Giugno 2013  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
L'importanza di un inserimento più strutturato dell'insegnamento della fonetica nelle classi universitarie americane: testi e nuove tecnologie a confronto di Ada Bertini Bezzi

ABSTRACT

Questo lavoro di ricerca-azione è stato svolto presso la John Cabot University di Roma su un gruppo di studenti americani di livello B1 ma con scarse conoscenze fonetiche.

L’ipotesi di fondo è che uno studio più strutturato della fonetica possa contribuire in maniera sostanziale all’apprendimento linguistico dell’italiano e che l’uso della multimedialità sia fondamentale nell’insegnamento fonetico, sia per la possibilità di riproduzione dei suoni che per la facilità di strumenti atti all’esercizio e allo scambio fra studenti e studenti-docente.

Questa ricerca ha permesso di valutare le reazioni all’introduzione della fonetica, sia da parte degli studenti che dell’insegnante; di sperimentare strumenti e tecniche didattiche per il miglioramento della pronuncia di alcuni suoni problematici per gli studenti anglofoni, con il fine di migliorare la loro comunicazione sia scritta che orale; di guidare gli studenti verso la valutazione e l’autovalutazione della fluenza propria e altrui e di stimolare il docente all’insegnamento della fonetica come parte del sillabo.

 

1. UN PO’ DI STORIA

L’attività è stata svolta nel mese di giugno 2011, per 3 settimane, in una classe di livello intermedio corrispondente ad un livello B1 del quadro europeo. Il corso completo ha avuto la durata di 5 settimane con lezioni di 2 ore al giorno per 4 giorni a settimana. Il corso era composto da 7 studentesse tutte provenienti da Università Statunitensi e con uno scarsissimo bagaglio di conoscenze fonetiche.

 

2. INTRODUZIONE E PREMESSE PER UN INSERIMENTO PIU’ STRUTTURATO DELLA FONETICA

La ricerca ha permesso:

  • di osservare un breve percorso di apprendimento fonetico in una classe di livello intermedio linguisticamente, ma elementare foneticamente, e valutare le reazioni all’introduzione della fonetica, sia da parte degli studenti che dell’insegnante;

  • di sperimentare strumenti e tecniche didattiche per il miglioramento della pronuncia di alcuni suoni problematici per gli studenti anglofoni, con il fine di migliorare la loro comunicazione sia scritta che orale;

  • di guidare gli studenti verso la valutazione e l’autovalutazione della fluenza propria e altrui;

  • di stimolare il docente all’insegnamento della fonetica come parte del sillabo.

 

L’ipotesi di fondo è che uno studio più strutturato della fonetica possa contribuire in maniera sostanziale all’apprendimento linguistico dell’italiano.

I manuali e testi di consultazione utilizzati in classe sono stati:

  1. Percorso Italia” di Giuseppe Patota e Norma Romanelli edito da De Agostini

  2. Giocare con la fonetica” di Rossana Dall’Armellina, M. Luisa Turolla e Giuliana Gori edito da Alma 1

  3. Dizionario italiano: http://www.dizionario-italiano.it/

  4. Dizionario d’ortografia e pronuncia: http://www.dizionario.rai.it/static.aspx?treeID=23

Le lezioni si sono svolte in aule attrezzate con lavagna tradizionale, registratore audio, TV, PC, con possibilità di utilizzare DVD e collegamento a Internet.

 

3. OBIETTIVI DELLO STUDIO

Gli obiettivi principali sono stati:

  • individuare le maggiori difficoltà fonetiche degli studenti;

  • individuare le difficoltà o i desideri del docente

  • esplorare l’efficacia e il gradimento degli esercizi fonetici e degli strumenti utilizzati;

  • testare i risultati ottenuti.

 

4. CONTENUTO

L’analisi è stata condotta prima attraverso questionari di ricognizione sia per gli studenti che per il docente.

Questo questionario è impiegato al fine di comprendere quale sia la vera percezione degli studenti nei confronti di uno studio strutturato della fonetica e come ne vedrebbero lo svolgimento nel percorso didattico.

Questo questionario è rivolto ad un’ autovalutazione del docente affinché possa acquisire una maggiore consapevolezza dell’applicazione della fonetica nel contesto classe prima del percorso didattico

successivamente attraverso:

  • l’osservazione della programmazione (organizzazione e preparazione delle attività fonetiche e dei materiali) e della gestione (fasi della lezione, metodologie, interazione studenti insegnante e studenti fra loro) sia con attenzione all’operato dell’ insegnante che alla reazione degli studenti;

  • l’osservazione e registrazione dei progressi effettuati dagli studenti (sviluppo abilità linguistiche, acquisizione e riutilizzo strutture grammaticali, interazione studente-studente).

