"Suggestions de recherches à mener pour entrainer la perception oraile d'une langue romane a d'autres"

"Suggestions de recherches à mener pour entrainer la perception oraile d'une langue romane a d'autres"

IN JAMET M.C. (A CURA DI), ORALE E INTERCOMPRENSIONE TRA LINGUE ROMANZE. RICERCHE E IMPLICAZIONI DIDATTICHE
VENEZIA, CAFOSCARINA, 2009

Il contributo di Blanche-Benveniste a Orale e intercomprensione tra lingue romanze (a cura Jamet, 2009) forma, insieme ai saggi di Canepari, Murillo e Martin, il gruppo di interventi che si propongono di analizzare la dimensione acustica del fenomeno linguistico, la percezione del flusso sonoro. Le indicazioni didattiche della fondatrice del progetto EuRom 4 si fondano sulla constatazione della ‘volatilità’ percettiva della lingua orale e le penalizzanti conseguenze a livello di comprensione: importante, dunque, una ricostruzione di enunciati, in sede didattica, che si fondi sulla chiara dissociazione tra operazioni di percezione e operazioni di comprensione della lingua ascoltata. Gli interventi didattici con obiettivi di percezione devono, almeno in parte, precedere quelli di comprensione ed essere accuratamente pensati a livello metodologico e attentamente calibrati per fasi e scopi. Blanche Benveniste si focalizza su un concetto di ‘allenamento’ alla percezione dei suoni della lingua: il docente deve essere in grado di offrire modalità di ascolto che favoriscano una sempre maggiore ‘elasticità’ auditiva che permetta di passare dal portoghese, allo spagnolo, all’italiano e, infine, al francese (sfruttando l’efficace continuum PEIF, caro all’approccio EuROm). Inoltre, ci dice l’autrice, ’informazione deve essere sempre veicolata attraverso testi autentici e deve, necessariamente, risultare limitata a informazioni di ‘ordine generale’, che si servano di una pronuncia standardizzata, di un vocabolario comune e che facciano allusione a pratiche culturali conosciute e, possibilmente, almeno inizialmente in parte condivise. Ciò anche in considerazione dell’estrema importanza che viene data alla leva affettiva, (valorizzazione delle pre-conoscenze e costante motivazione), su cui conta l’oculata pianificazione didattica basata, come abbiamo già accennato, sulla selezione dell’input linguistico ma anche su una costante diversificazione di strategie, su momenti di fissazione degli elementi acquisiti ed esercizi mirati su unità linguistiche opache ma frequenti. Si conferma, con le idicazioni di Blanche Benveniste, anche in sede di intercomprensione una proposta di glottodidattica sicuramente già lungamente sperimentata e consolidata.

anrobeda@gmail.com
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