede: si dovrà individuare una sede centrale nella quale installare almeno un ufficio – segreteria e direzione e in cui ci sia la disponibilità di almeno tre aule. Per intermezzo del Prof. Supriano si potrebbero richiedere tali spazi all’Università Agostinho Neto. In alternativa, si dovrà procedere alla ricerca di uno spazio idoneo da prendere eventualmente in affitto (ad esempio, le aule del Cefojor2, istituto di formazione professionale che offre altri corsi di lingue, o presso l’Agenzia di formazione HRD, che renderebbe disponibili i propri spazi). La segreteria dovrà disporre almeno di un computer con connessione internet, un telefono, una fotocopiatrice, un proiettore, una libreria, lettori cd.

 

I fondi: sarà necessaria la ricerca di fondi tra le istituzioni locali e le aziende italiane in loco. Per raggiungere tale obiettivo si dovrà inviare una lettera ai possibili donor in cui vengono indicati gli obiettivi dell’associazione e in cui sia motivata con convinzione la sua ragion d’esistere. Essendo autorizzata ad organizzare corsi di italiano attraverso soggetti terzi (in questo caso l’A.I.T.A.), traendone profitti, l’Ambasciata potrebbe offrire la propria collaborazione impegnando il proprio ufficio commerciale nel fundraising e nel marketing.

 

I soci: oltre ai soci fondatori e ai donatori, dobbiamo individuare altri soci, che pagheranno una piccola quota annuale e che potranno partecipare più o meno attivamente alla vita dell’associazione. Possiamo individuarne un buon numero nella banca dati disponibile presso l’Ambasciata che dispone di tutti i nomi degli angolani che hanno effettuato gli studi universitari in Italia; possiamo coinvolgere tutti i nostri connazionali in loco, nonché aziende, ong, congregazioni religiose, altre scuole e università, altre associazioni culturali locali, artisti angolani. In Assemblea si attribuiranno i ruoli dei soci. Si dovrà stilare un calendario delle riunioni, al fine di aggiornare le proposte e valutare in itinere l’andamento dell’associazione.

 

Comunicazione: si dovrà individuare una persona che si occuperà di realizzare una pagina web e/o un profilo di social network (potremmo avvalerci della disponibilità del tecnico informatico dell’Università Cattolica), della comunicazione e pubblicità.

Di recentissima fondazione è la rivista bisettimanale “Cultura”. Esiste inoltre un bollettino edito dall’azienda francese Total, il “Tantã Cultural”, che diffonde le notizie relative alle attività culturali in città. Si tratta di un documento in pdf che circola su internet attraverso le varie mailing list. Sul web esistono inoltre vari siti internet di università e associazioni culturali locali che promuovono la cultura sotto ogni suo aspetto (Associação Kalu, Elinga Teatro, Reviver Luanda, Juventude de Angola, ecc.). Anche la newsletter “Angolando” della nostra Ambasciata potrà essere strumento di divulgazione.

Essendo grande parte del nostro pubblico costituita da giovani diplomati che proseguiranno gli studi in Italia, si potranno pubblicizzare i corsi anche presso tutte le scuole superiori.

Inoltre, già da due anni si realizza a Luanda presso la Filda (Fiera Internazionale di Luanda) la fiera del sistema educativo “Educangola”: potremmo partecipare allestendo il nostro stand.

È infine da stabilirsi anche il giorno dell’inaugurazione dell’A.I.T.A., evento che ci darà grande visibilità e il quale conterà anche sulla presenza di autorità angolane e della stampa, servendo come trampolino di lancio.

 

Promozione delle attività culturali: una volta raccolti i fondi e stabilita la sede, si procederà ad un brainstorming riguardante anche le attività culturali. L’Ambasciata Italiana durante gli ultimi anni ha realizzato qui a Luanda la Settimana della Cultura Italiana, proponendo attività di diverso genere, che hanno sempre avuto un riscontro positivo da parte del pubblico. Tra queste se ne possono annoverare alcune che hanno visto il coinvolgimento di attori angolani, quali: una mostra di arti visuali realizzata da artisti angolani avente come oggetto la rappresentazione dell’amicizia tra l’Italia e l’Angola; un concerto di musica lirica che ha visto protagonisti il soprano italiano Felicia Bongiovanni e il baritono angolano Mário Gama (la compresenza dei due ha riscosso un incredibile successo); il concerto del cantante Niccolò Fabi associato alla mostra fotografica realizzata da Shirin Amini, dedicata al Cunene, una regione dell’Angola in cui l’ong Cuamm Medici con l’Africa realizza progetti di cooperazione che i due artisti sostengono; la proiezione di film italiani presso diverse rassegne (italiane, angolane e di cinema europeo). Queste ultime, però, si sono scontrate con un grosso limite: i film italiani non sono quasi mai sottotitolati in portoghese. Ciò comporta l’esclusione di una grande fetta di pubblico nazionale. Una delle attività che la nostra associazione potrebbe includere nel suo programma è la traduzione dei sottotitoli dei film in lingua portoghese. L’organizzazione di attività culturali tuttavia, in una città come Luanda, in cui tutto è estremamente costoso, deve essere ben pianificata in base ai fondi disponibili.

