Febbraio 2009  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
Tecniche di Cooperative Learning nella classe di lingua: l'approccio strutturale di Marina Cristoni

L’uso del Cooperative Learning in una classe di lingua presenta numerosi benefici a livello di interazione tra gli studenti, di motivazione e di potenziamento delle competenze linguistiche e cognitive. Tuttavia, soprattutto nel caso del docente che si avvicina per la prima volta ai metodi cooperativi, l’inadeguata valutazione delle molteplici variabili che entrano in gioco può favorire il presentarsi di ostacoli difficili da superare.

La proposta di S. Kagan nasce dalla volontà di offrire indicazioni concrete su come strutturare il lavoro in classe in maniera da garantire l’applicazione dei principi di base del Cooperative Learning, ponendo particolare attenzione alla qualità e alla quantità delle interazioni prodotte tra gli studenti.

In questo articolo si presentano 7 attività, realizzate con alcune strutture proposte da S. Kagan, rivolte a una classe di studenti universitari che hanno frequentato un corso di italiano di livello A2-B1 presso la Universidad Veracruzana di Xalapa (Messico).

 

 

 

1. INTRODUZIONE

 

In contrasto con quanto proposto da modelli di apprendimento cooperativo basati su lezioni complesse che richiedono una vasta progettazione e materiali appositamente preparati, l’approccio strutturale è costituito da strategie didattiche molto semplici e di facile implementazione1. Centrale nella proposta di Kagan (2000: 53) è il concetto di struttura:

 

Una struttura è un modo, privo di contenuto, di organizzare l’interazione degli individui in una classe. Le strutture descrivono i modelli di interazione sociale degli individui.

 

Le strutture si configurano quindi come una sorta di cornice in cui introdurre contenuti diversi in base all’obiettivo che ci si prefigge, in grado di creare le condizioni per la presenza degli elementi essenziali dell’apprendimento cooperativo, così come vengono definiti dallo stesso studioso: interdipendenza positiva, responsabilità individuale, interazione simultanea (livello più alto di partecipazione possibile) e partecipazione equa (pari livello di partecipazione). A questo proposito è importante rilevare come l’enfasi posta sugli ultimi due principi risponda all’esigenza concreta di garantire l’efficacia del gruppo cooperativo, considerando la quantità di interazioni prodotte e il modo in cui il lavoro e la partecipazione sono distribuiti tra i membri.

Nonostante le strutture siano adattabili a molteplici contenuti, la loro maggiore o minore efficacia varia in funzione dell’obiettivo dell’attività; esistono quindi strutture particolarmente utili per la costruzione del gruppo e della classe, strutture adatte allo sviluppo delle competenze cognitive e comunicative, alla condivisione delle informazioni e infine alla padronanza delle conoscenze.

Le attività che di seguito si propongono sono state realizzate utilizzando strutture per lo sviluppo delle competenze cognitive (Think pair square), per la padronanza delle conoscenze (Numbered heads together, Think heads together, Pair check, Roundtable) e per la condivisione delle informazioni (Three step interview).

 

 

2. PROPOSTE OPERATIVE

 

I teorici del Cooperative Learning mettono in evidenza l’importanza di una riflessione esplicita sulle abilità sociali che rendono efficace il lavoro di gruppo. Nel momento in cui si decide di introdurre in classe attività cooperative seguendo un percorso che porta a una progressiva complessità, è opportuno sollecitare una prima riflessione sul significato del lavoro di gruppo, a cui faranno seguito brevi attività mirate al riconoscimento di specifiche abilità sociali e alla riflessione sui comportamenti attivati e/o sulle difficoltà incontrate durante lo svolgimento di un compito cooperativo2.

Per stimolare una prima riflessione sul lavoro cooperativo, una struttura aperta come Think pair square può rivelarsi particolarmente efficace.

 

Descrizione dell’attività: viene proposta agli studenti una scheda aperta, i cui contenuti vertono sui comportamenti attesi e sulle difficoltà che possono sorgere nel momento in cui si lavora in gruppo, composta da quattro domande:

 

  1. Cosa può fare l’insegnante per aiutare a lavorare e a imparare con gli altri?

  2. Cosa possono fare i miei compagni?

  3. Cosa posso fare io?

  4. Quali comportamenti e atteggiamenti – dell’insegnante, dei miei compagni, miei – possono invece ostacolare il lavoro con altre persone?