 

Di conseguenza una prima analisi ha puntato sull’operato dell’ insegnante e una seconda sulle attitudini, motivazioni, abilità degli studenti.

Dopo alcune ore di osservazione e registrazione dei dati, sono emersi alcuni aspetti significativi:

  • la visione dell’insegnamento della fonetica nel contesto in cui opera il docente

  • la percezione delle difficoltà fonetiche degli studenti da parte del docente

  • la percezione delle difficoltà di pronuncia della lingua italiana da parte degli studenti anglofoni

  • l’inserimento di attività più efficaci per superare le problematiche fonetiche legate alla comunicazione linguistica

  • la possibilità di integrare l’insegnamento della fonetica come attività curriculare.

 

5. PERCORSO DIDATTICO

Prima di analizzare il percorso è necessario precisare che nel contesto di lavoro in cui opero ho ritenuto più opportuno introdurre le attività fonetiche a completamento di funzioni grammaticali o comunicative già precedentemente menzionate nel sillabo.

Prima fase

Individuazione degli errori, consapevolezza degli studenti e del docente.

In seguito ai questionari, si chiede agli studenti di leggere due testi, nel caso specifico sono stati utilizzati una filastrocca (Giocare con la fonetica, 2005: pag.19) e una poesia di Gianni Rodari: “Il pescatore”, che propongono suoni legati alle difficoltà fonetiche individuate dagli studenti stessi. Si analizzano le difficoltà e attraverso l’uso di dizionari fonetici on line, si propone una trascrizione fonetica delle parole chiave, che li aiuterà nell’apprendimento dei suoni italiani. Pratica in classe della filastrocca, registrazioni individuali della poesia a casa, e scambio, attraverso la piattaforma on-line usata dall’Università, per un raffronto con un modello neutro.

Discussione, identificazione e correzione in classe.

Questo lavoro servirà agli studenti per sviluppare una consapevolezza fonetica e al docente per elaborare un’analisi e una classificazione degli errori più ricorrenti sui quali lavorare in una seconda fase.

 

Seconda fase

Esercitazione e correzione degli errori individuati.

Ad ogni lezione si destinerà la spazio per un’attività che abbia una relazione con gli errori individuati e una connessione con il sillabo fornito in precedenza.

Le attività potranno essere suggerite

dal libro “Giocare con la fonetica”:

I menù in trascrizione, (pag. 44 – 45) questi menù sono scritti con l’alfabeto fonetico e gli studenti devono trascriverli con l’alfabeto italiano

Gatto matto testo (pag. 19) questo testo è utilizzato per rinforzare la percezione e l’uso delle consonanti doppie.

 

dal Web:

http://www.locuta.com/fonet.htm

http://www.dizionario-italiano.it/

http://www.dizionario.rai.it/

http://www.webalice.it/sandro.carnevali2011/fonetica/fonetica.htm

In prevalenza verranno utilizzate tecniche ludiche per favorire un abbassamento del filtro affettivo e un maggiore coinvolgimento verso questo aspetto della grammatica, ancora poco integrato.

 

Terza fase

Verifica

Si propone una nuova registrazione finale del testo proposto all’inizio della ricerca: si fa un raffronto finale per capire se ci sono stati dei miglioramenti, in che misura e dove.

Riflessione in plenum e questionario finale per gli studenti e per il docente.

Questo questionario è volto all’autovalutazione del docente al termine del percorso di lavoro in relazione ai metodi didattici, agli strumenti e alle finalità raggiunte.

Questo questionario è rivoto agli studenti per valutare l’efficacia delle attività e degli strumenti utilizzati in rapporto all’efficacia e allo sviluppo dello studio della fonetica

 

6. STRUMENTI UTILIZZATI E DESCRIZIONE DELLE OSSERVAZIONI EFFETTUATE

Oltre ai questionari succitati ho fatto ricorso alle seguenti schede di osservazione:

Dall’analisi condotta si può dedurre che, man mano che si procede con l’insegnamento, il docente riesce a calibrare fasi e tempi della lezione. Per quel che riguarda l’uso della lingua, perciò con conseguente ricaduta sulla pronuncia, il docente usa prevalentemente l’italiano, mentre gli studenti sono portati ancora all’uso dell’inglese, anche se tendono a modificare questa loro attitudine con il passare del tempo Per quel che riguarda materiali e spazi non vi sono particolari problematiche.