 

Altre proposte. Grazie all’amicizia con l’União dos Escritores Angolanos potremmo: realizzare conferenze, presentazioni di libri, traduzioni di letteratura e saggistica angolana in italiano e vice-versa, invitare intellettuali ed artisti italiani, dare vita a partnership con case editrici di entrambi i paesi.

Per quanto riguarda gli obiettivi legati alla ricerca scientifica, si potrebbe inoltre coinvolgere il CICUPE3, attivo in Angola con programmi dell’Università La Sapienza di Roma da diversi anni.

Nell’ambito della diffusione della lingua italiana potremmo inserire nel nostro sito internet una pagina in cui pubblicizzare corsi di italiano in Italia per coloro che volessero effettuare un corso estivo o di breve durata (vacanze studio, ecc.). All’interno del sito si potrebbe allestire una pagina relativa alle borse di studio offerte da scuole e università italiane per studenti stranieri.

Possiamo ancora organizzare attività legate al turismo: religioso, senior, ecc. e allo sport. (Esiste in Angola uno scambio con l’Internazionale di Milano; la nazionale di basket angolana si allena spesso in Italia).

Infine potremmo rendere l’A.I.T.A. un punto di riferimento per quanto riguarda le traduzioni legali e tecniche. Tale servizio potrebbe essere offerto dalla nostra associazione, contribuendo al sostentamento della stessa.

 

Programmazione e organizzazione dei corsi di lingua italiana e portoghese: questo punto merita un’analisi specifica, in quanto implica una pianificazione riguardante l’offerta formativa, la formazione degli insegnanti, i proventi che ne possono derivare, le esigenze individuate, il riconoscimento del valore del periodo di studio.

Saranno valutate ed accolte tutte le altre proposte dei membri angolani e stranieri dell’A.I.T.A.

 

 

4. CORSI DI LINGUA ITALIANA E PORTOGHESE

Nei seguenti paragrafi segue un’ipotesi di organizzazione dei corsi di italiano e portoghese. Come desiderano i soci dell’A.I.T.A., potremmo un giorno organizzare anche corsi di lingue nazionali.

 

4.1 MATERIALI DIDATTICI

Una volta individuata la sede dobbiamo assicurarci di avere a disposizione le risorse umane e i materiali necessari. La segreteria dovrà occuparsi della comunicazione relativa all’inizio dei corsi e alle iscrizioni, nonché del reperimento del materiale didattico. Oltre alla composizione di una biblioteca, si dovranno acquistare i libri di testo per gli alunni, o eventualmente prendere i contatti con una libreria la quale potrà ordinare i libri dall’Italia e rivenderli in loco (attualmente la libreria Yomkol4 di Luanda fornisce il materiale didattico all’agenzia che organizza corsi per l’Eni).

 

 

4.2 TIPOLOGIA DI CORSI

Secondo l’esperienza maturata durante gli ultimi anni, l’A.I.T.A. potrebbe offrire diverse tipologie di corsi di lingua:

  1. Corso di lingua e cultura italiana secondo i livelli A1-C2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue. Per tale tipo di corso possiamo adottare un manuale di lingua italiana agile e generico5 (è da tenersi in considerazione anche la formazione pregressa dei nostri discenti: molto spesso si tratta di alunni che presentano gravi lacune anche nella propria lingua madre).

  2. Corso di lingua e cultura italiana per studenti universitari o che si accingono a partire per effettuare o completare la propria formazione accademica in Italia: esistono infatti manuali come “Universitalia6”, “Campus Italia7”, o “L’Italiano all’Università8” appositamente realizzati.

  3. Corso di italiano settoriale. L’approccio iniziale, di carattere generico, potrebbe sviluppare in un secondo momento l’apprendimento della lingua italiana secondo le esigenze dei clienti: si potranno effettuare approfondimenti legati al linguaggio tecnico (area economica, business, medica, giuridica, religiosa,9ecc.).