 

La riflessione su questi punti vuole portare alla stesura di un documento condiviso da tutta la classe.

 

Obiettivi linguistici: migliorare le abilità di comprensione e produzione orali e scritte.

 

Obiettivi sociali: ascoltare attivamente, rispettare le scelte altrui, cercare un accordo e/o un’integrazione, attivare la riflessione sul significato del lavoro di gruppo.

 

Durata: 60 minuti

 

Modalità di lavoro:

  • individuale
  • a coppie
  • in gruppi
  • in plenaria

 

Fasi di lavoro:

 

  1. Gli studenti compilano individualmente la scheda, fornendo per ogni domanda almeno tre risposte. In questa fase gli studenti sono lasciati liberi di consultare un dizionario o di consultarsi con i compagni in caso di difficoltà; solo come ultima risorsa possono rivolgersi all’insegnante (7 minuti).

 

  1. Gli studenti, organizzati in base a coppie casuali, pongono a confronto le diverse opinioni in modo da giungere a una prima sintesi delle idee proposte (5 minuti).

 

  1. Ogni coppia si riunisce con un’altra coppia. Il gruppo così formato cerca di realizzare una seconda sintesi delle idee emerse (5 minuti).

 

  1. Gli studenti si riuniscono in due grandi gruppi. Ogni gruppo sceglie i tre comportamenti o atteggiamenti ritenuti più importanti per ogni domanda della scheda (10 minuti).

 

  1. I due gruppi condividono i risultati, scrivendo alla lavagna i comportamenti più importanti emersi dalla riflessione di ogni gruppo. Si giunge alla sintesi definitiva: viene creato il documento definitivo da trascrivere su un cartellone e da appendere in classe (20 minuti).

 

  1. A conclusione dell’attività si procede a una breve riflessione, da realizzarsi in piccoli gruppi, sull’attività svolta (3 minuti).

 

Think pair square è una struttura adatta allo sviluppo delle competenze cognitive, utile per confrontare opinioni, ipotizzare soluzioni a un problema, individuare le cause.

Nella seguente attività gli studenti vengono invitati a indicare quattro cose che sanno fare relativamente bene in italiano e quattro in cui invece sono ancora deboli. Successivamente sono invitati a pensare a delle strategie per migliorare le competenze non ancora acquisite.

 

Obiettivi linguistici: rinforzo delle abilità di produzione e interazione orali, uso del condizionale.

 

Obiettivi glottomatetici: attivazione di una riflessione sulle competenze acquisite in italiano al fine di migliorare il processo di apprendimento.

 

Obiettivi sociali: ascoltare attivamente, rispettare le scelte altrui, cercare un accordo e/o un’integrazione.

 

Durata: 15 minuti

 

Modalità di lavoro:

  • individuale
  • in piccoli gruppi

 

Fasi di lavoro:

 

  1. Gli studenti vengono suddivisi in gruppi casuali di 4 persone tramite l’assegnazione di cartoncini di diverso colore3. Spiegazione dell’attività.

 

  1. Gli studenti svolgono individualmente l’attività (5 minuti).

 

  1. Si formano delle coppie all’interno dei gruppi. Gli studenti discutono sui rispettivi punti deboli e sui punti di forza e cercano di darsi dei consigli per migliorare (5 minuti).

 

  1. Gli studenti discutono all’interno dei gruppi quanto emerso dalla discussione a coppie ed eventualmente integrano i suggerimenti per migliorare le competenze (3 minuti).

 

Numbered heads together è una struttura multifunzionale, particolarmente efficace per la revisione delle informazioni, la risoluzione dei problemi e la creazione di ipotesi.

L’attività che segue è stata realizzata utilizzando un ascolto presente su un manuale di italiano LS/L24 e consiste nella comprensione dell’ascolto di un dialogo in cui si parla della colazione e del pranzo tradizionali di Pasqua a Roma e della gita fuori porta a Pasquetta.

 

Descrizione dell’attività: vengono realizzati tre ascolti con consegne diverse; durante il primo ascolto gli studenti devono essere in grado di individuare i giorni di festa nominati nel dialogo e le particolarità di quelle giornate, il secondo ascolto ha come obiettivo quello di riconoscere gli alimenti citati nel dialogo tra una serie di alimenti proposti, mentre il terzo quello di identificare due alimenti tipici del giorno di Pasqua in tutta Italia.