Queste schede hanno permesso di osservare che l’insegnante cerca di lasciare sempre uno spazio per la presentazione di nuovi elementi fonetici o per il rinforzo di elementi già introdotti in lezioni precedenti. Gli elementi sono quasi sempre contestualizzati in rapporto all’argomento trattato. Spesso si ricorre al Dizionario italiano on line o al dizionario d’ortografia e pronuncia on line in modo da associare l’aspetto visivo, quello orale e quello scritto. Vengono utilizzati anche video didattizzati e non, si fa anche uso di immagini.

Per la fase di memorizzazione, l’associazione grafema-fonema, la ripetizione dei suoni e alcuni esercizi che toccano la sfera fisica sono senza dubbio le metodiche più utilizzate.

Nella fase di interiorizzazione i giochi, le canzoni sono maggiormente usati.

La fase di riflessione è piuttosto sviluppata soprattutto sotto il profilo della fonetica contrastiva.

Con questa scheda è stato possibile dedurre che il docente riesce a comunicare con gli studenti con un linguaggio adeguato, è attento alle esigenze degli studenti, è chiaro nelle spiegazioni. Anche dal punto di vista relazionale spinge tutti gli studenti a partecipare, cerca di risolvere eventuali problemi e di instaurare nella classe un clima sereno e positivo.

Osservando gli studenti, all’inizio del percorso sono più passivi: pongono meno domande, non chiedono molte spiegazioni al docente, aspettano una sollecitazione dell’insegnante per essere coinvolti nelle attività proposte; con il passare delle settimane si sentono più coinvolti dalla fonetica, sono più stimolati e interessati e il loro atteggiamento è sicuramente più partecipativo e attivo.

Una prima considerazione è da attribuire al livello fonetico della classe, l’enfasi, infatti è stata assegnata a quelle strutture-suoni che sono stati presentati durante le settimane di apprendimento, trascurando un po’ gli altri suoni non presi in considerazione.

Da questa scheda si può rilevare inoltre, che il docente pone spesso in evidenza l’importanza alla fluidità, all’intonazione anche se non sempre gli studenti riescono a riprodurre in modo adeguato questi due aspetti della lingua, seppur comprendendone l’importanza.

Le problematiche che ricorrono più frequentemente sono quelle legate alla mancanza o carenza dei medesimi suoni nella lingua d’origine. (Vedi tabella 1.)

 


Osservazioni fonetiche

Difficoltà nel percepire e di conseguenza riprodurre le consonanti doppie, coppie minime (Casa-cassa, caro- carro, maglietta, abbraccio)

Mi piacciono molto i funghi.

La mia nona è bella

 

Questa problematica è legata alla maggioranza degli studenti stranieri, non solo a quelli anglofoni.

 

Difficoltà nel pronunciare il gruppo GN e GLI

Ingegnere, magnifico.

Miglio, famiglia, figlio

Nella lingua madre il GN viene pronunciato non come gruppo ma singolarmente.

Il gruppo GLI non è previsto, ma per aiutare la comparazione si possono utilizzare parole come MILLION, con cui ci possiamo avvicinare maggiormente al suono GLI.

 

Difficoltà nel pronunciare SCI – SCE vs. SCHI - SCHE

Pesce – Pesche

Interferenza con la lingua madre.


Moltissimi sono gli errori che riguardano il rapporto tra grafia e fonia.

Questo dipende anche dal fatto che gli studenti hanno scarsissime conoscenze di fonetica, non sviluppata né nella loro lingua madre, né nella lingua seconda.

Il docente, comunque, è molto attento nella correzione dell’errore e sa ben valutare quando intervenire e secondo quale modalità così da non generare nello studente alcuna frustrazione.

Gli studenti vengono coinvolti in modo diverso a seconda delle circostanze, si chiede aiuto alla classe, si sollecita una risposta differente, si spinge all’autocorrezione dopo una specifica riflessione.

Gli studenti sembrano accettare bene queste metodologie di lavoro e sembrano soddisfatti delle spiegazioni ricevute.

Tutte le schede sono state utilizzate per 3 volte così da avere una visione più completa del lavoro svolto.

La scelta delle schede è stata naturalmente determinata con l’intento di dare un’immagine il più possibile esaustiva di tutte le dinamiche di classe, non trascurando così nessuna analisi relativa al docente, agli studenti e al rapporto docente-studenti in relazione all’insegnamento fonetico nell’apprendimento linguistico.

