Giugno 2006  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
Gabriele Pallotti, A.I.P.I. Insegnare l’italiano come seconda lingua di Paolo Torresan


AUTORE: Gabriele Pallotti – A.I.P.I., Associazione Interculturale Polo Interetnico
TITOLO: Imparare e insegnare l’italiano come lingua straniera
CITTÀ: Roma
EDITORE: Bonacci
ANNO: 2005
PAGINE: 90 + video

Un video rivolto agli insegnanti che si accingono a insegnare italiano come lingua seconda, è il frutto del lavoro dell’A.I.P.I. (Associazione Interculturale Polo Interetnico), coordinato da Gabriele Pallotti e pubblicato da Bonacci.

Le tematiche affrontate sono: l’accoglienza, l’importanza della lingua materna, l’interlingua, la didattica dell’italiano.

Il quadro che Graziella Favaro compone a riguardo dell’accoglienza è quanto mai eterogeneo. Le scuole sono divise: dalla totale assenza della benché minima iniziativa, ai casi più fortunati in cui la scuola riesce a ritagliare delle ore dall’orario di cattedra oppure in cui gli enti locali sostengono la scuola attraverso fondi che consentono il lavoro di raccordo da parte dei mediatori linguistici.

Gli interventi di Antonella Ceccagno e di Gabriele Pallotti, dedicati rispettivamente alla lingua materna e ai diversi gradi dell’interlingua degli alunni stranieri, possono essere letti invece sotto la voce “rispetto”. Da un lato, Ceccagno contesta l’ingenuità di chi crede che l’esercizio della L1 costituisca un ostacolo all’acquisizione della L2 (quando invece esiste un terreno comune, come già riconosce Cummins, costituito da competenze e abilità cognitive che vengono trasferite da una lingua all’altra). Dall’altro, Pallotti invita a considerare le produzioni degli allievi secondo una prospettiva “interna”, quella dell’interlingua appunto, per cui il livello in cui si trova l’alunno viene visto per le sue caratteristiche interne di sistematicità e di rigore (ovvero, di logica), non già come insieme di errori, come avviene invece, quando a prevalere è il modello “esterno” della lingua d’arrivo e l’attività dell’insegnante è tutta concentrata nel rilevare le inadeguatezze.

Infine, Daniela Zorzi offre le coordinate generali per una didattica a misura di apprendente, sottolineando in particolare la necessità di subordinare l’accuratezza alla scorrevolezza, perlomeno ai livelli iniziale e intermedio. La sua presentazione è seguita da esempi di attività per classi di livello iniziale, intermedio e avanzato.

Pur se concepito in riferimento al contesto specifico della scuola dell’obbligo, il video si presta ad offrire spunti e riflessioni per insegnanti di italiano che operano nei contesti più vari. 

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