Febbraio 2015  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
M. Aparicio Vera, Esto pasò en… di Paolo Torresan

AUTORE: M. APARICIO VERA

TITOLO: Esto pasò en…

CITTÀ: Madrid    

EDITORE: Liber Factory  

ANNO: 2014

 

Miguel Aparicio Vera è un esperto di metodologia formatosi presso la UCLA, Los Angeles, e attualmente professore di francese e spagnolo per il Santa Monica College.

È l’autore del testo oggetto di recensione: una carrellata piena di umorismo di aneddoti legati ai suoi viaggi.

Lo humour, recita Marinella Scavi (nel suo testo “Arte di ascoltare e mondi possibili”), contraddistingue lo sguardo capace di attenzione. In effetti il volume di Aparicio è una miniera per un antropologo e costituisce un ottimo esempio di sguardo applicato alle differenze culturali.  
Il concetto di intercultura è fluido, difficilmente rappresentabile, se non attraverso un approccio di tipo etnografico, dove si notano, con la lente dell’osservatore, similitudini e differenze, legate al contesto: tempo, spazio e relazione.

La prosa dell’A. è felice, spontanea, capace di far sorridere.

Il testo è in doppia versione: inglese e spagnolo.

Riproponiamo, tradotto in italiano, un aneddoto tra i tanti (91):

 

Aereoporto di Barcellona. 2006.

Ritornai a Ibiza, per incontrare Lola di nuova, ma senza successo.

L’esperienza del viaggio fu allucinante. La partenza era prevista per mezzogiorno.

Non c’era sciopero dei voli, tuttavia i controllori per protestare per le loro condizioni di lavoro, avevano deciso di procedere lentamente e decidere quali voli potevano partire e quali venivano cancellati.

Il nostro volo fu uno di quelli per i quali dovevamo aspettare dodici ore per sapere se sarebbe partito o meno.

Come pesci in un grande acquario; si dette una situazione di stallo nella quale emersero le differenze culturali; io mi fermai ad osservarle:

 

  • i tedeschi erano impazienti di tornare a casa, non erano turisti, risiedevano a Ibiza;
  • i francesi farfugliavano esasperati;
  • gli italiani parlavano costantemente al telefono, reggendo il cellulare con una mano e facendo gesti con l’altra, per poi cambiare di mano;
  • gli inglesi rimanevano imperturbabili
  • i belgi erano pentiti di non aver preso la barca in tempo
  • gli spagnoli prendevano le cose con calma

 

Mancavano dieci minuti allo scoccare della mezzanotte, annunciarono che il volo sarebbe partito da lì a poco”.

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