“E-learning e università: risultati e sviluppi di un progetto di formazione in ambito accademico”

“E-learning e università: risultati e sviluppi di un progetto di formazione in ambito accademico”

In iGeL. Il Giornale dell’e-Learning, n.1, 2010

Il crescente utilizzo delle tecnologie spinge, anche in ambito accademico, a una nuova interpretazione dei tradizionali concetti di sapere, cultura, apprendimento, insegnamento; ciò è necessario per poter comprendere pienamente le potenzialità e i limiti della formazione a distanza. L’università deve tener conto del fatto che l’e-learning permette agli studenti di aggiornarsi e riqualificarsi, di mantenere o migliorare le proprie prospettive di lavoro, di prendere una laurea in casi di oggettiva difficoltà o impedimento. Nell’articolo si riflette sui possibili impieghi della tecnologia al fine di promuovere una formazione di alto livello facilmente fruibile, inclusiva e adattabile ai bisogni degli studenti, e si riportano e commentano i risultati parziali del PELT - Progetto E-Learning Trasversale - (vedi scheda), attualmente nella sua terza e ultima fase di attuazione. Nei report citati si descrivono gli obiettivi, le attività e i risultati delle prime due fasi; in particolare, uno riguarda l’analisi di dataset di corsi on line di lingua straniera e di informatica, per la definizione dei profili degli utenti (analisi delle frequenze finalizzata alla caratterizzazione del dataset e analisi multivariata realizzata con ACM -Analisi delle Corrispondenze Multiple-). La prima fase del PELT ha riguardato la progettazione di strumenti quantitativi e qualitativi adeguati all’implementazione dell’indagine conoscitiva e la diffusione di un ampio ed elaborato questionario. Nella seconda fase, si sono invece privilegiate interviste semistrutturate e focus group interdisciplinari; i risultati parziali sono stati poi confrontati con quelli di una precedente indagine del 2004 sull’innovazione didattica. Tra le riflessioni che emergono, alcune riguardano la terminologia usata: il termine EL è considerato ormai generico e obsoleto, si preferisce usare Web Based Learning, o più semplicemente Web-Learning, Online-learning, Technology Enhanced Learning; altre evidenziano gli aspetti costruttivisti e sociali dell’EL; altre ancora si soffermano sulle sue potenzialità in situazioni e contesti problematici, come i poli penitenziari universitari, nei quali risulta difficile, talvolta impossibile, per gli studenti seguire corsi di tipo tradizionale. In particolare, si considerano le potenzialità dei corsi EL di italiano L2, indispensabili per favorire la comunicazione dei detenuti stranieri all’interno del carcere e per facilitare il loro futuro reinserimento nel mondo del lavoro e nella società.

ombrettalazz@virgilio.it
CAFRE (Centro di Ateneo per la Formazione e la Ricerca Educativa), Università di Pisa

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