Febbraio 2007  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
Thomas Armstrong Multiple Intelligences in Classroom di Paolo Torresan

AUTORE: Thomas Armstrong
TITOLO: The Multiple Intelligence of Reading and Writing
CITTÀ: Alexandria
EDITORE: Association for Supervision and Curriculum Development
ANNO: 2004
PAGINE: 153

 

Thomas Armstrong è noto come uno tra gli interpreti più acuti della teoria delle intelligenze multiple. In italiano è possibile leggere uno tra i suoi primi libri, il più celebre, che raccoglie una serie di riflessioni indirizzate ai genitori che intendono educare i figli, stimolando le capacità emergenti (A modo Loro, Molfetta, La Meridiana, 1999).
Il testo oggetto di recensione è invece una tra le sue ultime fatiche, di certo tra le più riuscite, che si rivela di notevole utilità sia per gli insegnanti di lingua materna che per quelli di lingua straniera, a prescindere dall’età degli studenti.
Il tema è: insegnare a leggere e scrivere sfruttando i diversi tipi di intelligenza.
Se immaginiamo cosa succede dinanzi alla lettura di una nuova parola, scopriamo che si tratta di un’attività di una complessità incredibile, e il lettore è del tutto ignaro del suo ruolo di scienziato. La parola (per esempio melanzana) è letta all’interno di un testo che può contribuire, in primis per le sue caratteristiche grafiche (intelligenza spaziale), a chiarirne in significato (intelligenza linguistica), ma può venire in aiuto la propria memoria musicale (come si pronuncia: mèlanzana o melànzana?), il paragone con altre parole già note, o con termini della propria o di un’altra lingua (manzana?; intelligenza naturalistica), capacità di inferenza su ciò che l’autore vuole dire attraverso il testo (intelligenza personale). Ed è chiaro che in tutto questo che l’intero corpo è coinvolto, attraverso i ricordi che provengono dalla specifica memoria cinestetica (intelligenza corporea).
Speculare a tale complessità è il fatto che si diano differenti difficoltà di lettura, ciascuna relazionata con le diverse abilità pronunciate poc’anzi: alcuni studenti hanno difficoltà a riconoscere la figura delle lettere (dislessia disseidetica), altri a distinguere i suoni (dislessia disfonetica); altri riescono a comprendere le singole parole ma non il significato complessivo del testo, altri ancora incontrano difficoltà con la comprensione della morfologia o con la visualizzazione di quanto hanno letto, o con la deduzione delle intenzioni dell’autore.
In sostanza, esiste una sorta di cooperative learning interno alle nostre facoltà; è indispensabile che ciascuna facoltà (in termini gardneriani, intelligenze) apporti il suo contributo, dato senza di esso l’esito complessivo di un compito, come le lettura appunto, viene compromesso.
Queste riflessioni valgono a collocare il lettore di The Multiple Intelligence of Reading and Writing nell’ottica appropriata: è necessario che attività così complesse come la lettura e la scrittura vengano veicolate attraverso tecniche differenziate, in modo che risultino delle esperienze gratificante per tutti gli studenti, a prescindere dai loro profili cognitivi.

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