  4. Corsi individuali e per ragazzi: si potranno offrire su richiesta se se ne presenterà l’occasione.

  5. Corsi di lingua portoghese per italiani e stranieri: si potranno contattare docenti locali madrelingua per l’istituzione di corsi di portoghese, i quali sicuramente riceveranno l’apprezzamento del personale espatriato di varie aziende e istituzioni straniere in loco.

  6. Una volta affermati, potremmo proporre successivamente dei corsi di cucina, cinema, letteratura, corsi di lingue nazionali (kimbundu, umbundu, ecc.), e ampliare l’offerta ad altre città.

 

Si dovrà infine stilare un calendario dei corsi. Fino ad oggi i corsi sono stati organizzati in tre trimestri, ma si potrebbero realizzare 5 bimestri, offrendo le lezioni durante l’orario mattutino, pomeridiano, serale e anche il sabato.

 

4.3 RECLUTAMENTO DEGLI INSEGNANTI

Affinché i nostri corsi abbiano una vita autonoma e possano soddisfare il più possibile la richiesta locale, dobbiamo innanzitutto preoccuparci del reclutamento di personale docente. Come accade nella maggior parte delle realtà in cui si insegna una lingua, si possono contrattare gli insegnanti attraverso la modalità free lance, pagando le ore di lavoro e riconoscendo eventuali altri benefit. Il personale espatriato ha bisogno di un visto di lavoro per l’ingresso in Angola. Dovremo pertanto informarci riguardo le questioni legali ed amministrative se decideremo di ricercare personale italiano formato specificamente nella didattica della lingua italiana a stranieri. Quest’opzione risulterebbe tuttavia abbastanza onerosa in termini economici (dovremmo infatti farci carico delle spese relative al viaggio, all’assicurazione, ecc.). In mancanza di personale specializzato, inizialmente, potremmo avvalerci del personale madrelingua disponibile in loco, offrendo una formazione almeno sufficiente per avviare i primi corsi. Tra gli italiani in Angola e gli angolani che hanno svolto i propri studi in Italia, potremmo individuare personale disponibile a dare lezioni di lingua italiana, anche se non formato in tale professione.

 

4.4 PERCORSO DI FORMAZIONE

Al contrario di quanto molti ancora pensino, questa professione non si può improvvisare e dobbiamo pertanto realizzare un seminario intensivo iniziale e un monitoraggio dell’attività didattica in svolgimento. Potremmo inoltre integrare la formazione dei nostri aspiranti docenti attraverso un corso di formazione a distanza offerto dalle Università Italiane specializzate nel settore (corsi Filim, Cedils, Itals10).

Tra i nostri soci dovremo quindi individuare un direttore didattico, responsabile per la qualità dell’insegnamento. Personalmente potrò dare la mia disponibilità per la realizzazione di un seminario con un numero ridotto di persone, anche a distanza; i destinatari a loro volta potranno formare in futuro gli ulteriori insegnanti. In alternativa l’A.I.T.A. dovrebbe richiamare dall’Italia personale docente qualificato e farsi carico delle spese di viaggio, alloggio, nonché del costo del corso di formazione (da concordare tenendo in considerazione anche il tariffario emesso dall’Apidis11 per quanto riguarda l’attività di docenza per formazione formatori), che potrà avere luogo presso la sala riunioni dell’Ambasciata d’Italia.

 

4.4.1 PROPOSTA DI PROGRAMMA DI UN SEMINARIO PER NUOVI INSEGNANTI

Il primo seminario potrebbe svolgersi nell’arco di quattro giorni secondo modalità “prese in prestito” (adattandole al contesto operativo locale) dalla Volkshochschule di Monaco, istituzione culturale presso la quale nel 2009 ho partecipato come apprendista docente al mio primo seminario per nuovi insegnanti. La struttura di tale seminario è efficiente e molto pratica.

 

PRIMO INCONTRO

Introduzione

Si presenterà agli aspiranti docenti un quadro generale degli obiettivi:

  • quali sono i primi corsi ad essere avviati e nei quali saranno impegnati;

  • il target group, pertanto la tipologia dei discenti;

  • gli obiettivi del corso di italiano: presentazione del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue;

  • i manuali didattici prescelti.

