Aprile 2004  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
Massimo Vedovelli, Guida all'italiano per stranieri. La prospettiva del Quadro comune europeo per le lingue. di Francesca Della Puppa


AUTORE: Massimo Vedovelli
TITOLO: Guida all'italiano per stranieri. La prospettiva del Quadro comune europeo per le lingue.
CITTÀ: Roma
EDITORE: Carocci
ANNO: 2002
PAGINE: 240
RECENSIONE:
Il testo di Vedovelli si pone come obiettivo quello di evidenziare gli aspetti di un quadro teorico-metodologico per l'italiano L2 che siano in sintonia con le proposte del Consiglio d'Europa, su temi quali la gestione della didattica linguistica basata sulla dimensione testuale e la definizione degli indicatori formali dei livelli di competenza.
Il confronto fra l'italiano L2 e le proposte europee si pone in una prospettiva metodologica: l'obiettivo è individuare i nuclei tematici che sollecitano l'offerta formativa dell'italiano L2, per evidenziare quanto ancora è da delineare nel sistema stesso della formazione che possa rispondere alle nuove esigenze e ai nuovi bisogni degli apprendenti.
Il volume tenta, anche, di esplicitare alcuni aspetti fondanti dell'identità dell'italiano L2 che rendono la sua situazione originale in relazione alle altre lingue più diffuse a livello internazionale. Ad esempio, le elaborazioni teorico-metodologiche nel settore della glottodidattica dell'italiano L2, a detta dell'autore, manifestano il legame con una tradizione di riflessioni che è tutta italiana e che ne segna uno dei principali tratti di originalità.
Le riflessioni glottodidattiche offerte dal testo sono frutto anche del patrimonio di studi di linguisitica acquisizionale: l'autore tenta di creare un ponte fra le due discipline, il dialogo fra linguistica acquisizionale e glottodidattica, a suo avviso, ha potuto portare al consolidamento delle linee operative per l'insegnamento dell'italiano L2 e alla diffusione di più accurati sistemi procedurali di valutazione delle competenze, sfociati, in questi ultimi anni, nelle certificazioni ufficiali di competenza in italiano L2.
I destinatari dell'opera sono coloro che frequentano corsi di formazione universitaria, e, soprattutto, gli attuali e futuri insegnanti di italiano L2, ma nella presentazione del testo, viene ribadito chiaramente il fatto che la sua natura non è quella di essere un manuale di glottodidattica generale, piuttosto, invece, una ricognizione, una chiave di lettura, pur manualistica, delle relazioni fra la situazione attuale dell'insegnamento dell'italiano L2 e la politica linguistica del Framework europeo.
Il testo inizialmente prende in esame alcuni punti centrali del documento europeo (Framework o Quadro comune) relativamente alla politica linguistica e alle implicazioni metodologiche che ne derivano: funzioni e obiettivi, la politica culturale e educativa. Continua, poi, con la presentazione delle scale e dei livelli di competenza a cui vengono affiancati quelli del CILS. Conclude questa prima parte una intero capitolo sulla centralità del testo come nodo importante presente nel Framework europeo.
Nella seconda parte, vengono delineate le caratteristiche e le esigenze di alcuni tipi di apprendenti l'italiano L2 e vengono avanzate delle proposte, in termini di modelli operativi, di intervento formativo che siano efficaci per ogni profilo di apprendente all'interno del gruppo classe, visto come universo di socialità e sistema di comunicazione.
Si parla, poi, di unità didattica centrata sul testo.
Infine, il testo si chiude con l'indicazione di alcuni materiali e strumenti per la programmazione dell'educazione linguistica e di alcuni siti internet dedicati ai temi dell'italiano L2. Vi si trova anche un elenco di associazioni di insegnanti e studiosi, di centri universitari e di riviste sull'argomento e una bibliografia che riporta le opere citate nel testo.

In questo momento in cui si dibatte molto sul Quadro comune europeo per le lingue e in cui si continuano a delineare in maniera più precisa i contorni dell'insegnamento dell'italiano lingua straniera e lingua seconda, ci sembra che questo volume possa offrire un contributo interessante sia come strumento di analisi e sintesi, sia come ulteriore punto di vista per continuare ad animare il dibattito su tali argomenti all'interno delle scienze del linguaggio.

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