Settembre 2011  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
C. De Caldas Brito, Viviscrivi di Paolo Torresan

AUTORE: R. de Barros Laraia
TITOLO: Cultura. Um conceito antropológico
CITTÀ: Rio de Janeiro
EDITORE: Zahar
ANNO: 2009

 

Parlo in spagnolo a Dio, in italiano alle donne, in francese agli uomini e in tedesco al mio cavallo.

È una frase attribuita a Carlo V d’Asburgo, che ben rappresenta il consolidarsi di un immaginario attorno alle culture. L’italiano, beninteso, ancora oggi vanta la fama di lingua musicale e seduttiva: Italians Do It Better andava (va ancora?) di moda nelle magliette. Ma è proprio così? La classe di lingua non può essere invece il luogo in cui, anziché diffondere, si de-costruiscono gli stereotipi (a tal proposito, si legga il bellissimo articolo di Manuela Derosas apparso su Studi di Glottodidattica)? L’anima anima nascondersi, diceva Eraclito, e così la cultura tra le pieghe della lingua, spesso dando luogo a numerose contraddizioni. Che dire per esempio della lingua colorata del portoghese in cui brulicano lampi di pazzia: Tà maluco? Tà doido? Tà louco? equivalgono a Sei pazzo? Sei scemo? Sei fuori? Sono formule istituzionalizzate nas ruas cariocas, nelle strade di Rio, appena pare che l’interlocutore faccia o dica qualcosa che non rispetta le previsioni del parlante; a un italiano, però, suonano strane: paiono forme di non rispetto.

 

La lingua è complessa e la cultura vi si nasconde, e questo è in sintesi il nocciolo dell’opera oggetto di recensione.

 

La cultura è un magma che diviene e si trasforma nel tempo: la cultura politica della destra berlusconiana stigmatizza di “estremista” chi si colloca troppo al centro, cosa impensabile vent’anni fa; lo stesso leader rassicura che non mette le mani nelle tasche degli italiani (e ci mancherebbe altro!): metafora inconcepibile nei cauti annunci dei leader democristiani della prima repubblica.

 

Un magma, quello della cultura, sensibilissimo ai contatti con le culture vicine, complessità interagenti: ne sono prova in Italia i dialetti. In Veneto, per esempio, pesca di dice pèrsego, e albicocca armeìn, rimandando ai paesi di origine dei frutti, Persia e Armenia, e a riprova del fatto che la lingua della razza Piave è ben più meticcia di quanto si possa pensare (o si sia indotti a pensare, al seguito dei vari Gentilini & Co.).

 

Insomma queste e molte altre considerazioni ruotano attorno a quel concetto di relativismo culturale di cui il libro in questione, ben alla ventiquattresima edizione, rappresenta uno tra gli studi più raffinati.

 

È da inserire, perciò, nella biblioteca di una scuola di lingue, o in quella privata di qualsiasi professionista dell’insegnamento insoddisfatto della maniera dozzinale cui spesso la dimensione culturale è trattata e dello spazio risicato che le è dedicato.

 

Pur se in portoghese, il testo si lascia facilmente comprendere da un lettore italiano.  

Laboratorio Itals newsletter

Iscriviti per essere notificato quando é disponibile un nuovo numero del Bollettino ITALS

Abbonamento a Laboratorio Itals newsletter feed

Contatti

Per informazioni contattaci ai seguenti recapiti


Per informazioni sui Master: