Aprile 2008  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
Progettare un corso di cultura italiana all'estero di Tiberio Snaidero

ABSTRACT

L’articolo dà conto di un’esperienza nata e sviluppatasi nell’ambito dell’elaborazione di una Tesi di Master Itals (Indirizzo organizzativo). L’autore, un insegnante di Italiano privo di esperienze professionali specifiche nel campo della gestione di eventi culturali, mosse dall’analisi del Laboratorio Internazionale della Comunicazione di Gemona del Friùli (Lab) per ipotizzare la creazione di un progetto didattico interculturale fondato sull’apprendimento della Lingua e della Cultura Italiane all’estero. Dopo aver analizzato le caratteristiche del Lab, vennero considerate alcune sue possibili declinazioni lontano dalla madrepatria. Applicando la metodologia del ‘project management’, l’ipotesi ben presto si trasformò in un vero e proprio piano di lavoro, che portò alla fondazione di una società in Irlanda:The Italian College Limited.
L’articolo costituisce un resoconto della fase di ideazione e di pianificazione del progetto.

 

PREMESSA

 

All’inizio del 2003 mi capitò tra le mani il verbale della presentazione dell’Associazione “Amici del Laboratorio”, il cui scopo è sostenere, sotto il profilo etico, culturale e organizzativo, il ‘Laboratorio Internazionale della Comunicazione’ di Gemona del Friuli. Cominciai ad interessarmi alla storia ed alla struttura di questo particolare tipo di corso di lingua e cultura italiana a stranieri. Contattai una componente dell’Associazione ed ottenni il recapito dell’agenzia di servizi culturali Euresis, che da Milano si occupa dell’organizzazione del Lab. Questa mi diede una generica disponibilità alla collaborazione, suggerendomi di parlare con Mila Brollo - una gemonese che da anni lavora con loro in qualità di ‘maestra di bottega’ negli ateliers di creatività che fanno parte integrante del Laboratorio - che aveva da poco terminato di scrivere una tesi di laurea in cui se ne analizzava l’offerta formativa. Andai a parlare con la dott.ssa Brollo, e studiai i materiali che nel frattempo Euresis mi aveva spedito. Le mie riflessioni mi portarono ad individuare alcuni campi d’indagine, che però si risolvevano in un’ulteriore analisi di un progetto già esistente. Intuivo di avere tra le mani una cassaforte piena di pietre preziose, ma non conoscevo la combinazione.

Decisi allora di recarmi a Milano per parlare direttamente con Emanuela DeMarchi, responsabile dell’organizzazione del ‘Laboratorio’.

Chiesi se grazie alla partecipazione al Lab alcuni corsisti avessero beneficiato di una crescita professionale. Mi interessai al “marchio” ‘Lab’, alla possibilità di utilizzarlo per attestare l’originalità dei materiali didattici prodotti o per garantire la qualità di altri corsi …

E finalmente ebbi l’idea: contattare ex corsisti che ritenevano di dovere anche al Lab la propria crescita professionale e chieder loro di collaborare ad un progetto di “esportazione” del Laboratorio nel loro paese. La dott.ssa DeMarchi mi avrebbe fornito i recapiti di alcuni corsisti “virtuosi” sparsi in giro per il mondo, coi quali io avrei cercato di individuare un luogo fisico, delle risorse umane e materiali, delle idee, delle strategie promozionali, delle coordinate gestionali ed un piano organizzativo per riprodurre in altre lande l’utopia del Lab di Gemona.

 

 

 

1. IL LABORATORIO INTERNAZIONALE DELLA COMUNICAZIONE

 

Il Laboratorio Internazionale della Comunicazione (Lab) si inserisce nella tradizione dei corsi estivi per stranieri dell’Università Cattolica di Milano attivi fin dal 1963. Dal 1980, dopo che negli anni precedenti il corso aveva avuto carattere nomadico, il Lab ha mantenuto la sua sede in Friuli Venezia Giulia. Questa regione è stata scelta in quanto spazio favorevole alle relazioni soprattutto tra Europa occidentale ed Europa orientale. Dal 1989 sede stabile è diventata Gemona del Friuli.

I destinatari del Laboratorio sono giovani studiosi, artisti e professionisti della comunicazione, che conoscono la lingua italiana e sono interessati a uno stage d’informazione ed aggiornamento sulla cultura e sulla realtà italiane contemporanee. L’età minima per partecipare all’iniziativa è 21 anni (la media essendo di 24), e scopo del Laboratorio è riunire i giovani professionisti in carriera attuando un programma di metissage culturale incentrato ogni anno su un determinato tema di approfondimento. Gli allievi fanno per un mese vita in comune con docenti, ospiti d’onore, maestri di bottega. Questi ultimi guidano ogni pomeriggio le attività di botteghe creative di archeologia, artigianato, teatro, fotografia, design, giornalismo, multimedialità, videotelevisione, didassi della lingua. Le mattine sono invece dedicate agli aggiornamenti linguistici e culturali, in ispecial modo riguardanti la letteratura, l’arte, la storia, il cinema e la musica.

Il Laboratorio Internazionale prevede anche incontri e seminari con protagonisti della cultura mondiale contemporanea, e a partire dal 1990 viene annualmente conferito a una personalità della cultura che si sia distinta per le sue doti di comunicatore il Gamajun international award. La gamajunità è uno dei piloni su cui si regge il Lab. Il fondatore Bruno DeMarchi dava questo nome alla voglia di vita, di amicizia, di ricerca del sapere che diventa nelle cinque settimane del Laboratorio una vera e propria opzione culturale, giacchè coniuga l’aspetto accademico del corso con la disponibilità a mettersi alla prova di docenti, staff tecnico ed allievi.

 

 

2.1 IL PROGETTO

 

Titolo del progetto

Laboratorio Italia

Contenuto

Corso di lingua e cultura italiana all’estero ispirato ai principi ed alla struttura del Laboratorio Internazionale della Comunicazione di Gemona

Premesse che hanno portato all’idea

I principi su cui si fonda il Lab di Gemona del Friuli sono la comunicazione, la comunità e la creatività. Per cinque settimane decine di persone provenienti da tutto il mondo studiano la lingua e la cultura italiana in un microcosmo informato di accademia e di “gamajunità”. Gli elementi che costituiscono la cifra distintiva di questa esperienza sono tutti esportabili, tranne uno: l’essere fisicamente in Italia. Non era questo un dettaglio di poco conto; era anche vero però che all’estero venivano comunque offerti corsi di Italiano Lingua Straniera: perché quindi non allestirne uno che si avvalesse della professionalità maturata in tanti anni dal Lab, facendo leva sulla soddisfazione che gli ex corsisti sparsi in tutto il mondo dichiaravano di aver ricavato dalla loro partecipazione al Laboratorio?

Descrizione e articolazione di ciò che avviene

Vita in comune di allievi, docenti universitari, maestri di bottega e ospiti d’onore, invitati a seminari di approfondimento sulle rispettive opere. Corsi accademici e botteghe creative.

Indicazione di collaboratori da coinvolgere

Ex corsisti che ritenessero di essere cresciuti dal punto di vista professionale e/o personale grazie al Lab. Docenti di italiano all’estero. Artisti e professionisti italiani all’estero o disposti a trasferirvisi in occasione del corso-laboratorio. Società civile del paese ospitante.

