Settembre 2004  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
Nicoletta Cherubini, Diapason! Italiano lingua seconda nella scuola di base (2 voll.) di Paolo Torresan

AUTORE: Nicoletta Cherubini
TITOLO: Diapason! Italiano lingua seconda nella scuola di base (2 voll.)
CITTA': Perugia
EDITORE: Guerra Edizioni
ANNO: 2003

È un testo all'avanguardia, Diapason, firmato da Nicoletta Cherubini per la casa editrice Guerra. E i motivi per i quali si può legittimamente parlare di novità sono da ricercare nel senso di equilibrio e di stabilità del manuale. Le varie unità di apprendimento, orientate alla facilitazione linguistica delle singole discipline della scuola di base (italiano L2 e italiano, storia, scienze, geografia, matematica, educazione all'immagine, educazione musicale, lingue straniere), sono in realtà dei microlaboratori e lo studente è lo scienziato che sperimenta dopo esser stato osservatore, è il novello Archimede che presenta e gioca con le formule dopo aver appreso il linguaggio della geometria ed è il creatore di un codice dopo essere stato un attento lettore-esploratore.
Nella sua attenzione a far entrare l'allievo nel flusso (uso un termine di Goleman), ovvero nel vivo della materia, Cherubini attiva e fonde una vasta gamma di strategie cognitivo-relazionali: azione fa rima con riflessione, le intelligenze multiple sono esaltate dall'attenzione all'emotività (in effetti, sempre di intelligenza si tratta), analisi e creatività coesistono, processo e prodotto non sono contradditori. Sopra ogni binomio, la centralità dell'apprendente è affermata attraverso la cura della relazione (specie da parte degli italofoni verso i non italofoni); affiorano infatti espliciti richiami a strategie cooperative e alcune soluzioni per classi ad abilità miste sono efficaci e originali. Spiega la Cherubini: Si potrebbe anche dire che la cooperatività è la trama, e la centralità dell'apprendente è l'ordito del Manuale. In questa prospettiva, "mettere gli alunni al centro" vuol dire letteralmente guardarsi indietro dopo la fine della lezione e capire che, senza di loro, quella lezione non si poteva fare.
Si tratta di una filosofia ben rappresentata dal titolo: il termine Diapason, dal candido sapore eracliteo, rimanda al concetto di una "concordia attraverso le differenze": la singola nota non è pensabile senza la melodia di cui fa parte.
Per l'occhio indagatore che si delizia a scorgere imperfezioni, forse ci sarebbe da ridire sulla descrizione eccessivamente particolareggiata delle attività, la quale può, appunto, dare un sapore di pignoleria. Ma è un peccato veniale: la cura dei particolari e la ridondanza dei concetti di glottodidattica potrebbe anzi tornare utile all'insegnante novello che trova nel testo una pista ben segnata e ha modo di arricchire la propria formazione. 

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