 

Obiettivi linguistici: rinforzo delle abilità di comprensione e produzione orali, riconoscimento del lessico relativo agli alimenti.

 

Obiettivi sociali: ascoltare attivamente, chiedere e dare aiuto, incoraggiare.

 

Durata: 25 minuti

 

Modalità di lavoro:

  • in piccoli gruppi

 

Fasi di lavoro:

 

  1. Gli studenti vengono suddivisi in gruppi casuali di quattro/cinque persone. Agli studenti viene assegnato un numero da 1 a 4; nei gruppi di cinque persone i numeri 4 sono due. Spiegazione dell’attività.

 

  1. L’insegnante pone una domanda formulata come un ordine (assicuratevi che tutti nel gruppo sappiano che…) e un limite di tempo (3 minuti). Viene ascoltato il dialogo.

 

  1. Gli studenti si assicurano che tutti all’interno di ogni gruppo siano in grado di individuare la risposta.

 

  1. L’insegnante chiama a caso un numero da 1 a 4. Solo gli studenti a cui è stato assegnato il numero chiamato possono rispondere al quesito posto.

 

  1. Le fasi da 2 a 4 vengono realizzate tre volte, tanti quanti sono gli ascolti.

 

Considerata la natura del quesito che ha come obiettivo l’individuazione delle particolarità delle giornate di Pasqua e Pasquetta, che implica una risposta composta da varie informazioni, si prevede una fase di integrazione: se lo studente interpellato non risponde in maniera esauriente, gli altri studenti a cui è stato assegnato lo stesso numero possono completare la risposta.

 

Le strutture possono essere modificate inserendo ulteriori elementi; nel caso della struttura Numbered heads together se si aggiunge un momento di riflessione individuale prima della condivisione delle informazioni e/o opinioni all’interno del gruppo si ottiene la struttura denominata Think heads together. L’inserimento dell’elemento “lo studente pensa la risposta” nella struttura originaria garantisce una partecipazione più equa perché offre la possibilità anche agli studenti più deboli o lenti di fornire il proprio contributo all’attività. Può infatti accadere che in una struttura “veloce” come Numbered heads together lo studente più debole si limiti a confermare la risposta data dai compagni.

L’attività seguente è costituita da due parti: la prima consiste nel riordino degli elementi di alcune frasi, la seconda invece nella formulazione di richieste o suggerimenti in base ad alcune situazioni presentate.

 

Obiettivi linguistici: uso del condizionale semplice, rinforzo delle abilità di produzione orale.

 

Obiettivi sociali: ascoltare attivamente, chiedere e dare aiuto, incoraggiare.

 

Durata: 40 minuti

 

Modalità di lavoro:

  • individuale
  • in piccoli gruppi

 

Fasi di lavoro:

 

I parte

 

  1. Gli studenti vengono organizzati in gruppi casuali di 4 persone. Spiegazione dell’attività.

 

  1. L’insegnante scrive alla lavagna una frase i cui elementi non sono in ordine, ad esempio Penso / meglio / in / andare / discoteca / sarebbe / che. Gli studenti hanno un minuto di tempo per pensare individualmente la risposta.

 

  1. Gli studenti condividono la risposta (30 secondi).

 

  1. L’insegnante chiama un numero a caso da 1 a 4. Il primo studente a cui è stato assegnato il numero chiamato che alza la mano risponde alla domanda.

 

  1. Si ripetono le frasi 2, 3 e 4 tante volte quante sono le frasi da riordinare.

 

II parte

 

  1. L’insegnante spiega l’attività con una serie di esempi. I gruppi rimangono gli stessi della prima parte dell’attività.

 

  1. L’insegnante scrive alla lavagna una frase che descrive una situazione (ad esempio: Pino ha mal di testa). Gli studenti pensano individualmente a una richiesta o a un suggerimento relativi alla situazione proposta (1 minuto).

 

3 e 4. Vengono svolte come nella prima parte dell’attività.

 

5. Data la possibilità di formulare risposte alternative, gli altri studenti contrassegnati dal numero chiamato hanno la possibilità di intervenire per fornire la loro risposta.

 

6. Le fasi da 2 a 5 sono ripetute tante volte quanti sono i suggerimenti o le richieste da formulare.

 

La struttura Pair check è particolamente efficace per attività di consolidamento delle conoscenze. Qui viene presentata per la realizzazione di un’attività costituita da due esercizi di completamento relativi all’uso di passato prossimo e imperfetto5.

 

Obiettivi linguistici: revisione di passato prossimo e imperfetto.

 

Obiettivi sociali: chiedere e dare aiuto, incoraggiare, correggere senza offendere, lodare.

 

Durata: 20 minuti

 

Modalità di lavoro:

  • a coppie
  • in piccoli gruppi

 

Fasi di lavoro:

 

  1. Gli studenti vengono suddivisi in gruppi casuali di quattro persone. Spiegazione dell’attività.

 

  1. I gruppi si dividono in due coppie. Uno studente svolge il primo esercizio mentre il compagno osserva, controlla e corregge se necessario. Se c’è accordo, lo studente che svolge la funzione di controllo elogia il suo compagno, se non c’è accordo sulla risposta i due studenti possono chiedere aiuto all’altra coppia del gruppo. Se anche gli altri due compagni sono in difficoltà possono chiedere aiuto all’insegnante (7 minuti).

 

  1. I due componenti della coppia invertono i ruoli: ora lo studente-controllore svolge il secondo esercizio mentre l’altro osserva, controlla, corregge ed elogia al termine dell’attività (7 minuti).

 

  1. Si ricompone il gruppo e si controllano le risposte delle due coppie (4 minuti).

 

  1. L’insegnante fornisce ad ogni gruppo un foglio con la soluzione dei due esercizi. Uno studente si incarica di leggere le risposte, gli altri di controllarle. Se gli studenti hanno svolto gli esercizi in maniera corretta si congratulano tra di loro (2 minuti).

 

Roundtable è una struttura multifunzionale adeguata per quesiti che non richiedono una risposta univoca. Nell’ attività che di seguito si propone la struttura viene utilizzata per la revisione e l’ampliamento degli aggettivi utili per descrivere un appartamento. Ogni gruppo ha il compito di scrivere in cinque minuti il maggior numero possibile di aggettivi utili per descrivere un appartamento. All’attività viene dato un carattere di sfida: il gruppo che totalizza il maggior numero di aggettivi validi vince la gara.

 

Obiettivi linguistici: revisione e ampliamento degli aggettivi utili per descrivere un appartamento.

 

Obiettivi sociali: rispettare il proprio turno, condividere idee, incoraggiare.

 

Durata: 15 minuti

 

Modalità di lavoro:

  • in piccoli gruppi

 

Fasi di lavoro:

 

  1. Gli studenti vengono suddivisi in gruppi casuali di quattro persone. Spiegazione dell’attività.

 

  1. Ad ogni gruppo viene assegnato un foglio bianco; nel tempo stabilito ogni studente scrive un aggettivo, poi piega il foglio, in modo che il compagno non possa vedere la sua risposta, e lo passa alla sua sinistra. In questo modo il foglio ruota intorno al tavolo (5 minuti).

 

  1. Il gruppo ha tre minuti di tempo per controllare le risposte scritte, cancellando gli aggettivi ripetuti e quelli considerati dal gruppo non accettabili e cercando di correggere gli errori di ortografia.

 

  1. Uno studente di ogni gruppo trascrive la lista alla lavagna.

 

  1. Controllo in plenaria e conteggio degli aggettivi validi. Proclamazione del gruppo vincitore, festeggiato da tutta la classe con un applauso.

 

Nel caso in cui l’obiettivo dell’attività sia la condivisione delle informazioni e delle opinioni Three step interview può essere una struttura adeguata. Nell’attività che segue gli studenti si intervistano sui vantaggi e sugli svantaggi di condividere un appartamento con altri studenti.

 

Obiettivi linguistici: migliorare le abilità di comprensione e di produzione orale, esprimere un’opinione e motivarla.

 

Obiettivi sociali: ascoltare attivamente, condividere un’idea, prendere il turno di parola, fare domande di chiarificazione.

 

Durata: 15 minuti

 

Modalità di lavoro:

  • a coppie
  • in piccoli gruppi
  • individuale

 

Fasi di lavoro:

 

  1. L’insegnante pone il quesito e spiega l’attività, facendo presente agli studenti che dovranno ascoltare attentamente quanto verrà detto dal compagno perché in un secondo momento dovrà essere riferito ad altri compagni.

 

  1. Gli studenti, divisi in coppie, si intervistano a vicenda (2 minuti a testa).

 

  1. Le coppie si riuniscono in gruppi di quattro. Ognuno riferisce al gruppo le opinioni espresse dal compagno nell’intervista. Successivamente tutti discutono delle varie idee emerse (5 minuti).