Indicazione di ciò che sarebbe stato indispensabile dal punto di vista tecnico e logistico

Spazi funzionali rispetto all’utilizzo, alla fruibilità ed alla presenza di servizi per docenti, tecnici e corsisti, attrezzati per le esigenze di comunicazione e di sicurezza, e disponibili nelle date che interessano. Aule per la didattica. Spazi per le botteghe creative. Sala convegni. Spazio mostre. Sala teatrale. Biblioteca. Sala proiezioni. Aula informatica. Campo sportivo. Sede per segreteria organizzativa. Macchine da ufficio, cancelleria, macchinari video e audio. Sede per ufficio stampa. Mensa. Alloggi per docenti, staff, corsisti.

Indicazione delle modalità di svolgimento

Al mattino aggiornamento culturale secondo moduli accademici sulla lingua italiana, sulle lettere, le arti figurative e sulla società, la politica, l’ambiente. Pausa pranzo. Il primo pomeriggio sarebbe stato dedicato al lavoro personale di ricerca attraverso la biblioteca, l’emeroteca e la videoteca. Il pomeriggio sarebbe proseguito con le attività delle botteghe creative sotto la guida di professionisti del campo teatrale, musicale, cinematografico, del design, del giornalismo e dell’artigianato.

Indicazione dei tempi presumibili di attuazione

Quindici mesi.

Indicazione dei destinatari

Studenti e curiosi della cultura italiana.

 

Dal ‘Diario di Bordo’

 

 

Udine, 19 febbraio 2003

 

 

Cari Nicolas, Marco Tullio, Annette, Doris, Cliodhna, Diego, Christel, Magdalena, Judit, Abdelkrim, Judy, Reiko, Torrun, Jean Pierre, Mojca, Malgorzata, Heidi,

 

vi scrivo a proposito del Lab di Gemona.

Io sono Tiberio Snaidero, un insegnante di Italiano di Udine. Vi contatto in veste di studente del ‘Master in Didattica e Promozione di Lingua e Cultura Italiane a Stranieri (Master Itals)’, che sto completando all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Sono impegnato in una tesi di indirizzo organizzativo, e vorrei che fosse incentrata sul Laboratorio Internazionale della Comunicazione.

Ho parlato sia con Mila Brollo che con Emanuela DeMarchi. Quest’ultima mi ha fornito i vostri recapiti perché ritiene siate le persone giuste per aiutarmi a realizzare la mia idea: elaborare un progetto di esportazione del Laboratorio. Creare cioè all’estero un corso di cultura italiana col ‘marchio’ del “Lab”.

L’idea è quella di contattare alcuni ex-corsisti (voi) che sono cresciuti professionalmente grazie alla frequenza del Laboratorio di Gemona, e provare a stilare una sorta di piano di fattibilità di un corso basato sui principi di Comunicazione, Comunità e Creatività, che sono la cifra distintiva dell’evento diretto dal prof. DeMarchi. Il vostro compito, se sarete così gentili e disponibili, sarebbe innanzitutto quello di individuare un luogo fisico che si presti ad ospitare un’esperienza del genere. Una piccola città, quindi, come lo è Gemona, e che come Gemona offra ospitalità, tranquillità, strutture. Per quanto riguarda gli insegnanti, dovremo fare un monitoraggio di coloro che nella vostra nazione hanno a che fare con la lingua e la cultura italiane: docenti, ricercatori, ma anche imprenditori, artisti. I laboratori pomeridiani saranno individuati anche in funzione delle risorse umane disponibili ‘in loco’. Sarà poi interessante cercare sponsor che sostengano e finanzino l’iniziativa, o con denaro oppure con donazioni di materiali, locazione di ambienti, e quant’altro.

Sarà infine stimolante riflettere sulle strategie promozionali e trovare anche l’opportuna collocazione temporale, che dovrà verosimilmente non coincidere col periodo in cui ha luogo il Laboratorio di Gemona, a cui semmai alcuni dei corsisti dei “miniLab” potrebbero accedere come borsisti.

Il progetto che elaboreremo diventerà la tesi di 50 pagine richiesta per la conclusione del mio Master. Potrei lavorare solo virtualmente, servendomi soprattutto di Internet, come ho fatto in occasione del Modulo “Promozione di eventi culturali”, in cui ho immaginato di dover organizzare a Ljubljana degli eventi per aumentare le iscrizioni ai corsi di Italiano di una scuola. Ma preferirei avere in voi dei consulenti qualificati sul posto, perché forse questa potrebbe diventare una cosa da realizzare sul serio, in un prossimo futuro.

 

Vi ringrazio per aver letto pazientemente il mio messaggio. Mentre attendo le vostre cortesi risposte, vi invio i migliori saluti.

 

Tiberio Snaidero”

 

 

Iniziò con questa lettera l’avventura del mio azzardo. Nulla mi garantiva infatti che i miei interlocutori gradissero collaborare con un perfetto sconosciuto, per fini tutto sommato abbastanza nebulosi. Nei giorni seguenti ricevetti invece ben dieci risposte, tutte cortesi. Alcuni colleghi mi assicurarono da subito il loro aiuto, altri si dissero disposti a darmi qualche consiglio, rinunciando però ad attivarsi in prima persona in caso di passaggio alla fase organizzativa. Tutti manifestarono il desiderio di capire meglio che cosa avessi in mente. Inviai quindi una seconda missiva, nella quale chiarii la mia intenzione di effettuare un monitoraggio sulla possibile realizzazione di un piano di espansione del Laboratorio. Aggiunsi che la sua concretizzazione sarebbe dipesa da diversi fattori: la mia abilità, la volontà degli organizzatori del Lab di Gemona, le caratteristiche oggettive dei luoghi prescelti, le informazioni che avrei ottenuto grazie a loro. A questo proposito, chiedevo loro di rispondere alle seguenti domande …

 

 

2.2 GLI EX CORSISTI “VIRTUOSI”

 

1. In che modo il Lab di Gemona ti ha fatto crescere?

 

2. Tra le cittadine situate nella regione in cui vivi, quale presenta delle caratteristiche adatte ad un Laboratorio Internazionale della Comunicazione?

 

3. Sono presenti ‘in loco’ persone (te compreso) che a causa della loro nazionalità, formazione culturale, professione potrebbero far parte del corpo docente o della staff tecnico del Laboratorio?

 

4. Quali “Botteghe del pomeriggio” pensi si potrebbero allestire?

 

5. Se provassimo ad escludere metà luglio/metà agosto, in quale altro periodo dell’anno ritieni si potrebbe collocare il Lab?

 

 

Lo scambio di idee che fece seguito all’invio del questionario mise in luce tre diversi modi di intendere il progetto:

 

Riproposizione dell’esperienza di Gemona, avvalendosi di docenti e staff locali

Minicorso di aggiornamento destinato ad ex corsisti di una determinata area geografica

Corso di formazione rivolto ad italianisti indigeni e gestito da personale del Lab originario, i cui partecipanti acquisiscano il diritto ad una corsia preferenziale per il Lab di Gemona e/o diventino a loro volta docenti di corsi 1. e 2.