 

7. DATI RIASSUNTIVI EMERSI DALL’OSSERVAZIONE E RICADUTA SUL PIANO METODOLOGICO

I principali dati che sono emersi da questo periodo di osservazione, sono in gran parte deducibili dai commenti alle singole schede nel paragrafo precedente, perciò mi limiterò qui a una breve sintesi che servirà anche a chiarire meglio gli scopi della mia attività.

Dal confronto dei quattro questionari e delle registrazioni effettuate nel periodo di osservazione, si può evidenziare che gli studenti prima di cominciare le attività fonetiche non avessero un’idea ben precisa di quel che sarebbe significato per loro apprendere una lingua anche attraverso lo studio della fonetica. Molti non avevano mai studiato né sperimentato esercizi fonetici, la loro percezione era approssimativa e la loro pronuncia era giudicata media. Al termine delle tre settimane però, tutti erano convinti che sarebbe stato utile introdurre lo studio della fonetica nelle attività curriculari a completamento dell’ apprendimento linguistico. In più hanno sottolineato l’importanza della correzione costante da parte del docente come elemento facilitatore e non ostacolante all’apprendimento.

Questa esperienza ha anche dimostrato che gli studenti seppur non abbiano avuto dei sostanziali miglioramenti nella pronuncia, come si evince dalle registrazioni, abbiano però acquistato una consapevolezza dei suoni che non avevano prima e soprattutto si siano sforzati di adeguare le loro pronunce ad un esempio neutro.

Anche il docente è maggiormente consapevole della validità e importanza dell’introduzione della fonetica nel sillabo e ha riscontrato una sua particolare attenzione alle attività rivolte all’ascolto.

Sia gli studenti che il docente, inoltre, sono pienamente convinti che l’uso della multimedialità sia fondamentale nell’insegnamento fonetico, sia per la varietà dei suoni, sia per la facilità di strumenti atti all’esercizio e allo scambio fra studenti e studenti-docente.

Certo non si può pretendere di ottenere dei risultati sorprendenti in sole tre settimane di lavoro “saltuario” ma certamente questo è un primo passo per potenziare un aspetto della grammatica che da molti è ancora ritenuto marginale ma che invece può offrire un valido aiuto, non solo nell’ambito dell’oralità, ma anche in quello della scrittura.

Questo studio mi ha dato, l’opportunità di dimostrare quanto sia versatile, flessibile, motivante e attuale l’insegnamento della fonetica e quanto potrebbe essere utile a tutti i livelli. Sarebbe importante creare un vero percorso formativo che prenda in considerazione la fonetica e la integri con le funzioni grammaticali e comunicative già presenti nei sillabi attuali.

 

 

BIBLIOGRAFIA

CANEPARI L. (2006) Avviamento alla fonetica, Einaudi, Torino.

COONAN, C. M. (a cura di), (2000) La Ricerca Azione, Cafoscarina, Venezia.

DALL’ARMELLINA R., TUROLLA M.L., GORI G. (2005) Giocare con la fonetica, Alma, Firenze

PATOTA G., ROMANELLI N. (2008 ) Percorso Italia, De Agostini Scuola, Milano.

 

 

SITOGRAFIA

http://venus.unive.it/aliasve/moduli/didattica_intercultura/ricerca_azione.pdf

Coonan, C. M, sito sulla Ricerca Azione, modulo on line per il progetto ALIAS dell’Università Ca’ Foscari, Venezia.

 

http://www.dizionario-italiano.it/

Dizionario della lingua italiana online.

 

http://www.dizionario.rai.it/

Dizionario di ortografia e pronuncia o line.

 

http://www.webalice.it/sandro.carnevali2011/fonetica/fon_ita.htm

Sito di Sandro Carnevali da cui è possibile scaricare un programma per la trascrizione fonetica.

 

http://www.locuta.com/fonet.htm

Sito con nozioni di base sulla fonetica ed esercizi online.

 

http://venus.unive.it/canipa/dokuwiki/doku.php

Sito di Luciano Canepari sulla fonetica naturale, ricco di informazioni, registrazioni, link.

 

1 Dal libro “GIOCHIAMO CON LA FONETICA” sono state utilizzate le seguenti attività:

  • SILLABANDO pag. 36 – 37 – 38

  • AL RISTORANTE pag. 43 – 44 – 45 – 46

Per consolidare il rapporto pronuncia – grafia e per far conoscere agli studenti i simboli IPA.

  • LO ZOO pag. 56 – 57 – 58

  • GATTO MATTO pag. 59 – 60 – 61

  • CLAP pag. 62 – 63

 

 

 

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