Febbraio 2009  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
M. Almond, Teaching English with Drama di Paolo Torresan

AUTORE: Mark Almond
TITOLO: Teaching English with Drama. How to Use Drama and Plays When Teaching
CITTÀ: Chichester
EDITORE: Keyways
ANNO: 2005

 

Semplicità ed eleganza sono le due virtù che traspaiono nel manuale di Almond.

Semplicità.

Le attività di pre-drammatizzazione, di proto-drammatizzazione e di drammatizzazione vera e propria sono chiare, efficaci, ben strutturate e immediatamente implementabili.

Eleganza.

Come un guizzo, la creatività del methodologist del Kent occhieggia in varie occasioni. Coincide con l’abilità dell’artigiano. Almond prende a prestito tecniche e strategie da vari ambiti (dal teatro di Boal all’immedesimazione di Stanislawskij) e fa scendere il teatro dall’empireo dei professionisti alla vita di comuni mortali: gli insegnanti.
Visto appunto con timida riverenza dagli insegnanti (“Ma io non so recitare!”), poco considerato dagli esperti-ricercatori del settore disciplinare L-Lin02 (didattica delle lingue), il tema teatro-didattica delle lingue ci è parso oggetto di studio in due testi in italiano: In cammino verso una psicopedagogia dell’essere (di Bernad Dufeu, Alpha Beta, Bolzano), e L’altra glottodidattica (titolo assai significativo! di Caterina Cangià, Giunti, Firenze).
Data l’esiguità di riferimenti teorici e di spunti operativi, gli insegnanti più esigenti devono guardare oltremanica, dove esiste da decenni una ricca serie di pubblicazioni sull’argomento, dal classico e primissimo saggio di Alan Maley (della Cambridge University Press) sino a Drama and Improvisation, di Wilson, sfornato qualche mese fa dalla Oxford University Press.
Tra questi estremi temporali si distingue per, ripeto, nitidezza dell’esposizione, concisione ed efficacia, rigore e acutezza nelle riflessioni glottodidattiche (si vedano i Tix Box) il testo oggetto di recensione.
Molte attività raccolte e rielaborate da Almond si caratterizzano oltretutto per un elemento umoristico, che dà sapore e leggerezza alla prosa.
Scrive Almond a riguardo (pp. 15-16):

“Ci sono importanti ragioni in virtù delle quali l’umorismo deve essere introdotto in una lezione:

  • può fare in modo che gli studenti nutrano una visione positiva dell’insegnante;
  • trasmette entusiasmo;
  • agisce sulla memorizzazione;
  • riduce ansia e tensioni;
  • può contribuire a mantenere alta l’attenzione”.

In sostanza, per Almond l’insegnante può contribuire a rendere la classe di lingua più piacevole, vestendo i panni di un simpatico intrattenitore.
Preziosa, infine, la suddivisione in categorie delle attività, sulla base dell’impegno linguistico richiesto agli studenti.   

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