 

I tre progetti non necessariamente si escludevano l’ un altro. Forse, al contrario, potevano costituire momenti diversi di una strategia a più ampio respiro, e a tal fine lavorare sinergicamente.

In ogni caso, quale che fosse il progetto individuato come quello avente le maggiori possibilità di realizzazione, si rivelava necessario localizzare con maggiore precisione gli spazi in cui il corso si sarebbe svolto; identificare la partnership da associare per la sua organizzazione; nominare un comitato organizzativo.

A questo punto, stabilire il tipo di evento più appropriato alla promozione del corso.

 

 

2.3 S.W.O.T. ANALYSIS

 

Dopo aver letto e valutato le informazioni ottenute, furono analizzate le potenzialità del progetto servendosi di uno strumento utilizzato nel marketing per visualizzare i punti di forza ed i punti di debolezza di un’idea, riflettere sulle opportunità (intese come vantaggi che possono venire da e per il progetto e l’organizzatore) ed individuare ciò che potrebbe vanificare l’operazione: la S.W.O.T. analysis.

S.W.O.T. è un acronimo le cui lettere stanno per Strenghts (Forze), Weaknesses (Debolezze), Opportunities (Opportunità) e Threats (Minacce). Vi sarebbero stati inseriti i risultati di quella sorta di ‘brainstorming telematico’ che era stato sviluppato chiedendo ai colleghi stranieri – di fatto una sorta di ‘team di progetto’ virtuale - di rispondere alle domande utilizzando il comando “Rispondi a tutti”. Questo esercizio avrebbe consentito di capire il grado di realizzabilità dell’operazione, di individuare gli interventi correttivi e gli aggiustamenti e di definire quegli elementi problematici e quelle indicazioni di sostegno che possono essere di grande utilità operativa nelle fasi di pianificazione ed esecuzione:

 

 

Forze

Il marchio ‘Lab’.

La buona reputazione del Laboratorio presso coloro che lo hanno frequentato, presso molte università ed istituti italiani di cultura.

La disponibilità di know-how della struttura ‘Lab’.

La presenza sul territorio di ex corsisti disponibili a collaborare.

La determinazione dell’organizzazione a portare a termine il progetto.

Debolezze

I costi presumibilmente più alti dovuti alla mancanza, almeno in partenza, di finanziamenti da parte di istituzioni ed enti pubblici locali.

Il fatto di non essere, a differenza del Lab originario, localizzato in Italia.

L’incognita costituita dalle risorse umane e materiali disponibili.

Le incertezze organizzative e gestionali dipendenti dal venir meno di punti di riferimento logistici conosciuti.

Opportunità

La domanda di cultura italiana non esaurientemente soddisfatta dai corsi già esistenti.

La diversa e nuova, rispetto ai corsi tradizionali, impostazione del Laboratorio come comunità di docenti e studenti al lavoro in botteghe di creatività.

 

Minacce

Il possibile scarso interesse dei destinatari – prevalentemente studenti - per un corso di lingua e cultura italiane non in Italia.

La diffidenza della popolazione locale nei confronti di un microcosmo alieno paracadutato sul posto.

Il venir meno della collaborazione da parte di alcuni ex corsisti.

 

 

L’analisi S.W.O.T. permise di stabilire le priorità di intervento:

 

  1. Restringere il team a coloro che si erano dimostrati più convinti e determinati

  2. Comunicare ai collaboratori l’intero piano di lavoro

  3. Individuare con più precisione i destinatari

  4. Definire gli aspetti logistici dell’evento

 

Fu inviata ai colleghi che avevano risposto con maggiore continuità la successione delle voci su cui si sarebbe lavorato:

 

La pianificazione del progetto

La programmazione (luogo, periodo, sinergie)

Il piano operativo (attività, calendario, risorse)

Il piano economico-finanziario (budget, aspetti economico-finanziari)

L’esecuzione del progetto

La gestione organizzativa

La gestione della comunicazione (immagine, promozione, pubblicità)

 

Il periodo più indicato appariva quello estivo, ma era necessario riflettere, nella segnalazione del luogo, su: la funzionalità rispetto all'utilizzo e alla presenza di servizi per docenti, staff e corsisti; l'economicità; i possibili vantaggi in termini organizzativi, finanziari, di partnership derivanti dall'uso o meno di uno spazio rispetto a un altro; la capienza; l'immagine; la disponibilità nel periodo estivo; la compatibilità con il carattere dell'evento.

Nell’attesa di arricchire il dossier generale, fu deciso di privilegiare le località segnalate dai contatti più affidabili, individuando una sede precisa su cui ‘zumare’ l’attenzione. Pareva interessante Mèrida, in Venezuela, da dove Doris Pachano non aveva fatto mai mancare informazioni ed aveva dichiarato esplicitamente la propria disponibilità a collaborare. Si sarebbe però assentata qualche settimana e sia questo inconveniente che, soprattutto, ragioni di maggiore prossimità, il fatto che facesse parte dell’Unione Europea, la tradizionale simpatia che i suoi abitanti nutrono nei confronti dell’Italia, la continuità con cui Cliodhna aveva risposto alle sollecitazioni, e la dimestichezza dell’organizzatore con la lingua inglese indirizzarono verso la scelta definitiva: Skerries, Irlanda.

 

Il ricorso a professori italiani che già insegnavano italianistica nelle università irlandesi, se da un lato presentava vantaggi evidenti dal punto di vista del budget (rispetto all’importazione di docenti dall’Italia), dall’altro imponeva una verifica del target. Quale appeal avrebbe infatti avuto per degli studenti irlandesi di Lingua e Letteratura Italiana ritrovarsi in un corso estivo gli stessi professori dei corsi accademici?

I destinatari avrebbero dovuto essere individuati tra i ragazzi dell’ultimo ciclo delle scuole secondarie superiori (senior cycle) che avevano studiato Italiano come lingua straniera. In Irlanda, infatti, dal 2000 molte scuole partecipano a un programma nazionale del Department of Education and Science che promuove l’insegnamento di lingue straniere meno diffuse del francese e del tedesco: il giapponese, lo spagnolo, e appunto l’italiano. Terminato il penultimo anno degli studi medi secondari e posti di fronte alla scelta della facoltà, alcuni di questi studenti avrebbero potuto trovare interessante immergersi per un paio di settimane in un microcosmo di italianità. Dal canto loro, la o le università coinvolte avrebbero fatto rientrare il ‘Laboratorio Italia’ nel loro programma di orientamento per gli studenti delle facoltà di Arts e Humanities, patrocinando l’iniziativa con l’inserimento nello staff di uno o più docenti del Dipartimento di Italianistica.

 

 

3. LA PIANIFICAZIONE DEL PROGETTO

 

3.1 LA PROGRAMMAZIONE

 

La scelta del luogo

 

Skerries è una cittadina di mare situata sulla costa orientale dell’Irlanda, la Fingal coast, nella North county di Dublino.

E’ situata a 18 miglia dal centro di Dublino, da cui è facilmente raggiungibile anche con il sistema di trasporti pubblici (treno o corriera). Era una cittadina in espansione, che nel 2002 ospitava undicimila abitanti. Una delle attrattive era costituita dal progetto Skerries Mills, che aveva riattato alcuni edifici dei secoli XVII, XVIII e XIX, e che avrebbero potuto essere presi in considerazione come sede di una o più botteghe del Laboratorio. Altre strutture adatte erano quelle dei locali del Community College che, chiusi alle attività didattiche nel periodo estivo, avrebbero fornito una soluzione ideale al problema del reperimento di aule ed attrezzature. Un’altra possibile risorsa era rappresentata dalla Prosper Fingal, un’associazione della Contea di Fingal che si occupava principalmente di disabili. Prosper aveva esperienza nel catering, oltre a possedere un proprio Vocational Training Centre in cui si insegnavano Arte, Teatro e Multimedialità. Skerries è anche una filming location: una qualità da non sottovalutare, nella prospettiva di una bottega creativa di cortometraggi di fiction. Skerries ospita inoltre abitualmente art-workshops, mostre di pittura sia individuali che collettive, gallerie d’arte. Il locale Community Centre dispone di un piccolo teatro (il Little Theatre), sede ideale per la bottega creativa di spettacolo.

 

La scelta del periodo

 

Considerati i tempi necessari per organizzare il corso-laboratorio, la ricerca e l’acquisizione della disponibilità degli spazi, l’individuazione ed il reclutamento dei docenti, dei maestri di bottega e dello staff tecnico, e il target dei destinatari, il periodo non avrebbe potuto essere che quello estivo, verosimilmente a cavallo tra luglio e agosto 2004.

 

 

L’individuazione delle sinergie

 

Nell’interesse dell’operazione dal punto di vista economico-finanziario, di consenso, di prestigio ed anche organizzativo e logistico, sarebbe stato vantaggioso riuscire a coinvolgere:

 

  1. Istituzioni pubbliche irlandesi (National Department of Education and Science, Arts Council, University College Cork, Trinity College Dublin, University College Dublin), comunitarie (l’Unione Europea) ed italiane (la Società Dante Alighieri, l’Istituto Italiano di Cultura di Dublino) a cui chiedere patrocini, contributi, finanziamenti.

  2. Enti ed istituzioni locali ed aziende comunali (Fingal County Council, Skerries Community Centre, Skerries Community College, Irish Vocational Education Association), a cui chiedere finanziamenti o aiuti in servizi.

  3. Società private, italiane (come Fiat e Fantoni, che già sostengono il Lab a Gemona) e locali (Prosper Fingal), a cui proporre operazioni di sponsorizzazione

  4. Associazioni, enti e strutture a cui proporre scambi di servizi, apporti coproduttivi (gemellaggi, promozione di corsi di inglese e di gaelico per italiani)

  5. Organi di informazione, stampa e media a cui prospettare esclusive ed interviste

 

 

3.2 IL PIANO OPERATIVO

 

3.2.1 LE ATTIVITÀ OPERATIVE

 

Predisporre un piano di lavoro sarebbe stata un’ottima base per impostare meccanismi di controllo del progetto e per gestire gli obiettivi ed i risultati. Per la sua rappresentazione grafica, sarebbe stato utilizzato il sistema wbs - work breakdown structure (struttura di scomposizione del lavoro), il cui modello di esemplificazione visiva su base gerarchica avrebbe permesso di visualizzare il piano a colpo d’occhio.

 

Wbs del progetto “Laboratorio Italia”

 

 

 

Visualizzazione della durata temporale delle varie attività

 

Attività

Sottoattività

Durata

Inizio/Fine

Pianificazione

PI

Programma

PI.1

6 mesi

Aprile 2003/Ottobre 2003

 

Dossier

PI.3

6 mesi

Marzo 2003/Sett’03

 

Budget

PI.4

8 mesi

Marzo 2003/Nov ‘04

Luogo

LU

Ricerca struttura

LU.1

4 mesi

Maggio‘03/Settembre ‘03

 

Stesura accordo

LU.2

5 mesi

Maggio’03/Ott’03

Staff docenti

ST

Individuazione

ST.1

5 mesi

Aprile 2003/Agosto 2003

 

Reclutamento

ST.2

5 mesi

Maggio03/Sett04

Finanziamenti

FI

Pubblici

FI.1

16 mesi

Giugno‘03/Ott.’04

 

Sponsor

FI.2

14 mesi

Maggio03/Giugno04

Comunicazione

CO

 

Promozione

CO.1

6 mesi

Ottobre03/Marzo04

 

Pubblicità

CO.2

5 mesi

Marzo04/Luglio04

 

 

 

3.2.2 LE RISORSE

 

Era giunto il momento di allocare per ogni attività le risorse necessarie, umane e materiali. Era necessario capire ciò che sarebbe stato possibile richiedere alle strutture partner, ciò che sarebbe stato oggetto di prestazioni dirette e ciò che sarebbe potuto venire decentrato a soggetti esterni (forniture, appalti).

 

 

Le risorse umane

  • figure necessarie per lo svolgimento delle diverse azioni: amministrazione di boarding schools, presidi di dipartimenti di Italiano, linguisti, funzionari ministeriali, politici, manager pubblici, fornitori

  • come e dove reperirle: attraverso contatti di posta elettronica, telefonate, incontri diretti a Udine, Milano, Dublino, Fingal County.

  • quali assumere in modo diretto: director della compagnia

  • quali sono relative a rapporti di fornitura: ditta di catering, società di trasporti, boarding school; di consulenza: Cliodhna Noonan, Silvia Bertoni e Anne Clark dell’ITI, Barnes e gli altri presidi dei dipartimenti di italiano; di assistenza: Bridin Gilroy, Graham Russell, Stephanie Bourke

 

 

 

Lo staff dei docenti

 

 

I corsi del mattino

 

Gli insegnanti sarebbero stati di madrelingua italiana. Sia per i corsi di lingua che per quelli di cultura sarebbero stati individuati nei dipartimenti di Italianistica della National University of Ireland, sedi di Dublino (UCD), di Cork. (UCC) e di Galway (UCG). Si contava anche sulla disponibilità, reiteratamente ribadita, del Linguistic Institute of Ireland (ITE’), nella cui sezione di Modern languages lavoravano Silvia Bertoni e Anne Clark, responsabili per la lingua italiana. Il loro lavoro consiste nel produrre materiale didattico anche per la ministeriale Post-Primary Languages Initiative, la cui coordinatrice nazionale Bridin Gilroy rappresentava una delle figure-chiave per la realizzazione del progetto.

 

Le botteghe del pomeriggio

 

L’ orientamento era in direzione di quattro botteghe di creatività: arte, musica, teatro, multimedialità (o giornalismo o fumetti). Ognuna di esse avrebbe ospitato quindici studenti, i quali avrebbero dovuto frequentare il laboratorio prescelto fino alla conclusione del corso. Un proficuo incontro con l’ing. Artini, direttore della Scuola mosaicisti di Spilimbergo, aveva permesso di incassare la disponibilità del prestigiosissimo istituto. Erano interessati a contribuire al corso in Irlanda inviando un maestro e un paio di casse di tessere di pietra colorata, oltre alle martelline. Quanto ai banchi da lavoro, a parere del direttore non avrebbe costituito un problema trovare qualcosa di adatto sul posto. La bottega di musica avrebbe assunto la forma di una scuola di canto. A condurla sarebbe stata Barbara Sabbadini, musicista, compositrice ed maestra di coro friulana. Una trasferta avrebbe permesso di compiere dei sopralluoghi per trovare una sede adatta. Risultava che allo Skerries Community College avessero luogo dei concerti, e che a Naul, un paesino limitrofo, sorgesse un centro musicale polifunzionale. La bottega teatrale avrebbe avuto come scopo la realizzazione di uno spettacolo. La direzione sarebbe stata affidata a Riccardo Magherini, attore, regista e docente di recitazione della compagnia milanese “L’Arsenale”. Magherini aveva per anni collaborato con il ‘Lab’ di Gemona ed era già stato in Irlanda, chiamato proprio da Cliodhna a tenere degli stages a Cork.

 

 

Risorse tecniche necessarie

Casse tesserae mosaico

Mobile phone

Overhead projector

Martelline

Digital camera

OHP slides

Banchi da lavoro

Risme carta

Gommapiuma

Pianoforte

Fotocopiatrice

Imbottiture divani

Tamburelli

PC portatile

Molle

Lettore CD

PC

Stoffe

Carta musica

Softwares

 

Imp. amplificazione

Pennarelli

 

Radioregistratore

Lavagne

 

 

 

3.3 IL PIANO ECONOMICO-FINANZIARIO

 

 

3.3.1 IL BUDGET

 

Stilare il budget fu un momento di grande difficoltà, perché l’Agenzia europea di servizi culturali “Euresis”, che da Milano organizzava da tanti anni il ‘Laboratorio Internazionale della Comunicazione’ di Gemona, si mostrava estremamente cauta e voleva capire molto bene come si sviluppava l’iniziativa prima di considerare un coinvolgimento diretto.

L’esecuzione dell’evento non poteva essere legata ad un filo così tenue. In maggio erano previsti in Irlanda incontri con funzionari ministeriali, presidi di dipartimenti di italianistica, linguisti, politici locali che avevano mostrato interesse al progetto. Alla domanda: “Chi organizzerà tutto questo?” non era possibile rispondere che non lo si sapeva ancora.

Fu così affidato ad un avvocato il compito di vagliare il modo più rapido ed indolore di formalizzare un’ agenzia di servizi.

Considerato che sarebbe stato il primo progetto organizzato dall’ agenzia, non sarebbe stato da tener conto, nel bilancio di previsione, dei costi/ricavi indiretti.

Il budget avrebbe quindi evidenziato i soli dati economici legati al prodotto (costi/ricavi connessi alla produzione del corso-laboratorio, fino alla sua attivazione, quindi netta predominanza di costi diretti fissi). L’individuazione dei costi avrebbe consentito di definire il prezzo di vendita del corso, con l’obiettivo di poter conseguire ricavi che abbattessero alcune quote di spese dirette fisse di produzione fino al cosiddetto Bep, break even point, punto di pareggio tra costi e ricavi, oltre il quale ci sono margini di profitto.

Volendo visualizzare graficamente la tipologia di costi/ricavi legata al progetto “Laboratorio Italia”, fu ricavata la seguente tabella:

 

 

COSTI

Diretti

Fissi

Fitto aule e laboratori

Noleggio macchine da ufficio, macchinari video ed attrezzatura tecnica

Acquisto cancelleria

Acquisto libri, giornali, riviste

Remunerazione docenti

Pagamento vitto e alloggio

Rimborso spese trasporto staff

Spese telefoniche

Spese stampa programmi, manifesti, magliette

Spese amministrative

Variabili

Spese straordinarie

RICAVI

 

Fissi

Sovvenzioni finalizzate

Sponsorizzazioni dirette

Variabili

Vendita iscrizioni al corso

 

 

Ai costi suindicati erano da aggiungere le spese di viaggio e soggiorno per incontrare le persone che avrebbero dovuto dare un senso alla voce “Ricavi fissi”.

 

 

3.3.2 GLI ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI

 

Essendo il primo progetto dell’organizzazione e non esistendo ancora – nemmeno sul piano giuridico-formale - una struttura societaria, redarre un piano degli andamenti di cassa sarebbe risultata un’operazione assai astratta e fine a sé stessa.

L’ avvocato suggerì di cercare un accountant in Irlanda, preferibilmente presso lo studio del solicitor presso il quale avrei registrato l’agenzia di cultural management. Domiciliare una Limited company era infatti a suo parere la soluzione migliore, la meno rischiosa, la relativamente meno onerosa. Nel corso del sopralluogo sarebbero stati chiesti i costi del book keeping da parte di colui che sarebbe diventato il chartered secretary dell’agenzia.

 

Sovvenzioni pubbliche

Le sovvenzioni ambite erano riconducibili a programmi dell’Unione Europea, a iniziative nazionali irlandesi, a contributi della contea di Fingal e ad erogazioni della Regione Friuli Venezia Giulia.

 

Post-Primary Languages Initiative

La Post-Primary Languages Initiative (PPLI) è una delle azioni intraprese nell’ambito educativo dallo stato irlandese e fa parte dell’ambizioso National Development Plan, un grandioso piano di investimenti che interessa tutti i settori della nazione.

Nata nel 2000, la PPLI si propone di incentivare nelle scuole medie, inferiori (junior) e superiori (senior), lo studio del Giapponese, dello Spagnolo, del Russo e dell’Italiano. La nostra lingua viene al momento insegnata in una quarantina di scuole sparse in tutta l’Irlanda, e gli istituti che aderiscono all’iniziativa si giovano del supporto del Linguistic Institute of Ireland (ITE’), i cui ricercatori producono materiale didattico e forniscono consulenza metodologica ai docenti. Il programma era coordinato dalla signora Bridin Gilroy, e convincerla della bontà del progetto avrebbe potuto significare finanziare l’intera campagna promozionale, una volta che il ‘Laboratorio Italia’ fosse stato patrocinato dal Department of Education and Science ed inserito nelle offerte dell’iniziativa ministeriale.

 

Fingal County Council Arts Grants

Il Consiglio della Contea di Fingal sostiene ed incoraggia le organizzazioni che progettano eventi e manifestazioni che apportino un positivo contributo all’immagine ed alla vita culturale della regione. Il Fingal County Council prevede anche l’erogazione di finanziamenti, in accordo con la sezione 12 dell’ Arts Act del 1973. Lo stesse linee programmatiche del piano di sviluppo decennale di Fingal (Fingal Development Board_2002-2011) prevedono “to support the development of significant leisure and cultural opportunities”, anche attraverso scuole estive (Fingal Summer Schools). La richiesta di sostegno (finanziario e logistico) sarebbe stata indirizzata a Rory O’Byrne e a Marion Brown, funzionari del Community Culture and Sports’ Department della Fingal County, ed al Consigliere della Contea Ned Ryan – membro del comitato Community, Culture & General.

