Settembre 2005  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
Didattizzazione dell'Internet Tandem di Roberta Di Girolamo

ABSTRACT

L’apprendimento linguistico può usufruire di più canali, tra i quali la rete: la base per l’internet-tandem. La comunicazione con il partner avviene quindi a distanza e dev’essere ben guidata e organizzata in modo da raggiungere gli obiettivi previsti, perchè in una società dove il tempo assume sempre più valore nasce l’esigenza di un apprendimento sempre più efficace e mirato. Ecco allora che diventa fondamentale puntare all’interattività e quindi creare le condizioni e il materiale adatti alla realizzazione degli “incontri ravvicinati”, o meglio: approcci collaborativi composti dalla sinergia tra la comunicazione e il rapporto con un partner tandem.


Il fine dei compiti [della didattica ndr] è quello di facilitare il processo di apprendimento linguistico grazie alla combinazione di elementi motivanti dati dalla presentazione di situazioni reali all’interno della classe e dal meccanismo intrinseco ai compiti stessi,che portano lo studente a esercitare varie abilità cognitive di ordine superiore (formulare ipotesi, negoziare significati, valutare le soluzioni, ecc.) per raggiungere l’obiettivo del compito.”1

 

In questo articolo si vedrà allora come ottimizzare il sussidio dell’internet-tandem, renderlo cioè didatticamente adattabile ai diversi livelli di competenza dei discenti (quindi anche a classi ad abilità miste) e introdurlo in un percorso modulare perché flessibile e dinamico.

 

 

 

1. CARATTERISTICHE E NOVITA' DELL'INTERNET-TANDEM

In questa sede si darà una semplice e breve spiegazione dell’eTandem, o Tandem a distanza, per chi ancora non lo conoscesse. Per chi invece fosse interessato ad un approfondimento si consiglia di cliccare su www.slf.ruhr-uni-bochum.de, il sito dell’Università di Bochum (D): è consultabile in 14 lingue proprio perchè sede dell’International Tandem Network. In Italia ne troviamo uno solo all’Università degli Studi di Torino: www.cisi.unito.it/tandem/.

Queste piattaforme possono essere consigliate dagli insegnanti a chiunque sia interessato a trovare un partner con cui comunicare in lingua straniera via e-mail. Il vantaggio di questo tipo di apprendimento è la completa autonomia , sia riguardo le tematiche che i tempi. La comunicazione non è sincronizzata come per il tandem faccia a faccia ma la flessibilità degli incontri è un aspetto vantaggioso. È uno strumento utile per chi ha voglia di approfondire le proprie conoscenze al di là delle lezioni o del corso e per chi non può frequentare regolarmente i corsi di lingua.

Ecco allora che l’Internet-tandem rientra nella categoria dell’e-learning e cioè nell’uso della tecnologia e di internet per agevolare l’apprendimento e collaborare a distanza.

Non è da confondere con l’apprendimento a distanza, è bensì un’educazione all’autoapprendimento.

Si può definire -in parole povere– come un matrimonio tra comunicazione e innovazione.

E sono proprio questi due elementi –comunicazione e innovazione- a caratterizzare le novità didattiche che si illustrano in questa sede. Per rendere più efficace l’insegnamento si è pensato di sfruttare le seguenti risorse: il tandem, Internet e il Quadro comune europeo di riferimento. Per ottimizzare la comunicazione via internet-tandem si possono creare cioè delle schede dove appare il livello (dall’A1 al C2) che permette al docente di orientare al meglio la sua azione didattica.

Lavorare con l’internet-tandem così organizzato è ideale per ogni tipo di discente (dall’alunno di scuola media allo studente universitario) a partire dal livello A1 e adattabile ad ogni curricolo. È inoltre alla portata sia dei docenti di italiano LS che vogliano dare la possibilità ai propri discenti di entrare in diretto contatto con partner italiani residenti in Italia, che dei docenti di L2 in Italia che cercano il contatto diretto con l’estero.