 

SECONDO INCONTRO

Lingua e abilità linguistiche: verranno approfonditi gli aspetti dell’apprendimento di una lingua (lessico, funzioni comunicative, grammatica e fonetica), nonché le 4 abilità linguistiche ricettive e produttive (scrivere, leggere, parlare, ascoltare), ognuna delle quali sarà analizzata dal punto di vista didattico: saranno date indicazioni su come gestire in classe le attività al fine dello sviluppo delle quattro abilità.

Abilità ricettive e produttive: si focalizzeranno le modalità attraverso le quali il docente potrà proporre in classe attività di comprensione orale (ascolti autentici o analitici) e comprensione scritta (letture autentiche o analitiche), produzione orale e scritta (libera o guidata) e alcune tecniche didattiche volte a sviluppare tali abilità.

Grammatica: agli insegnanti saranno forniti gli strumenti anche per la gestione dei contenuti grammaticali (ad esempio, come indurre gli allievi alla riflessione autonoma sulle regole grammaticali).

Esercitazioni: indicazioni su come gestire il fissaggio delle regole grammaticali attraverso esercizi, che potranno essere proposti secondo differenti modalità (ad esempio attività di coppia o in piccoli gruppi, attività ludiche, ecc.).

 

TERZO INCONTRO

L’unità didattica: si daranno indicazioni circa la struttura di un’unità didattica e del libro di testo.

La struttura di una lezione: dipenderà dal manuale che sarà scelto.

La correzione dell’errore e modalità di valutazione, autovalutazione, bilancio.

Il primo incontro con la classe: come gestire la classe al primo incontro (rompighiaccio, attività di presentazione, disposizione dei banchi in classe, ecc.).

La lavagna: come gestire la lavagna (colori, schemi, posizione dell’insegnante).

 

QUARTO INCONTRO

Interculturalità ed elementi di civiltà: si daranno strumenti e indicazioni per quanto riguarda gli elementi di intercultura. Tale momento sarà importante anche per i docenti che terranno corsi di italiano per studenti universitari, i quali avranno l’esigenza di conoscere la realtà italiana dal punto di vista di uno studente che si integrerà nella società italiana per un periodo di tempo abbastanza lungo (3 – 5 anni).

Programmazione di materiali supplementari: si daranno indicazioni sui materiali di ripasso.

Giochi didattici e giochi di ruolo: si dedicherà uno spazio anche alle tecniche ludiche da proporre in classe, vitali per la coesione del gruppo e per l’apprendimento.

Materiali disponibili, autentici e on-line: quali materiali didattici esistono sul mercato; come didattizzare eventuali materiali autentici; come reperire materiale on-line (saranno presentati i siti delle case editrici che mettono a disposizione materiale on-line anche gratuito, siti internet dedicati all’apprendimento della lingua italiana).

Formazione professionale: come realizzare e/o approfondire le proprie competenze professionali attraverso corsi di formazione a distanza.

Il seminario potrà essere approfondito attraverso riunioni dei docenti in itinere, durante le quali essi stessi apporteranno il proprio feed-back e presentare le problematiche incontrate o i successi riscontrati e il formatore potrà dare eventuali suggerimenti.

 

 

5. CONCLUSIONI

Considerata la realtà odierna della città di Luanda e i buoni rapporti tra il nostro paese e l’Angola, ritengo che la diffusione della lingua italiana possa continuare a riscuotere un largo consenso presso il pubblico.

Nonostante vari problemi che ancora persistono, l’Angola è infatti oggi un Paese in pieno sviluppo, ricco di risorse (petrolio, diamanti, ecc.) ma bisognoso di personale formato e specializzato. Tale carenza si ravviva ancor di più nell’ambito culturale - dove tuttavia da poco tempo iniziano a notarsi alcuni sforzi da parte delle istituzioni locali ed internazionali – ed educativo.

Il sito dell’Ambasciata d’Angola in Italia apre la sua homepage con le seguenti frasi:

 

Chi conosce l'Angola oggi scopre un Paese nuovo, più dinamico e sicuro, con una stabilità politica ed economica. L’Angola sta vivendo il momento più florido della sua storia. La guerra non è ormai che un ricordo del passato. Il Paese è riuscito a riorganizzarsi per avviare il processo di ricostruzione. Il Paese oggi presenta un grande potenziale di sviluppo. La stabilità politica ed economica hanno aperto nuove ed eccellenti opportunità di investimento in tutti i settori della vita economica del Paese. Ovunque, dal settore sociale a quello economico e politico si respira vento di progresso. È così che l'Angola presenta la sua realtà al mondo: lavorare oggi per crescere insieme domani”.