 

Finanziamento della Regione FVG

La Scuola Mosaicisti “Irene di Spilimbergo” è un istituto molto quotato sul piano internazionale e rappresenta un fiore all’occhiello per tutta la regione. La scuola viene amministrata da un Consorzio creato ad hoc, ed il Consiglio di Amministrazione è presieduto da un politico. Più volte, la scuola ha partecipato a programmi di promozione della regione Friuli Venezia Giulia all’estero, come la grande mostra di mosaico allestita dal prestigioso Royal Ontario Museum (ROM) di Toronto.

Il Direttore della Scuola ing. Artini si era detto favorevole alla partecipazione della Scuola Mosaicisti al Laboratorio in Irlanda; aveva però messo in chiaro come loro stessi vivessero delle sovvenzioni degli enti pubblici, e che a questi ultimi sarebbe stato necessario rivolgersi per finanziare la trasferta.

 

Sponsor

I soggetti che avremmo cercato di coinvolgere come sponsor sarebbero stati individuati tra le fondazioni bancarie, le fondazioni filantropiche internazionali e le aziende della contea di Fingal.

 

Fondazioni bancarie

Le fondazioni di origine bancaria sono nate nel 1990 a seguito della legge Amato, che prevede la separazione delle medesime dalle imprese bancarie. La Legge Ciampi del 1998 attribuisce alle fondazioni di origine bancaria l'obbligo di perseguire tra gli altri scopi lo sviluppo dell'arte, della conservazione e valorizzazione dei beni culturali, facendo assumere a questi soggetti un ruolo sempre più rilevante nel sostenere il settore culturale (nel 1998 esse hanno conferito al settore dell'arte e della cultura più di 150 miliardi). Leggendo lo statuto della ‘Fondazione Cassamarca’, furono individuate tra le finalità del soggetto il sostegno ad “iniziative a tutela e promozione della diffusione della cultura italiana all’estero.” Tale impegno si era concretizzato nel finanziamento di 13 cattedre e lettorati di Lingua e Letteratura Italiana presso numerose università straniere, nell’organizzazione di convegni internazionali sull’Umanesimo ed era sfociato in un Protocollo d'Intesa siglato tra il Ministero degli Esteri Italiano e la Fondazione stessa che si erano impegnati a sostenere reciproche azioni in ambito culturale a sostegno della cultura italiana all'estero. Cassamarca prevedeva specificamente lo stanziamento di circa un milione e mezzo di euro all’anno per iniziative e manifestazioni che promuovessero la diffusione della lingua e della cultura italiana.

Aziende irlandesi

La Fingal Workshop Ltd., comunemente nota come Prosper Fingal, è una società che si occupa di servizi ai disabili. Nata nel 1978 come emanazione di un’associazione di genitori, si è affermata sul territorio come la principale azienda del suo settore, e sta vivendo una fase di ulteriore espansione che mira ai mercati stranieri. Prepara alimenti pronti da consumarsi presso i suoi centri o a domicilio, organizza corsi professionali, funge da sportello informativo, orientativo e di collocamento. Produce infine e vende in propri negozi al dettaglio oggetti in terracotta, tessuti cuciti a mano, cibi e prodotti biologici. La sede centrale è proprio a Skerries e le sue strutture, tra cui una mensa e delle aule scolastiche attrezzate ed informatizzate, avrebbero potuto interessare molto da vicino il progetto.

 

Le entrate erano però ancora un’incognita. I contatti diretti con alcuni interlocutori, lo studio del bilancio del Laboratorio di Gemona e il sopralluogo in Irlanda permisero di avere al contrario un’idea abbastanza precisa dell’ ammontare delle spese.

 

 

Budget di previsione

Limited Co.

 

Incorporation

100

Establishment

450

Book keeping, budget, taxes

2.000

Director/Chartered secretary

450

Totale Ltd.

3.000

Docenti

 

ScuolaMosaico

3.000+600(PAYE)

Barbara Sabbadini

2.000+400(PAYE)

Riccardo Magherini

2.000+400(PAYE)

Docente Quarta Bottega

2.000+400(PAYE)

Docente Lingua

2.000+400(PAYE)

Docente Arte

2.000+400(PAYE)

Docente Società

2.000+400(PAYE)

Docente Spettacolo

2.000+400(PAYE)

Totale docenti

28.400

I Subtotale

31.400

Spese di gestione e organizzazione

 

Spese sopralluogo maggio 2003

750

Spese postali e valori bollati

500

Spese telefoniche

1.000

Spese cancelleria e materiali d’uso

1.000

Spese di segreteria permanente

3.000+600(PAYE)

Spese di spedizione

1.500

Rimborso spese viaggio maestri e staff

3.000 (300x10)

Spese per botteghe di creatività

2.000

Totale spese gestione e organizzazione

13250

II Subtotale

44.750

Spese di vitto e alloggio

 

Alloggio e vitto corsisti

31.500(35€x60paxx15gg)

Alloggio e vitto docenti e staff

6.750(45x10x11)

Totale spese vitto e alloggio

38.250

III Subtotale

83.000

Spese di noleggio e affitto locali per il corso

 

Noleggio macchine da ufficio

1.000

Noleggio pianoforte e tamburelli

1.000

Noleggio impianto di amplificazione (amplificatore, diffusori, microfono)

1.000

Affitto ‘Little theatre’ di Skerries

500

Affitto exibition room ‘Skerries Mills’

500

Affitto ‘Fingal Arts Centre’ di Rush

1.000

Totale spese noleggio e affitti

5.000

IV Subtotale

88.000

Spese di promozione e pubblicità

 

Promozione ‘Languages Initiative’

0

Stampa programmi, manifesti, targhe

1.500

Affissioni

250

Ufficio stampa (comunicati stampa)

250

Inaugurazione alla sala da tea dell’Ardgillan Demesne

2.000

Totale spese promozione

4.000

V Subtotale

92.000

TOTALE (comprensivo di arrotondamento cautelativo di ca. 8.000)

100.000 €

 

 

4. L‘ESECUZIONE DEL PROGETTO

 

4.1 LA GESTIONE ORGANIZZATIVA

 

Per gestione degli aspetti organizzativi sarebbero state prese in considerazione quelle operazioni che avrebbero riguardato il vero e proprio lavoro di produzione, le modalità di svolgimento dell’evento e le problematiche relative alla scelta e l’utilizzo dello spazio dove lo spettacolo avrebbe avuto luogo.

 

La concessione degli spazi

 

Per i corsi accademici della mattina sarebbero state necessarie aule scolastiche e un’aula magna, attrezzate con impianto di amplificazione della voce e dotate di lavagna nera, di lavagna luminosa, di radioregistratore, di proiettore, schermo e personal computer (con installato il programma “PowerPoint” , casse acustiche, “Real Audio” e lo slot per lettore DVD). Gli spazi di una scuola chiusa a causa della sospensione estiva delle attività didattiche sarebbero stati ideali. Meno scontata la scelta dei luoghi adatti alle botteghe di creatività dei pomeriggi. Da visionare il Little theatre dello Skerries Community Centre, setting ideale per il laboratorio teatrale, mentre la bottega di composizione e canto si sarebbe giovata di ambienti in cui fosse consueto fare della musica. Sarebbe stata da verificare la disponibilità del Seamus Ennis Centre di Naul, nel caso nessuna delle scuole di Skerries si rivelasse adeguatamente attrezzata. L’officina di arte musiva necessitava di qualche banco da lavoro. Un possibile scenario apparivano i mulini restaurati di The Mills, o l’interno dell’ugualmente pubblico Ardgillan Castle. Quanto al laboratorio multimediale, la decisione di attivarlo non era ancora definitiva. Ad ogni buon conto, avremmo cercato di individuare l’ambiente più appropriato, tenendo presente che un’aula informatizzata si sarebbe rivelata necessaria anche nel caso si fosse optato per la bottega di giornalismo, per la quale avremmo sondato anche la disponibilità alla collaborazione del piccolo giornale locale (Skerries News).