 

2. REQUISITI E PRIMI PASSI

Le sale multimediali per lavorare in internet-tandem non devono necessariamente avere a disposizione un computer per ogni discente. Soprattutto all’inizio quando non c’è ancora una certa dimestichezza con il programma e/o con la lingua, il lavoro a coppie facilita gli incontri ed abbassa il filtro affettivo. Anche le webcams non sono indispensabili, è solo una condizione per alcune attività dove è prevista la videoconferenza.2

Se l’istituzione presso la quale si lavora non ha ancora allacciato rapporti con altre istituzioni all’estero, allora è meglio farlo. Basta cercare una scuola o Facoltà a piacere e contattarla via e-mail (normalmente non si devono fare più di dieci richieste per trovare il gemellaggio)3.

Si può tranquillamente usare la piattaforma di una delle due istituzioni senza dover affrontare costi di alcun genere. L’accresciuta facilità con cui oggigiorno si può creare un sito è un grande vantaggio. Per fare in modo che ci accedano solo i partecipanti è bene introdurre l’obbligo d’iscrizione.

Basta quindi usufruire le infrastrutture già esistenti, cercare una classe o un gruppo per lo scambio e darsi possibilmente in contemporanea appuntamento on-line!

 

Chiaro però che a monte gli insegnanti devono valutare le differenze degli. obiettivi tra i partner e concentrarsi sulle necessità comuni dei discenti.

Per ottimizzare lo scambio è consigliabile somministrare ad ogni studente il test d’autovalutazione in modo da non lasciare al caso la formazione delle coppie o dei gruppi (esistono vari tipi di test tra i quali quello della DIALANG on-line: www.dialang.org.

Non tutti gli studenti devono essere presenti nelle varie sessioni tandem, hanno anche la possibilità di lavorare da casa. L’importante è che si colleghino lo stesso giorno e alla stessa ora e che sappiano già cosa fare, altrimenti si trovano un po’ spaesati. È consigliabile quindi che almeno per il primo incontro siano tutti presenti.

Per quanto riguarda il lato tecnico è consigliabile fare delle prove generali prima di cominciare un’attività che richieda la voice mail, perchè a volte le università o le scuole usano sistemi diversi, non del tutto compatibili, e ciò potrebbe comportare problemi.

Si raccomanda inoltre che sia gli studenti che i docenti conoscano l’indirizzo del sito, in modo da trovare le attività, sapere dove e come mandare il lavoro terminato, come fare a chattare in modo che non lo veda tutta la classe, ecc.

A questo scopo è veramente utile organizzare un incontro apposito.

Questi consigli sono semplicemente una prevenzione. In che senso? Nel senso che soprattutto quando si lavora in rete è bene gestire il tempo in modo saggio per potersi concentrare più sulle attività e meno sui supporti.

 

3. ORGANIZZARE, CREARE, MODERARE: IL RUOLO DEL DOCENTE

 

Dopo aver considerato le caratteristiche salienti relative all’organizzazione, passiamo ad illustrare le fasi successive del progetto didattico:

  1. Identificazione e analisi dei bisogni

  2. Determinazione degli obiettivi

  3. Selezione e creazione del materiale

  4. Supporto durante lo scambio

  5. Eventuale controllo e valutazione

È assai difficile che uno studente sappia quali sono i suoi reali bisogni linguistici in lingua straniera, in quanto non conosce sempre i contesti in cui può mettere in atto le sue conoscenze. Quindi sta al docente identificare i bisogni attuali del discente, in base ai quali si determineranno poi gli obiettivi didattici (vedi 4.).

A livello operativo l’insegnante si può servire di schede di lavoro per attività complementari ad hoc, di tipo task-based learning (vedi 5.) [per il contenuto intrinseco dei compiti si rimanda al capitolo VII del Quadro o al capitolo VIII di Mezzadri4].

In un’intervista di Amelia Cepollaro al Prof. Begioni troviamo conferma di come cambi o meglio si evolva il ruolo dell’insegnante, proprio perchè si adatta alle nuove esigenze e ai nuovi mezzi: il docente “si trasforma in un coordinatore-consigliere (chiamato anche facilitatore) che non trasmette più un sapere prestabilito ma aiuta gli alunni ad accedere in lingua straniera ad informazioni che porteranno a compimento il loro progetto di apprendimento.”5

Infatti il ruolo del docente in un progetto Tandem è doppio: uno in classe e l’altro nell’aula multimediale.