 

  1. Un portavoce del gruppo (scelto in modo casuale attraverso l’estrazione di una carta) riferisce in un minuto al resto della classe quanto emerso dalla discussione con i compagni.

 

 

3. CONCLUSIONI

 

L’approccio strutturale è un valido supporto nel momento in cui il docente di lingua decide di utilizzare il Cooperative Learning: l’inserimento di brevi momenti cooperativi nella normale programmazione delle lezioni e la prevedibilità dei risultati ragionevolmente garantita dall’organizzazione delle interazioni, offrono la possibilità - a studenti e insegnante - di entrare in contatto con i principi fondamentali dell’apprendimento cooperativo in maniera graduale ed efficace e possono costituire un solido punto di partenza per attività cooperative più complesse.

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

 

Comoglio, M., Cardoso, M. A. (a cura di), 1996, Insegnare e apprendere in gruppo, LAS, Roma.

 

Kagan, S., 2000, L’apprendimento cooperativo: l’approccio strutturale, Edizioni Lavoro, Roma

 

Johnson, D. W., Johnson, R.T. & Stanne, M. B., 2000, Cooperative Learning Methods: a Meta-Analysis, The Cooperative Learning Center at the University of Minnesota, consultabile all’indirizzo http://www.co-operation.org/pages/cl-methods.html

 

Trujillo Sáez, F., 2002, Aprendizaje cooperativo para la enseñanza de la lengua, Revista Publicaciones, N° 32, consultabile all’indirizzo

http://fernandotrujillo.com/publicaciones/cooperacion.pdf

 

 

 

SITOGRAFIA

 

http://www.abilidendi.it/cooperative-learning.htm

Sito ufficiale della società Lindbergh – Formazione & Consulenza. Sono presenti alcuni articoli che descrivono in maniera sintetica i principi fondamentali del Cooperative Learning.

 

http://www.apprendimentocooperativo.it

Sito torinese dedicato al Cooperative Learning. Propone alcuni spunti teorici e attività didattiche prodotte da insegnanti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado.

 

http://www.scintille.it

Portale e rivista on-line sul Cooperative Learning con articoli teorici, spunti pratici ed esperienze didattiche realizzate in classi della scuola primaria e secondaria.

 

http://www4.soc.unitn.it:8080/dsrs/circle/content

Sito del Centro Internazionale di Ricerca sul Cooperative Learning dell’Università degli Studi di Trento. Sono presenti documenti rilasciati in occasione di seminari e conferenze sul Cooperative Learning, articoli teorici e un’ampia sezione bibliografica.

 

 

 

 

1 È noto come il Cooperative Learning sia costituito da metodi anche molto diversi tra loro che coinvolgono attivamente gli studenti nel lavoro di gruppo per il raggiungimento di un obiettivo comune. Johnson, Johnson & Stanne (2000) definiscono l’apprendimento cooperativo come un continuum che va dalla tecnica al modello concettuale. In questa prospettiva l’approccio strutturale si colloca all’estremo opposto rispetto ai modelli concettuali, i cui esempi più noti sono il metodo Jigsaw di E. Aronson, Student Team Learning di R. Slavin, Learning Together di R. T. Johnson e D. W. Johnson e Group Investigation di E. Cohen.

2 Partendo dal presupposto che anche gli studenti adulti non necessariamente sono competenti rispetto al riconoscimento e alla riflessione sulle abilità sociali coinvolte nella realizzazione di compiti cooperativi, può essere utile predisporre delle schede chiuse da presentare al termine delle diverse attività e volte a focalizzare l’attenzione su abilità specifiche, da sostituire progressivamente con schede aperte per giungere infine a una riflessione libera e autonoma.

3 La selezione dei gruppi attraverso un criterio di scelta casuale in attività di breve durata presenta molte caratteristiche positive: assicura la varietà delle interazioni, è una modalità veloce e non ordinaria di organizzare i gruppi e generalmente non crea l’innalzamento di barriere data la percezione di mancanza di secondi fini.

4 Piotti D., Savorgnani G. (2007) UniversItalia, Alma Edizioni, Firenze, Cd 1, traccia 58.

5 Per il testo dell’attività si veda: Carrara E., 2007, UniversItalia – Eserciziario, Alma Edizioni, Firenze, p. 105

 

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