 

 

4.2 LA GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE

 

Il piano di comunicazione sarebbe partito da due presupposti: 1. comunicare all’esterno il contenuto del progetto; 2. garantire un ritorno d’immagine positivo per tutti i protagonisti (la struttura organizzatrice, i partner, gli sponsor, le istituzioni, i docenti).

L’evento “Laboratorio Italia” avrebbe avuto un target di destinatari molto preciso: studenti irlandesi del senior cycle che abbiano studiato italiano a scuola grazie al programma ministeriale Post-Primary Languages Initiative (PPLI). Coloro che avranno concluso il penultimo e l’ultimo anno delle superiori in classi in cui si è insegnato l’italiano sarebbero stati, nell’estate 2004, circa in 400. A questo gruppo di ragazzi ci si sarebbe rivolti per convincere 60 di loro ad iscriversi al corso estivo residenziale di lingua e cultura italiana. E sarebbe stato possibile farlo in modo continuativo ed efficace solo se il corso fosse stato considerato parte integrante del programma ministeriale di ampliamento dell’offerta di lingue straniere da apprendere.

 

 

4.2.1 L’IMMAGINE

 

Si sarebbe trattato di stabilire dei segni identificativi propri dell’evento, da apporre su tutti i materiali, non solo promozionali e pubblicitari, riferiti al progetto: dalla carta intestata, alle buste, alle cartelle, ai contenitori e comunicati stampa, ai blok notes, ai badge, alle magliette, alla segnaletica, ai fax ed alle fotocopie. Essi avrebbero dovuto essere riconoscibili e memorizzabili, coerenti con la natura dell’evento, coordinati e ricorrenti. In particolare essi sarebbero potuti consistere in:

  • un titolo dell’evento (Laboratorio Italia)

  • un logotipo della manifestazione (l’arpa irlandese inserita nel tricolore italiano)

  • una grafica distintiva (il titolo dell’evento sempre in azzurro)

La carta intestata e gli altri materiali avrebbero visto riportati i propri marchi istituzionali (Dept. of Education and Science, Accademia Ltd., Euresis) e pure i credit degli organismi pubblici (Contea di Fingal, Regione Friuli Venezia Giulia, ITE’, National University of Ireland) e privati che avrebbero partecipato alla sua realizzazione.

 

 

4.2.2 LA PROMOZIONE

 

Il principale canale promozionale dell’evento sarebbero state le comunicazioni istituzionali del Department of Education and Science. In ogni brochure informativa inviata alle scuole, in ogni materiale didattico preparato dall’ITE’, in ogni corso di aggiornamento degli insegnanti di italiano sarebbe dovuta essere segnalata l’attivazione di ‘Laboratorio Italia’ a Skerries nel luglio 2004. Se la struttura ministeriale che promuove la PPLI e il Linguistic Institute of Ireland (ITE’) avessero fatto loro il progetto, allora la catechizzazione del corpo docente sarebbe avvenuta di conseguenza, così come l’opera di promozione diretta in classe dei docenti stessi. Oltre a ciò, l’organizzazione avrebbe inviato ad ogni studente di italiano degli ultimi due anni di scuola superiore una normale lettera a casa, con le informazioni su prezzi e condizioni, oltre al pieghevole con il programma della manifestazione e i recapiti degli organizzatori. La spedizione delle lettere sarebbe stata effettuata dopo che le istituzioni irlandesi deputate avessero già presentato almeno una volta l’iniziativa. Nella lettera ci sarebbe stato anche il rinvio al sito internet del Laboratorio Internazionale della Comunicazione, il cui portale avrebbe dato ampio risalto alla prima declinazione all’estero del ‘Lab’.

 

 

4.2.2 LA PUBBLICITÀ

 

Per raggiungere un target così definito la strategia appropriata è quella promozionale diretta. Il senso della pubblicità, in una operazione del genere, sarebbe stato un altro: consentire a tutti i protagonisti del progetto di comunicare adeguatamente la missione, cioè lo scopo della propria esistenza ed attività, e l’identità, ovverossia i tratti distintivi che caratterizzano l’attività dell’ente o della struttura, istituzione o società. La Fingal County punta programmaticamente ad una valorizzazione dei tratti che la rendano riconoscibile dal punto di vista sociale, economico e culturale dalle altre contee irlandesi e punta ad un’affermazione sul piano internazionale (soprattutto sul versante turistico).

La Regione Friuli Venezia Giulia, d’altro canto, persegue da anni una politica di esportazione delle proprie risorse artigianali, industriali e turistiche.

Una strategia pubblicitaria giovevole ad entrambe sarebbe stata quella degli accordi bilaterali nell’ambito di un gemellaggio, che prevedesse il corso-laboratorio come una delle iniziative di collaborazione e scambio che, partendo dall’ambito culturale, si allargassero poi a quello turistico, commerciale e finanziario. L’organizzazione del ‘Lab Italia’ avrebbe proposto alle due amministrazioni di includere la segnalazione dell’evento in calendario nel luglio 2004 nelle proprie campagne pubblicitarie, coinvolgendo i rispettivi consorzi regionali di promozione turistica, che si sarebbero serviti del ‘Lab’ come pretesto per promuovere i territori di riferimento. Più notizie sulla contea di Fingal in Friuli, più Friuli nella Fingal County. Contatti quindi con trasmissioni radiofoniche (‘Undicietrenta’) e televisive regionali (‘Settimanale’ del TGR Friuli Venezia Giulia) e nazionali (‘Sereno variabile’, ‘Alle falde del Kilimanjaro’), e con Radio shows (Morning Ireland, Five Seven Live) e TV shows (Nationwide, No Frontiers) in Irlanda. .

Queste le proposte dell’organizzazione, che avrebbe potuto acquistare forza contrattuale con gli organi di informazione, naturalmente, solo grazie ad un coinvolgimento diretto e convinto degli uffici stampa dei due soggetti amministrativi.

 

Evidenti i vantaggi di una campagna pubblicitaria anche per la società di servizi ai disabili Fingal Workshop Ltd.

La Prosper Fingal stava infatti allargando il proprio raggio d’azione a tutto il territorio nazionale irlandese ed ha ambizioni internazionali. Il servizio di ‘catering’ alla comunità italo-irlandese del Lab avrebbe costituito un interessante precedente per Prosper, aprendo nuove prospettive commerciali. La strategia pubblicitaria suggerita sarebbe stata in questo caso legata alla distribuzione di stampati, sia sul territorio di Fingal (volantinaggi, espositori, ecc.) che nel resto dell’Irlanda (grazie al marchio della Ltd. apposto sui materiali informativi e promozionali del corso). Un badge pubblicitario che attivasse un link al sito della società sarebbe stato infine inserito nella sezione dedicata all’evento dal portale del ‘Laboratorio Internazionale della Comunicazione’ di Gemona.