 

L’Italia è un paese amico dell’Angola (siamo infatti stati tra i primi a riconoscerlo come Stato dopo l’indipendenza) e la Cooperazione Italiana allo Sviluppo vanta tanti anni di presenza in loco. I rapporti commerciali odierni sono proficui e il fatto che una fetta della futura classe dirigente stia compiendo i propri studi in Italia è sicuramente vantaggioso per le relazioni tra i due Paesi. Uno dei tanti modi per partecipare alla crescita di questa importante nazione dell’Africa Subsahariana è, a mio avviso, il contributo culturale. La costituzione dell’A.I.T.A. è un ottimo trampolino di lancio, che potrebbe sfociare in un prossimo futuro nella fondazione del Comitato Dante Alighieri: esso si occuperebbe totalmente dei corsi di lingua italiana e avrebbe l’autorità per rilasciare certificati PLIDA.

Ritengo che la creazione di una scuola che offra corsi di italiano sia per il nostro Paese un investimento a lungo termine; confido pertanto nella volontà di tutti coloro che insieme a me si sono impegnati e si impegneranno nella realizzazione di questo progetto.

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

A.A.V.V., 2011, La lingua italiana fattore portante dell’identità nazionale, Società Dante Alighieri, Roma.

BALBONI P., RAPACCIUOLO M. La promozione di eventi, Master Itals, Università Ca’ Foscari, Venezia.

COUNCIL OF EUROPE, 2002, Quadro comune di riferimento per le lingue: apprendimento, insegnamento, valutazione, La Nuova Italia Oxford, Milano.

DOLCI R. e CELENTIN P., 2003, La formazione di base del docente di italiano a stranieri, Bonacci, Roma.

HYMES D., 1964, Language in Culture and Society, Harper and Row, New York.

KAPUSCINSKI R., 1997, Ancora un giorno, Feltrinelli, Bologna.

MANCA A., VIGLIONE F., 2009, Promozione e diffusione dell’Italiano in Angola. Creazione di un Comitato Dante Alighieri nella Città di Luanda, Tesi Master Itals IX Ciclo, Università Ca’ Foscari, Venezia.

VASSILLI S., Le istituzioni preposte alla diffusione della lingua italiana all’estero. Strumenti e strategie, Master Itals, Università Ca’ Foscari, Venezia.

 

 

 

SITOGRAFIA

http://www.societadantealighieri.org/it/plida.php,

sito con informazioni sulla certificazione PLIDA della Dante Alighieri.

 

www.almaedizioni.it,

sito della casa editrice ALMA.

 

www.ambasciatangolana.com,

sito dell’Ambasciata d’Angola in Italia.

 

www.ambluanda.esteri.it,

sito dell’Ambasciata d’Italia in Angola.

 

www.apidis.it,

sito dell’Albo professionale italiano dei docenti di italiano a stranieri.

 

www.dilit.it,

sito della scuola di lingue Dilit di Roma.

 

www.edilingua.it,

sito della casa editrice Edilingua.

 

www.guerra-edizioni.it,

sito della casa editrice Guerra.

 

www.itals.it,

sito del Laboratorio Italis.

 

www.ladante.it,

sito dell’Associazione Dante Alighieri.

 

www.ucan.edu,

sito dell’Università Cattolica di Angola.

 

 

 

1 Alliance Française, Goethe Institut, Instituto Camões.

2 Centro de Formação Jornalistas.

3 Consorzio Interuniversitario per la Cooperazione Universitaria per i Paesi Emergenti.

5 Si vedano i siti delle più famose case editrici italiane che realizzano materiale didattico per l’insegnamento dell’Italiano LS a stranieri: www.almaedizioni.it, www.guerra-edizioni.it, www.edilingua.it, ecc.

9 Si vedano le collane “Italiano per specialisti” http://www.almaedizioni.it/catalogo/schede/ADULTI/SPE/ o “Linguaggi settoriali” http://www.guerraedizioni.com/books/index.cfm?node=0,1,15 di due case editrici leader nel settore.

10 Si veda ad esempio l’offerta formativa proposta dal Laboratorio Itals dell’Università Ca’ Foscari di Venezia: http://www.itals.it/

11 Albo Professionale Italiano dei Docenti di Italiano a Stranieri. www.apidis.it

 

Laboratorio Itals newsletter

Iscriviti per essere notificato quando é disponibile un nuovo numero del Bollettino ITALS

Abbonamento a Laboratorio Itals newsletter feed

Contatti

Per informazioni contattaci ai seguenti recapiti


Per informazioni sui Master: