AUTORI: Eliane Whitehouse - Warwick Pudney
TITOLO: Ho un vulcano nella pancia. Come aiutare i bambini ad affrontare la rabbia
CITTÀ: Torino
EDITORE: Edizioni Gruppo Abele
ANNO: 1999
PAGINE: 80
Ho un vulcano nella pancia, dice il bambino arrabbiato. Insegnanti e genitori non fanno caso allo alla metafora. Eppure L. di 9 anni sta dicendo quanto sia ingiusta la punizione subita per le birichinate del fratellino. Ma la rabbia, questo flusso piroclastico che il bambino crede di non poter contenere, è un sentimento universale, naturale; fa bene poiché è necessaria come protezione e come stimolo. Il bambino non ne sa il linguaggio, come spesso non lo sanno gli adulti; in parte ne sente la forza, in parte gli pare che una volta tolto il tappo l'emozione si trasformi subito in violenza, subita o inferta. L'autostima ferita può avere la forma dell'aggressione contro l'altro, oppure può macerare, come nel caso di L., e mascherarsi dietro una comunicazione appena decifrabile, dove la rabbia si confonde con la paura di sbagliare, di non essere all'altezza della situazione, di non essere al sicuro, di non capire, di non conoscere le regole, di perdere qualcosa di importante. Paura della rabbia e rabbia per la paura. Coloro che hanno scritto questo testo sono convinti che il filo che unisce rabbia e paura si possa spezzare, dando una voce all'emozione, fornendo cioè un vocabolario in cui il vulcano esprima dove, perché, quando e con chi vuole esplodere. L'interesse che il testo può avere per gli insegnanti, compresi quelli di una lingua straniera, sono le venticinque schede didattiche facilmente utilizzabili che hanno lo scopo di sensibilizzare e formare gli studenti alla gestione del conflitto. Un percorso interessante, realizzato attraverso letture, verbalizzazioni, produzioni scritte, drammatizzazioni.

Tutti sono in grado di arrabbiarsi, è facile. Ma essere arrabbiati nei confronti della persona giusta e con la giusta intensità e nel giusto modo e nel momento giusto e per un motivo giusto, non è nella facoltà di tutti, e non è un compito facile.
(Aristotele)

Allora Pinocchio, perduta la pazienza, afferrò con rabbia il battente della porta per bussare un colpo da far rintronare tutto il casamento: ma il battente che era di ferro, diventò a un tratto un'anguilla viva, che sgusciandogli dalle mani sparì nel rigagnolo d'acqua in mezzo alla strada. Ah sì? gridò Pinocchio, sempre più accecato dalla collera. Se il battente è sparito, io seguiterò a bussare a furia di calci.
(Carlo Collodi, Pinocchio)