 

L’Università Nazionale d’Irlanda, che con le sedi di Dublin, Galway e Cork avrebbe fornito parte dei docenti dei corsi accademici al ‘Lab’, avrebbe pubblicizzato il proprio patrocinio e la propria partecipazione diretta con la comunicazione istituzionale della propria struttura (avvisi nelle bacheche dei dipartimenti di lingue, locandine negli atri delle facoltà di Humanities and Arts), con comunicati stampa ai principali quotidiani pubblicati a Cork (Irish Examiner, The Corkman), a Dublino (Irish Independent, The Irish Times) e nella Fingal Co. (Fingal Independent) e segnalando la propria collaborazione all’evento nel materiale orientativo distribuito alle scuole secondarie nazionali.

 

Le Fondazioni bancarie e filantropiche avrebbero incluso l’evento tra quelli finanziati per l’anno 2004, nelle apposite sezioni dei rispettivi siti web, oltre che nel loro materiale informativo cartaceo. ‘Cassamarca’ cura molto la gestione della comunicazione, e non mancano mai su importanti quotidiani e periodici nazionali articoli sulle attività della Fondazione. Non sarebbe stato necessario che l’organizzazione, una volta acquisita la compartecipazione al progetto di una delle sue società strumentali, si occupasse delle strategie pubblicitarie della Fondazione bancaria.

 

Nei mesi che avrebbero preceduto l’avvio del “Laboratorio Italia” sarebbe stato molto importante creare e sviluppare rapporti di collaborazione continua con gli organi di informazione. La gestione della comunicazione non avrebbe potuto prescindere da giornali, radio e televisioni. I contatti con le redazioni e con i singoli giornalisti sarebbero dovuti essere tenuti con frequenza, e l’invio di materiali, dossier, immagini, comunicati essere regolare. Agire in questo modo avrebbe facilitato la convocazione dei vari organi di informazione in occasione della presentazione pubblica del corso che, soprattutto se fosse stato inserito in un più ampio ventaglio di collaborazione tra amministrazioni regionali a livello internazionale, sarebbe potuto venire amplificato sui notiziari sia irlandesi che italiani.

L’inaugurazione ufficiale avrebbe avuto luogo sabato 10 luglio 2004 al Castello di Ardgillan, uno dei simboli della Contea di Fingal oltre che possibile sede dei corsi accademici del mattino. Alla presenza di rappresentanti politici locali e friulani, della gente di Fingal, dei presidi dei dipartimenti di Italiano delle Università Nazionali d’Irlanda, delle titolari dell’ agenzia di servizi culturali ‘Euresis’, della coordinatrice nazionale della ‘Post-Primary Languages Initiative’, delle responsabili per l’Italiano del ‘Linguistic Institute of Ireland’, del direttore della ‘Fingal Workshop Ltd.’, dei delegati della Fondazione bancaria ‘Cassamarca’, di giornalisti della televisione e della carta stampata, l’ideatore del progetto ‘Laboratorio Italia’ avrebbe illustrato ai convenuti la storia della nascita dell’iniziativa, la strutturazione del corso e le prospettive delle collaborazioni e delle compartecipazioni sviluppate.

 

 

5. IN IRLANDA

 

Nella settimana tra il 4 ed il 9 maggio 2003 effettuai un sopralluogo in Irlanda, dove incontrai gli amministratori delle strutture pubbliche che sarebbero potute essere utilizzate per ‘Laboratorio Italia’. Sul posto, venni a conoscenza di ulteriori possibili sedi dei corsi e delle botteghe, e di un collegio che avrebbe potuto ospitare i corsisti durante l’estate. Incontrai inoltre politici, docenti universitari, funzionari delle istituzioni educative, e mi informai sui costi e sui doveri vincolati all’istituzione di una Limited Company, sugli obblighi fiscali della società stessa e sulle modalità di apertura e mantenimento di un conto bancario intestato a una compagnia di servizi educativi. Presi anche informazioni sulle spese di noleggio di strumenti musicali ed impianti di amplificazione, e su quelle dei bus per i viaggi di trasferimento tra gli alloggi degli studenti, le classi di Didattica dell’italiano e le sedi delle botteghe del pomeriggio.

 

Il 17 giugno del 2003 fu poi effettivamente fondata una Limited company, chiamata The Italian College Limited.

In quel giorno ebbero ufficialmente termine le fasi di progettazione e di pianificazione dell’evento, ed ebbe inizio la fase esecutiva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

 

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De Biase F., Genovese M. C., Perissinotto L., Saggion O., Manuale delle Professioni Culturali. Strumenti, percorsi e strategie per le professioni nuove, Utet Libreria, Torino, 1997

 

Deputazione per il Laboratorio internazionale della comunicazione, la gazzetta del gamajun,Anno XII, n. 101, 13 agosto 2002

 

Idem, la gazzetta del gamajun, Anno XII, n. 103, 28 agosto 2002

 

Fitzgibbon M. and Kelly A., From Maestro to Manager - Critical Issues in Arts- and Culture Management, Oak Tree Press, Dublin, 1997

 

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SITOGRAFIA

 

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http://www.leargas.ie/ (Léargas è l’agenzia nazionale irlandese che amministra i programmi di cooperazione nazionale, europea ed internazionale che hanno a che fare con l’istruzione e l’orientamento)

 

http://www.prosperfingal.org/pages/about1.html (sito della “Prosper Fingal”, nome con cui è conosciuta l’associazione di assistenza ai disabili “Fingal Workshop Ltd.”)

 

http://www.realtnamara.ie/ (portale della primary school di Skerries “Scoil Réalt na Mara”)

 

http://www.socc.ie/~skerries/ (scheda della cittadina di Skerries del “St. Oliver’s Community College” di Drogheda, Co. Louth)

 

http://www.skerries.com/ (directory di tutte le attività e dei servizi culturali e commerciali di Skerries)

 

http://www.skerrieshomepage.f2s.com/index.html (presentazione “turistica” di Skerries)

 

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http://www.skerries.dublindiocese.ie/ (website della “St. Patrick’s Parrish” di Skerries)

 

http://www.iol.ie/~stpatsk/ (sito della scuola secondaria “St. Patrick’s Senior National School”)

 

http://www.dalmac.ie/Lang/smractivity.html (illustra i corsi di lingua estivi della “Dalmac school” di Rush)

 

http://www.languagesinitiative.ie/ (descrive la “Post Primary Languages Initiative” con cui, dal 2000, il governo irlandese promuove lo studio di Italiano, Spagnolo, Giapponese e Russo)

 

http://www.languagesinitiative.ie/marino_ite.html (portale del “Linguistic Institute of Ireland”, che promuove l’apprendimento delle lingue collaborando ad iniziative ministeriali e producendo materiali didattici)

 

 

 

 

 

 

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