Qui guiderà il discente nella scelta dell’attività, nell’interazione con i partner tandem e nell’orientamento.

Il lavoro in tandem prevede quattro tempi: il primo in cui si lavora in L1, il secondo in cui si lavora in LS (ma le due interazioni possono essere invertite), la correzione degli errori6 e il chattare liberamente.

Al termine, le attività possono essere stampate, salvate o mandate via e-mail ai docenti-coordinatori che ottengono così il feedback necessario.

Lavorare con l’internet-tandem non è solo una piacevole alternativa per gli alunni ma anche una grande soddisfazione per i docenti il cui nuovo ruolo non è meno importante di quello in classe e sicuramente altrettanto impegnativo.

 

4. GLI OBIETTIVI

Tra gli obiettivi principali e comuni ci sono quelli linguistici e quelli socio-culturali.

I primi implicano l’ampliamento e/o il consolidamento del lessico, sia quello relativo agli atti comunicativi tra i partner che quello più specifico delle microlingue. Lo studente, sia principiante che avanzato, dovrà sempre contattare il suo partner e interagire con lui, quindi durante le attività ognuno dovrà mettere in pratica ciò che ha imparato riguardo le forme di saluto, all’inizio e alla fine di un incontro, i pronomi interrogativi per porre domande generali o più specifiche a seconda dell’attività; capire le domande e rispondere in modo guidato. La preparazione in classe accelera l’interazione e il discente viene agevolato nell’apprendimento delle novità linguistiche; egli acquisisce con il tempo una certa disinvoltura, si sente più sicuro e la sua capacità di osservazione di contenuti socioculturali aumenta.

Allo stesso livello della capacità di comunicare nella lingua madre del partner si deve collocare la capacitá di muoversi nel contesto culturale del suo Paese. Ma perché viene attribuita una tale importanza a questi obiettivi?

Perché chi studia una lingua non ha solo bisogno di usarla nel Paese ospitante ma di sapere anche come comportarsi e muoversi all’interno di esso. Per raggiungere questi obiettivi l’Internet-tandem punta sulla collaborazione del partner. Lo studente impara cioè dal suo comportamento, dalle sue informazioni e dalle sue esperienze e queste informazioni le attinge soprattutto durante il chat libero, cioè al di fuori delle schede guidate. Diventa osservatore di se stesso nel momento in cui fornisce informazioni del suo mondo all’interlocutore, e osservatore di quest’ultimo quando comincia ad essere consapevole delle differenze interculturali Ecco perché è importante gestire i tempi in modo che gli ultimi 10 minuti siano dedicati alla comunicazione “libera”. Con questo si intende chattare con uno o più partner senza l’obbligo di trattare argomenti predefiniti dall’insegnante.

Possiamo quindi parlare di esperienza linguistico-culturale diretta.

Alla realizzazione degli obiettivi si prestano alcune strategie del Cooperative Learning, quali il peer learning o il peer tutoring. Gli studenti lavorano insieme ad un’attività o l’uno fa da tutore all’altro, nel tentativo di procedere insieme alla soluzione di un problema comune”.7

Una delle finalità dell’Internet-tandem non è solo quella di dare allo studente la possibilità di impadronirsi di quelle competenze di cui avrà bisogno nei rapporti umani e di lavoro nel nostro Paese, bensì il permettergli di fare diretta conoscenza con altri studenti. La cooperazione iniziale durante l’anno accademico

o scolastico porta spesso allo scambio di visite nel Paese della lingua studiata.

Il passaggio dalla lingua studiata in classe all’uso della stessa nel Paese ospitante viene quindi facilitato dall’esperienza in rete.

 

5. LE ABILITA'

[…] c’est en écrivant qu’on apprend à écrire (rédiger)’’ Célestin Freinet (1937)

Ottant’anni fa lo si diceva in francese, oggi in inglese : learning by -tandem. doing. Ed è sicuramente la frase che traduce una delle finalitá dell’Internet-tandem.

Il risultato di quest’attività motivante è lo sviluppo di varie abilità.

Con l’uso del computer i processi attivati durante la produzione scritta non rimangono mai impliciti. Le correzioni del partner e i suggerimenti del docente-tutore per la stesura di testi corretti li rendono espliciti.

Nell’ambito della lettura, gli studenti sono portati ad uno spirito di indagine e di ricerca: imparano a muoversi tra i vari siti in lingua straniera e a trovare sempre più efficientemente le informazioni che gli servono.

Il saper dialogare, abilità integrata, comincia già con il livello A1. Nella maggior parte dei casi si tratta di un dialogare asincrono (con le e-mail o il voicemail) e se l’attività lo richiede gli studenti possono dialogare chattando e avranno quindi una comunicazione semi-sincronizzata e più raramente sincronizzata quando l’attività prevede la videoconferenza.

Vengono inoltre esercitate strategie di studio, competenze interculturali e sociolinguistiche.

Possiamo quindi concludere affermando che l’Internet-tandem sviluppa in particolare l’abilità produttiva, di ricerca e quella interattiva.

 

6. IMPOSTAZIONE DI UNA SCHEDA DI LAVORO: PROPOSTA

 

I compiti assegnati sulla base di un orientamento volto all’azione stimolano le capacità cognitive di elaborazione e le strategie di apprendimento dello studente.

Le attività e i compiti devono essere significativi per l’apprendente, stimolarne l’interesse e la motivazione.”8

 

Qui di seguito possiamo dare un esempio indicativo circa l’aspetto di una scheda di lavoro. (ognuno potrà scegliere i colori e i simboli che desidera, per esempio i colori della scuola o dei due Paesi, aggiungere o togliere delle voci).

 

 


  1. In alternativa al nome dell’istituzione si può anche utilizzare il nome di un progetto, p.es. “Internet-tandem Brema-Torino”.

  2. In verticale e ben evidenziate si elencheranno le quattro abilità primarie – ascoltare, parlare, leggere e scrivere .

  3. A fianco delle abilità esercitate con la singola scheda di lavoro si potrà descrivere, più o meno dettagliatamente, l’obiettivo che si raggiunge in base al Quadro.

  4. Il titolo può riferirsi sia all’unità trattata in classe che ad un argomento.

  5. Il livello secondo il Quadro.

  6. È il punto più impegnativo per l’insegnante.

    È anche possibile preparare questa parte con gli alunni che potranno così esprimere direttamente i loro bisogni .

  7. Infine, a seconda delle necessità, è importante dare dei consigli su come organizzare man mano l’apprendimento in modo efficace e autonomo.

 

Questo modello è ideale per fornire un orientamento sia al docente che allo studente.

Le attività che comprendono l’uso di siti internet, hanno bisogno di una certa “manutenzione”. È sufficiente che vengano controllate una volta al mese per non incorrere in sgradevoli inconvenienti. Non è raro, per esempio, che un sito scompaia da un giorno all’altro.

La scelta della lingua veicolare per le schede va fatta in base alle conoscenze linguistiche del gruppo oppure sempre in LS e semplificare eventualmente il linguaggio.

Ecco, infine, una scheda di lavoro strutturata in modo semplice per studenti di economia. Le abilità non esercitate sono state tolte per questioni di spazio.

 

 

7. COME INTEGRARE LE SCHEDE DI LAVORO

Per l’insegnamento delle lingue viene spesso adotatta la didattica modulare, moduli tematici indipendenti, cioè, i quali rendono l’insegnamento flessibile, adattabile alle esigenze dell’utente. Una breve e chiara definizione ci viene data da Quartapelle:

 

 

Per moduli si intendono blocchi autonomi a valenza sia disciplinare
sia pluridisciplinare riferiti a insegnamenti di un segmento del curricolo.
I moduli presuppongono che si inventino percorsi brevi,
componibili fra loro e scomponibili al loro interno, non privi di
propedeuticità dall’uno all’altro e quindi di “catenacci”, ma ciascuno
dotato di una certa autonomia, di un proprio significato, di una
propria certificabilità e spendibilità.”
9

Il modulo, a sua volta, è suddiviso in unità didattiche o meglio d’acquisizione10. Considerando la durata media di un modulo (30-45 ore) e il poco tempo a disposizione per le LS (per questioni spesso economiche) è doveroso da parte dell’insegnante tener conto che per raggiungere le competenze prestabilite e necessarie bisogna indicare agli studenti cosa fare in autoapprendimento. A ciò si presta il modello della scheda che abbiamo presentato.

È consigliabile l’integrazione del lavoro in tandem ad unità ultimata in modo che il discente padroneggi l’argomento, il nuovo lessico e le nuove strutture grammaticali. In questo modo potrà affrontare l’approfondimento con maggiore sicurezza. Se invece si preferisce lavorare piuttosto sull’acquisizione che sul consolidamento, allora il docente potrà introdurre argomenti nuovi da trattare con l’appoggio del partner tandem.

Le schede di lavoro si possono usare regolarmente o meno. Non hanno la pretesa di creare un percorso modulare a se stante e danno più che altro piena libertà nella gestione dei materiali11 perchè si possono aggiungere ad un’unità a seconda delle possibilità organizzative. Sono inoltre utilizzabili come approfondimento o ripetizione di un certo argomento già affrontato.

Esse devono preferibilmente far parte della programmazione curricolare in modo che gli studenti si muovano in un percorso didatticamente coerente. In caso contrario lo studente si trova disorientato, perde il nesso logico tra le attività dell’unità didattica e il rendimento ne risente automaticamente.

Indipendentemente dal percorso previsto, si può usufruire dell’internet-tandem anche in ambito extra-curricolare e dare così la possibilità ai discenti di rafforzare semplicemente gli aspetti sociolinguistici o di scegliere tra le schede a disposizione le attività più attraenti.

 

8. CONCLUSIONI

L’Internet-tandem è molto motivante e sviluppa delle competenze importanti sia per l’apprendimento che per la socializzazione dell’individuo dovuta all’approccio interculturale diretto.

Il contenuto delle attività da svolgere richiede un certo impegno da parte dei docenti-coordinatori e può essere più o meno complesso.

In particolare, sono condizioni necessarie per la realizzazione di un progetto efficace la dotazione di infrastrutture efficienti da parte di ambedue i partner e la creazione, in sede didattica, di schede di lavoro integrate secondo gli obiettivi.

 

 

NOTE

1 Mezzadri, M., 2004, Il Quadro comune europeo a disposizione della classe, Guerra, Perugia, 87.

2 Questa coinvolge le modalità sensoriali ( con i suoni e il movimento delle immagini) che incidono positivamente sulla memoria; se ne consiglia perciò almeno l’uso sporadico.

3 Per chi avesse o trovasse un partner tandem al di fuori dell’Europa centrale è caldamente consigliabile tener conto del fuso orario per poter usufruire anche dell’instant messenger.

 

4 Mezzadri M., 2004, il Quadro comune europeo a disposizione della classe, Guerra, Perugia.

5 Cepollaro, A., 2000, “L’Italia fra noi”, Internet in didattica, intervista al prof. Begioni.

6 A tale proposito si possono consultare 10 errori al massimo oppure Suggerimenti tecnici per la correzione.

7 Balboni P., 2000, Le microlingue scientifico-professionali, UTET, Torino, 80.

8 Mezzadri, M., 2004, Il Quadro comune europeo a disposizione della classe, Guerra, Perugia, 30.

9 Quartapelle, F. (a cura di), 1999, Proposte per una didattica modulare. Modelli di educazione linguistica. Franco Angeli, Milano, 19.

10 Questa definizione ci viene data da Balboni (2000: 86) per spiegare la programmazione psicodidattica basata sulla formula GlobalitàAnalisiSintesi.

11 Torresan P., 2004, Alcuni suggerimenti per una didassi efficace, “In.IT”, XII .

 

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